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Outlast 2 sarà ispirato al massacro di Jonestown, dice il cofondatore di Red Barrels

Un oscuro culto

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/02/2016

Curiosamente, è la seconda parte che viene fuori il collegamento con i movimenti cultisti degli anni 70 e i videogiochi in pochi giorni, dopo The Church in the Darkness, questa volta parliamo di Outlast 2.

Il cofondatore di Red Barrels, Philippe Morin, ha recentemente rivelato che il nuovo capitolo della serie horror del team sarà ispirato ad alcuni eventi reali, come appunto il terribile massacro di Jonestown del 1978. Non si sa ancora praticamente nulla del nuovo horror, ma la presenza della croce rovesciata nel logo faceva pensare a qualche riferimento a culti o qualcosa del genere, con un notevole spostamento dall'ambientazione originale del Mount Massive Asylum.

"Abbiamo studiato molto la questione Jonestown avvenuta negli anni 70 per questo secondo gioco", ha affermato Morin, "è considerato il più grande suicidio di massa di tutti i tempi, credo, dunque è qualcosa che abbiamo approfondito e abbiamo preso come ispirazione per Outlast 2". "È ancora collegato allo stesso universo e stiamo lavorando al collegamento tra i due capitoli ma avevamo bisogno di qualcosa di nuovo che potesse far domandare ai giocatori cosa diavolo stesse succedendo e così abbiamo pensato di uscire dall'Asylum e spostare tutto in un luogo nuovo, in modo da far riprovare quelle sensazioni ancora una volta, come quelle provate per la prima volta nell'Asylum". Il massacro di Jonestown è stata la tragica conclusione del culto noto come il Tempio del Popolo, fondato in Guyana dal reverendo Jim Jones mischiando elementi di socialismo con la fede religiosa. Dopo un incidente ancora misterioso che ha portato all'uccisione di una delegazione in visita a Jonestown, venne ordinato un suicidio di massa avvenuto con il cianuro, risultato nella morte di 913 persone.