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Uno scopo nella vita

Riparliamo di associazioni.

DIARIO di Andrea Pucci   —   27/06/2008

Mea culpa per aver miseramente saltato l'appuntamento scorso con l'editoriale. Cercherò di farmi perdonare proponendo un argomento di discussione abbastanza importante. Tempo fa avevo annunciato la volontà di promuovere la nascita di un'associazione in grado di rappresentare adeguatamente i diritti e le richieste di noi videogiocatori. Un'entità super partes, che non cadesse in trappola di invidie e gelosie aziendali, schiacciando in mezzo le esigenze dei clienti/lettori. Avevo promesso di metterci un po' la testa, e ce l'ho messa. Importanti novità e appoggi illustri non mancheranno. Nel frattempo mi piacerebbe avviare un po' di dibattito su un punto fondamentale: l'obiettivo. Riporto qui sotto un estratto dal possibile statuto:

[...] è un’associazione che non ha fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini culturali, di difesa dei diritti dei consumatori di videogiochi e di forme di intrattenimento elettronico e di divulgazione sociale. L’associazione è apartitica e si atterrà ai seguenti principi: assenza di fini di lucro, democraticità della struttura, elettività e gratuità delle cariche sociali. L’Associazione si propone di:
- Promuovere la diffusione del videogioco in tutti gli ambienti
- Prevenire eventuali limitazioni all’accesso all’uso e alla disponibilità dei videogiochi da parte dei consumatori italiani
- Promuovere un uso corretto e consapevole del videogioco da parte dei minorenni e delle loro famiglie
- Diffondere il videogioco nelle scuole di tutti I gradi e livelli come mezzo e metodo di apprendimento alternativo e moderno
- Aiutare le famiglie a riavvicinarsi ai ragazzi, minorenni e non, attraverso lo strumento della condivisione e della comprensione del videogioco, come momento di aggregazione e non di isolamento
- Combattere la disinformazione dei mezzi di informazione di massa
- Contrastare la pirateria
- Aggregare e difendere i consumatori italiani di videogiochi
- Incentivare e promuovere la formazione di figure professionali specializzate nell’universo videoludico
- Esercitare un’attività di controllo e pressione nell’universo della politica e della pubblica amministrazione italiana
- Rappresentare un valido interlocutore per gli interessi di tutti I consumatori di videogiochi italiani

Manca sicuramente qualcosa. E qualcos'altro potrebbe non essere condiviso. Cercate di proporre principi utili e condivisibili, il più generici possibile, in grado di sopravvivere nel tempo. Attendo commenti. Potete mandarmeli anche in privato all'indirizzo pucci@multiplayer.it.