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Zelda Link's Awakening: 5 differenze con l'originale Game Boy!

The Legend of Zelda: Link's Awakening è un piccolo capolavoro senza tempo, che oggi può essere rigiocato anche su Switch: ecco tutte le differenze con l'originale GameBoy.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   24/09/2019

The Legend of Zelda: Link's Awakening è un piccolo capolavoro senza tempo dell'epoca Game Boy, che oggi può essere rigiocato anche su Switch. Il remake realizzato da Nintendo in collaborazione con Grezzo, già autore delle riproposizioni per 3DS di Ocarina of Time e Majora's Mask, è infatti un'opera fedele allo spirito e ai contenuti dell'originale, o meglio, a quelli della versione DX per Game Boy Color, che riesce però a modernizzare attraverso alcune piccole modifiche e aggiunte. Scopriamole insieme in questo nuovo video.

Stile grafico

Il primo punto è ovviamente il comparto tecnico. Il salto da Game Boy a Switch è infatti di quelli importanti: dal 1993 sono passati ben 26 anni e il progresso tecnologico delle console portatili è stato strabiliante, forse persino più marcato di quello avvenuto tra le console fisse. Il remake di Link's Awakening punta però a mantenere una certa coerenza con l'originale e così sfrutta il potente Unreal Engine 4 per proporre uno stile a diorama tanto grazioso quanto azzeccato. Se Link's Awakening su Game Boy era enorme, con un'inquadratura dall'alto a simulare le tre dimensioni, su Switch è un'avventura con un mondo in miniatura, che utilizza la stessa inquadratura, ma stavolta con l'obiettivo opposto: presentare un gameplay a due dimensioni. Gli sviluppatori hanno così preso coscienza della compattezza dell'avventura, ed hanno pensato, giustamente, che un diorama sarebbe stato la soluzione ideale.

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Interfaccia

L'interfaccia è un altro elemento dei videogiochi che è cambiato notevolmente nel corso del tempo, tra nuovi tasti, schermi più grandi e nuove necessità. Per dare a Link's Awakening un'impronta moderna era quindi indispensabile rivedere l'impostazione dei menu e la mappatura dei controlli, così da rendere ogni azione meno macchinosa e più intuitiva. Va in questa direzione la presenza di alcuni oggetti equipaggiati automaticamenti, come l'anello della forza per esempio, e l'assegnazione di alcune abilità ai comandi dorsali. D'altronde il Game Boy aveva solo due tasti, contro gli 8 di Switch, o 12 se si considera anche la croce direzionale. Anche la mappa è ora più leggibile, e non solo perché decisamente più grande: Nintendo ha infatti pensato bene di introdurre un sistema di puntine utili a segnare i punti di interesse, come scrigni irraggiungibili, grotte vuote o semplicemente la dimora di una fata.

Nuovi oggetti

Nel filone dell'introduzione di funzioni dei capitoli più recenti all'interno del remake va anche l'aggiunta delle bottiglie per le fate, che permettono di fatto di portarsi dietro una sorta di pozione curativa pronta all'uso. Ma non è tutto, perché tra i nuovi oggetti spiccano anche una serie di collezionabili. Innanzitutto ci sono più frammenti di cuore, quasi il triplo, e il doppio delle conchiglie, con la ricerca di queste ultime che da un certo punto in poi della raccolta verrà facilitata da un comodo sensore. Inoltre, ci sono nuove bambole che raffigurano personaggi arrivati direttamente dal mondo di Super Mario, che possono essere ottenute attraverso il gioco alla moda. Vincerle tutte porta ancora ad avere una ricompensa, oltre a dare la possibilità di esporle all'interno di alcune case del villaggio di Mabe.

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Bilanciamento

A parte le modifiche all'inventario, abbiamo notato piccoli accorgimenti per rendere l'esperienza più scorrevole: i vasi lanciati possono distruggere altri vasi ancora a terra, così da velocizzarne la rottura. Alcune porte esibiscono un'anfora per segnalarne il metodo di apertura. Non ci sono transizioni quando si passa da un quadrato della mappa a un altro, visto che ora l'esplorazione esterna avviene in un ambiente unico e connesso. Ci sono più punti di teletrasporto, e si può scegliere in quale zona spostarsi, a differenza di quanto accadeva nell'originale. Certi nemici, in particolare un mini-boss, sono stati indeboliti ma, allo stesso tempo, resi più difficili da colpire. In sostanza, è stata enfatizzata la parte cerebrale di certi combattimenti, a dispetto di quella puramente action. Anche una manciata enigmi è stata modificata, senza però snaturarne troppo la risoluzione. In più, ora nessun enigma si resetta quando si cambia stanza, così da evitare situazioni in cui si devono sprecare consumabili inutilmente ogni volta che si deve tornare indietro per trovare la soluzione a un puzzle più avanzato.

Editor dei dungeon

La maggiore novità è però, senza dubbio, l'editor dei labirinti. Si tratta di un corposo minigioco all'interno della baracca di Danpei, che permette di creare dei dungeon personalizzati utilizzando delle tessere che riproducono le stanze dei labirinti già esplorati. Una sorta di Mario Maker, ma meno libero e più compatto. Manca per esempio la possibilità di condividere online le proprie creazioni, che comunque possono essere esportate attraverso gli Amiibo, in modo da poterli far provare agli amici.

Queste sono le novità più importanti presenti nel remake di The Legend of Zelda: Link's Awakening. Come sempre vi aspettiamo nei commenti, per sapere se avete già provato il gioco e quali sono gli elementi che vi stanno piacendo di più in questa nuova versione.