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Una porzione di sparatutto portatile per due, grazie.

La riduzione portatile del sequel di Army of Two è stata mostrata all'E3 insieme alle versioni "maggiori", suscitando una certa curiosità.

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   12/06/2009

"In un mondo governato dal caos, l'unico modo per sopravvivere è combattere", o almeno è così che recita il trailer ufficiale di Army of Two: The 40th Day, sviluppato da EA Montreal per PlayStation 3, Xbox 360 e PSP. Sequel di uno degli action game più controversi degli ultimi tempi, il gioco riprende i personaggi di Tyson Rios ed Elliot Salem, impegnati stavolta in una missione davvero complessa: un esercito

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di mercenari senza scrupoli ha assediato Shangai, uccidendo tantissime persone, e i due amici dovranno da soli addentrarsi nel territorio nemico e scoprire qual è l'obiettivo delle forze d'invasione. Rispetto al primo episodio della serie, le modalità di cooperazione fra Rios e Salem sono state aumentate e semplificate, ad esempio è ora possibile segnalare al proprio compagno un particolare nemico perché questi possa distinguerlo fra gli altri e occuparsene rapidamente. Ma ci sono stati netti miglioramenti anche nei controlli, che ora prevedono un sistema di copertura "intelligente" (si trattava di uno dei maggiori difetti di Army of Two) e un'organizzazione dei tasti più semplice e intuitiva.

Variazione sul tema

E la versione PSP? Be', un po' a sorpresa ci siamo trovati di fronte a una riduzione diversa da come ce l'aspettavamo, uno sparatutto con visuale dall'alto simile a Killzone: Liberation anziché un action game in terza persona. Visti i numerosi episodi di SOCOM per la console portatile Sony, è chiaro

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che la scelta degli sviluppatori non sia stata dettata da limitazioni tecniche, quanto più dalla volontà di realizzare qualcosa di diverso, una sorta di spin-off forse meno impegnativo ma certo ricco di azione arcade e sequenze spettacolari. Il gioco appare fluido e frenetico, con un gran numero di avversari da eliminare ed enormi boss pronti a spazzare via il nostro dinamico duo. Il sistema di controllo vede lo stick analogico deputato al movimento del personaggio e i pulsanti principali utilizzati per aprire il fuoco nelle otto direzioni. Anche su PSP sono presenti le manovre combinate che contraddistinguono Army of Two già dal primo episodio, seppure entro determinati limiti: dovrebbe essere possibile mettersi schiena a schiena con il proprio compagno per coprirsi a vicenda, ad esempio (come accadeva in una delle sequenze più spettacolari del gioco su PS3 e Xbox 360) oppure procedere insieme dopo aver trovato uno scudo.

Impressioni tecniche

Su PSP Rios e Salem hanno assunto un aspetto decisamente meno realistico e più incline alla caricatura, ma si tratta di uno stile che ben si sposa con la struttura di gioco scelta per l'occasione, anche perché così è possibile distinguere un personaggio dall'altro senza problemi. Gli stage vantano colori piuttosto accesi e un simpatico effetto "bagliore" che rende un po' tutto più brillante, mentre il contrasto con il fuoco dei nostri fucili risulta sufficiente per capire bene contro chi stiamo sparando (ma soprattutto chi e da dove sta

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sparando a noi). L'interattività con lo scenario dovrebbe essere garantita dai numerosi oggetti che possiamo utilizzare come riparo, mentre è probabile la presenza di sezioni alternative per variare il gameplay. Un Army of Two senza multiplayer sarebbe impensabile, e infatti questa versione portatile ci permette di giocare insieme a un amico in modalità cooperativa. La cosa interessante è che si potrà farlo anche se si possiede una sola copia del gioco, mentre lo scotto da pagare è l'assenza di una qualsiasi modalità online. Insomma, Army of Two: The 40th Day per PSP si pone come un titolo interessante, complementare alle versioni per PlayStation 3 e Xbox 360, sicuramente divertente e tecnicamente ben fatto. Speriamo di poterne provare quanto prima, con la dovuta calma, una versione definitiva.