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Ron Gilbert: seguire solo le aspettative del pubblico non va bene

Può portare ad una sorta di auto-censura

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/07/2012

Secondo Ron Gilbert, celebre game designer autore di alcune delle più grandi avventure grafiche nella storia dei videogiochi (Maniac Mansion e Monkey Island, per dirne due), non è sempre bene stare a preoccuparsi di quello che il pubblico pensa e vuole da un prodotto.

Anzi, in generale nell'opera creativa non ci dovrebbero essere responsabilità per quanto riguarda la gestione delle aspettative del pubblico, gli sviluppatori dovrebbero fallire o avere successo semplicemente in base a quello che sono riusciti a produrre con la propria testa. Questo è quanto Gilbert, attualmente impegnato insieme a Tom Schafer e Double Fine in The Cave, pensa del procedimento creativo in generale e nell'ambito videoludico in particolare.

"Bisogna fare quello che si vuole fare e farlo nel modo che si considera giusto", d'altra parte "la gente che ci segue con interesse continuerà ad apprezzare quello che facciamo se continuiamo a farlo in maniera genuina, seguendo il nostro istinto". Al contrario, "si può incappare in un sacco di problemi se ci si comincia a preoccupare troppo di quello che la gente potrebbe pensare, perché questo ci fa cadere in una sorta di circolo di auto-censura: se ci si mette a fare qualcosa di veramente unico e diverso, cominciamo a preoccuparci troppo della reazione del pubblico e finiamo per censurarlo". Infatti sono "tutte queste spine e irregolarità che spuntano quando si segue una propria idea originale, che possono anche ferirci e farci incastrare, che rendono poi veramente interessante il prodotto", tutte cose che se si cade nell'auto-censura vengono smussate o eliminate, lasciando fuori tutto quello che di originale e di geniale ci può essere in una creazione autentica.

Fonte: The Gameological Society