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Victoria 3: abbiamo provato il nuovo e imponente grand strategy di Paradox

Abbiamo provato il nuovo e imponente grand strategy di Paradox, Victoria 3: siete pronti ad altre mille ore di fantapolitica ed economia simulata al millimetro?

PROVATO di Francesco Serino   —   30/08/2022

Dopo il grande successo di Crusader Kings 3, Paradox Interactive rimette mano a un'altra delle sue serie più amate: Victoria 3. Lo stile di gioco è affine ad altri giochi Paradox, a prima vista potrebbe persino apparire indistinguibile dai vari Europa Universalis, Hearts of Iron e così via, eppure le differenze tra questi prodotti sono più che sostanziali. Victoria non simula nel dettaglio la gestione di una Guerra Mondiale, né si sofferma troppo sui singoli individui come invece è bene fare nel contesto medievale di Crusader Kings.

In questa serie, ambientata tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, le protagoniste sono le Nazioni, non le famiglie, con tutto quello che ne consegue...

Ma vi diciamo tutto nel nostro provato di Victoria 3.

Riscrivere la storia

Victoria 3: al Messico non stanno andando male le cose, saprà cavarsela anche in un regime autoarchico?
Victoria 3: al Messico non stanno andando male le cose, saprà cavarsela anche in un regime autoarchico?

Non dovremo preoccuparci di sposare un altolocato o contare continuamente i proiettili negli arsenali, in Victoria, e naturalmente in questo Victoria 3 il nostro obiettivo sarà rendere prospera la nostra nazione. Per farlo dovremo stringere alleanze, minacciare con i cannoni e svilupparci economicamente, mentre teniamo a bada le diverse estrazioni sociali e i vari schieramenti politici in cui si suddividerà la popolazione del nostro impero. Come negli altri strategici di Paradox, in Victoria 3 non è prevista una classica fine né una chiara vittoria: si gioca per l'esperienza in sé, per mettersi alla prova, per rivivere e riscrivere la storia in modo epico e credibile.

Imperi a misuri d'uomo

Victoria 3: l'elegante mappa di gioco nella sua interezza
Victoria 3: l'elegante mappa di gioco nella sua interezza

I due aspetti più importanti sono quello economico e sociale. Ogni nazione consuma e produce beni che può lavorare per renderli ancora più preziosi. Stabilire delle rotte commerciali è essenziale per la crescita e il benessere della popolazione, e in Victoria queste possono assumere la complessità di una grande e intricata ragnatela. Una buona situazione economica dà tranquillità e non solo perché permette di stanziare cifre importanti nell'esercito, deterrente fondamentale in alcune zone del mondo, ma soprattutto perché renderà più mansueti i cittadini permettendoci di soddisfare più facilmente determinati standard di vita.

Victoria simula in modo molto approfondito la suddivisione della popolazione e un semplice contadino sarà catalogato in base a innumerevoli fattori come il credo, la cultura di appartenenza, la scolarizzazione e le preferenze politiche. Tenete a mente che un contadino non lo rimarrà per forza a vita, la situazione demografica di Victoria 3 è, infatti, in continuo subbuglio e reagirà di conseguenza a quel che deciderete, in quanto leader, e a quel che accadrà nei Paesi limitrofi e, in misura maggiore, a quelli con i quali sarete più legati.

Da questo magma umano, potranno emergere leader carismatici e figure in grado di guidare con le loro idee milioni di persone, a seconda dei casi degni della nostra fiducia o minacce all'ordine prestabilito.

Tutto questo, e molto di più, andrà tenuto sott'occhio anche per uno scopo più grande e nobile del semplice viver bene: trasformare la società sbloccando e adottando le innumerevoli politiche civili, marziali ed economiche che il gioco proporrà, scolpendo lentamente il presente, e di conseguenza il futuro della nostra nazione.

Come vuole il genere, come impone simile profondità, Victoria si gioca attraverso una mappa tattica che rappresenta buona parte del mondo conosciuto ai tempi, interagendo con dozzine di menù e sottomenù. Per stessa ammissione degli sviluppatori, questo terzo gioco è stato sviluppato cercando di portare nella serie Victoria molte delle novità introdotte da Crusader Kings 3, in primis la sua rinnovata comprensibilità. In Victoria 3 troverete lo stesso sistema di "tooltip" a cascata, molto utile per capire in ogni momento gli effetti di una scelta o i dettagli di una funzione; inoltre è stata posta più cura del solito sull'aspetto grafico e nel modo in cui la mappa risponderà agli eventi simulati. Nel corso del gioco vedremo costruire ferrovie, miniere, fabbriche; assisteremo alla nascita di piccoli paesi e la loro eventuale evoluzione in città e megalopoli.

Più comprensibile che mai

Victoria 3: le sempre più strette maglie religiose in Turchia, stanno facendo aumentare le lamentele degli intellettuali
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È una prima volta per Victoria, senza dubbio una graditissima aggiunta, anche se l'aspetto grafico ci è sembrato a dire il vero un po' tetro, soprattutto rispetto all'eleganza vibrante di Crusader Kings 3 che anche grazie al carisma dei suoi "attori" ha saputo conquistare milioni di giocatori in tempi record per un gioco Paradox. Ma siamo ancora nel pieno dello sviluppo, ed è giusto differenziare anche dal punto di vista cromatico i propri prodotti. Pochi dubbi invece sul gameplay: è un nuovo Victoria, più semplice di quanto è diventato nel corso degli anni il secondo gioco della serie, ma con le giuste espansioni in grado di raggiungere una profondità inarrivabile dai vecchi capitoli.

Victoria 3 prova ad alzare l'asticella di un gameplay già meraviglioso e rodato, con una rinnovata interfaccia utente e una maggiore capacità di spiegare all'utente le sue innumerevoli meccaniche. Resta un gioco bello tosto da comprendere, enigmatico fin quando non lo si decodifica completamente, e da quel momento in poi diventerà pura ossessione. Per Paradox è una sorta di rigore a porta vuota, ma a volte si sbagliano anche i tiri più facili. Speriamo non sia questo il caso. Victoria 3 arriverà su PC Steam e Game Pass il prossimo 25 ottobre.

CERTEZZE

  • Un gameplay rodatissimo
  • Finalmente molto più comprensibile

DUBBI

  • Colori un po' troppo spenti?
  • Speriamo che nel rendere più accessibile il prodotto, non lo abbiano semplificato troppo