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Metal Gear Solid V: The Phantom Pain "è il gioco che ho sempre voluto fare", dice Kojima

Niente più limitazioni imposte dall'hardware per Kojima

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   10/03/2014

Nonostante il tira e molla sulla volontà di abbandonare la serie, Hideo Kojima è arrivato fino al quinto capitolo di Metal Gear Solid senza evidentemente raggiungere il pieno potenziale espressivo della saga, almeno in base a quanto riferito dal game designer in un'intervista pubblicata da IGN.

"Questo è il gioco che avrei veramente sempre voluto fare ma che, a causa di limitazioni hardware, non ho potuto finora", ha affermato Kojima. "Volevo aggiungere più libertà possibile, ma questo non si poteva fare dal punto di vista tecnologico", ha riferito, "ho dovuto ripiegare su giochi lineare, con scene d'intermezzo per aumentare il tono drammatico. Ma ora, posso dare al giocatore tutta la libertà possibile".

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain rappresenta dunque la realizzazione del concetto originale di Kojima per quanto riguarda la libertà d'azione e movimento offerta al giocatore. Inoltre, "volevamo rendere questo gioco più accessibile possibile alla maggiore quantità di giocatori, dunque abbiamo dovuto anche guardare a titoli di altre compagnie e provare alcune soluzioni che fossero più standard, con set di controlli facilmente assimilabili", ha spiegato il game designer. L'art director Yoji Shinkawa ha inoltre aggiunto, dal punto di vista tecnico, che lo sviluppo non ha risentito della diversità tra le piattaforme, perché "il Fox Engine rende le transizioni più semplici rendendo il gioco meno legato alle specifiche caratteristiche degli hardware".

Fonte: IGN

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain 'è il gioco che ho sempre voluto fare', dice Kojima