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Games Forum 2012 - Dati e conclusioni dal Primo Censimento degli sviluppatori italiani

Qualche punto da cui partire per il rilancio dell'industria videoludica in Italia

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   01/10/2012

E' stata programmata per oggi la quarta edizione del Games Forum, con l'edizione 2012 incentrata sull'Agenda digitale italiana e la presentazione dei risultati ottenuti dal primo censimento sugli sviluppatori videoludici in Italia.

Presentato nel corso dell'evento, il censimento è stato commissionato da AESVI al Centro ASK dell'Università Bocconi, sviluppato con l'obiettivo di delineare lo stato dell'arte del Game Development in Italia e di far emergere una riflessione sulle possibili azioni a supporto della crescita imprenditoriale e professionale del settore videoludico. Si tratta di un settore in grado di registrare un valore tra i 57 e i 65 miliardi di euro nel mondo, con un tasso medio annuo di crescita dell'11,4% tra il 2006 e il 2011 e che si stima possa registrare una crescita annua del 6,4% nel triennio 2012-2015, con l'Italia che rappresenta il quarto mercato in Europa dal punto di vista dei consumi.

La ricerca si incentra su 4 obiettivi principali:

  • Approfondire le condizioni abilitanti per lo sviluppo imprenditoriale del settore del Game Development, a partire dall'analisi dello scenario internazionale
  • Delineare lo stato dell'arte dello scenario italiano del Game Development
  • Costruire una riflessione sulle potenziali aree di sviluppo per lo scenario italiano e sulle principali azioni a supporto della crescita imprenditoriale e professionale legata al settore

la ricerca è stata suddivisa in due fasi. la prima fase aveva lo scopo di approfondire le caratteristiche specifiche dello scenario del Game Development a livello internazionale ed è stata presentata al Games Forum 2011. La seconda fase è rappresentata dal censimento dei Game Developer in Italia i cui risultati sono illustrati in questo report. Il censimento è stato realizzato con l'obiettivo di approfondire le caratteristiche e la struttura del settore in Italia e di valutarne il grado di sviluppo.

Dai risultati dello studio emerge un incremento del 62% nel numero di imprese operanti nel settore nell'ultimo triennio: queste risultano oggi essere 72, 48 delle quali sono realtà consolidate presenti sul mercato da oltre 8 anni. Lo sviluppo si concentra prevalentemente su piattaforme mobile (37%) e su PC (24%). Oltre alla struttura classica del lavoro sui videogiochi, il 65% delle aziende intervistate svolge anche attività diverse dalla produzione di questi per i consumatori finali, con oltre il 50% di compagnie che realizzano progetti B2B per gaming finalizzato ad attività di marketing e comunicazione e il 43% finalizzato ad attività di formazione.

Il profilo delle persone che imprendono nell'attività di Game Development si caratterizza per una giovane età (oltre il 30% sotto i 30 anni) e per profili formativi legati alla scuola superiore con profilo scientifico-tecnico. Le dimensioni delle aziende sono relativamente ridotte (caratteristica comune per il settore a livello internazionale), ma costituiscono per competenze aggregate e attività svolte un ruolo fondamentale per la filiera dei videogames. La maggior parte ha 1-2 occupati ma si registra anche un 27% di aziende con 6-10 dipendenti, mentre per quanto riguarda il fatturato si trova una suddivisione piuttosto regolare del panorama tra le piccole aziende con meno di 1000 euro di fatturato nel 2011 e quelle con fatturato compreso tra 10.000 e 100.000 euro (27%) e 100.000 e un milione di euro (27%).

L'autofinanziamento rappresenta la principale forma di sussistenza per i progetti delle aziende: contano su questo il 90% degli intervistati, mentre già la seconda forma, ovvero il supporto dei publisher, occupa solo il 21%. Le priorità individuate dagli sviluppatori italiani per dare al settore l'opportunità di crescere, peraltro tendenzialmente coincidenti con le politiche attuate nei Sistemi Paese di riferimento del Game Development a livello internazionale (es. Canada, Svezia, Irlanda, Finlandia), sono le seguenti, in ordine di preferenza:

  • Burocrazia snella e ridotte procedure amministrative
  • Presenza di un mercato del lavoro più sviluppato per le attività di Game Development
  • Fondi e finanziamenti pubblici a supporto dell'attività di Game Development
  • Disponibilità di infrastrutture di rete e banda larga
  • Legittimazione della cultura del Gaming
  • Accesso a tecnologie specifiche legate al Game Development
  • Disponibilità di un network/community dedicate al Game Development
  • Disponibilità di formazione specializzata e qualificata sul Game Development
  • Contesto legislativo efficace per la protezione della proprietà intellettuale

"L'auspicio della nostra Associazione è che anche in Italia, come in altri paesi, si possa dar vita ad un piano programmatico di collaborazione con le istituzioni per far emergere i videogiochi made in Italy nello scenario competitivo internazionale" - ha dichiarato Andrea Persegati, Presidente AESVI - "Un primo importante segnale di apertura è arrivato dal disegno di legge sull'agenda digitale Palmieri/Gentiloni, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, che ha introdotto una serie di misure di sostegno finanziario a favore delle imprese video ludiche italiane. Ci auguriamo che questa proposta sia approvata all'esito dell'iter di approvazione parlamentare e che sia solo il primo passo per impostare una strategia di posizionamento dell'Italia nel mercato internazionale del gaming condivisa tra industria e istituzioni".