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League of Legends: il contratto dei pro gamer non permette lo streaming di giochi concorrenti

In fondo sono pagati

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   05/12/2013

A quanto pare Riot fa firmare un contratto privato a tutti i giocatori professionisti di League of Legends con diverse clausole interessanti. Come tutti i contratti privati e segreti, c'è voluto poco a trovarlo su internet e scoprire che i firmatari sono obbligati a tenere certi comportamenti, pena il ban dalla LCS (League of Legends Championship Series).
Intanto è proibito lo streaming di giochi concorrenti o prossimi alla LCS, anche nel tempo libero. Tra questi ovviamente DoTA 2 e Heroes of Newerth, ma anche i titoli della seri StarCraft e... Fat Princess per PlayStation 3 (gli starà antipatico). Se vi sembrano misure eccessive tranquillizzatevi immediatamente, perché è pratica standard per qualsiasi azienda imporre ai dipendenti di non fare pubblicità alla concorrenza. Anche nello sport reale, i partecipanti a una lega non possono fare pubblicità alle altre.
Whalen "RiotMagus" Rozelle, il direttore del settore e-sport di League of Legends, ha giustificato le restrizioni definendole una parte naturale del processo di professionalizzazione di League of Legends. In fondo, come fa ben notare, se la Nike sponsorizza un'atleta, è ovvio che lo stesso non possa andare in giro con le scarpe Reebook.

Fonte: Ars Technica