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Squalificato da un torneo di StarCraft II per un Tweet con minacce di stupro

Non avrebbero portato a nulla, ma l'idiozia va sempre sanzionata

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/11/2014

Come si fa a riconoscere un'idiota? Be', diciamo che se s'incontra qualcuno che si comporta come tale è già un buon inizio. Prendiamo il buon Mihaylo "Kas" Hayda, giocatore ucraino di StarCraft, cacciato dalla competizione Fragbite Masters Season 3 per aver pubblicato un tweet in cui affermava di voler "stuprare" la sua avversaria, Madeleine "MaddeLisk" Leander.
La partita tra Kas e MaddeLisk si è interrotta dopo pochi minuti proprio per quel Tweet, quindi è proseguita. Per la cronaca la ragazza ha perso 2 a 0. Ma non è questo il punto. Il punto è che se si vuole fare gli e-sportivi, bisogna anche dotarsi di un bell'e-cervello che eviti di scrivere certe e-vaccate. I regolamenti sportivi di tutto il mondo, non solo quelli videoludici, non tollerano certe uscite. Che d'altro canto non andrebbero tollerate nemmeno tra persone che si definiscono civili, ma questa è un'altra storia.

Fonte: VG247.com

[Aggiornamento]
Visto che alcune menti semplici non capiscono la gravità del fatto riportato, confondendo i comportamenti tollerati in contesti privati con un comportamento tenuto da quello che, gli piaccia o meno, quando ha deciso di partecipare a un torneo ufficiale è diventato un personaggio pubblico, riportiamo come esempio i punti 5, 6 e 7 del codice di comportamento ufficiale del CONI, per dimostrare quale deve essere il comportamento di uno sportivo, anche fuori dall'ambito di tornei e competizioni varie:

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5. Principio di non violenza
I tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono adottare comportamenti o rilasciare dichiarazioni che in qualunque modo determinino o incitino alla violenza o ne costituiscano apologia.

I tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo devono astenersi da qualsiasi condotta suscettibile di ledere l'integrità fisica e morale dell'avversario nelle gare e nelle competizioni sportive e adottano iniziative positive per sensibilizzare il pubblico delle manifestazioni sportive al rispetto degli atleti, delle squadre e dei relativi sostenitori.

6. Principio di non discriminazione
I tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo devono astenersi da qualsiasi comportamento discriminatorio in relazione alla razza, all'origine etnica o territoriale, al sesso, all'età, alla religione, alle opinioni politiche e filosofiche.

7. Divieto di dichiarazioni lesive della reputazione
I tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell'immagine o della dignità personale di altri persone o di organismi operanti nell'ambito dell'ordinamento sportivo.