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Activision: i QA tester di Call of Duty: Warzone propongono la formazione di un sindacato (aggiornata)

I QA Tester di Raven Software, lo studio di Call of Duty: Warzone, propongono la formazione di un sindacato e chiedono ad Activision Blizzard che venga riconosciuto ufficialmente.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   23/01/2022

Dopo settimane di sciopero ininterrotto, i QA tester di Raven Software, lo studio di Call of Duty: Warzone, hanno proposto la formazione di un sindacato, il Game Workers Alliance, chiedendo ad Activision Blizzard che questo venga riconosciuto ufficialmente.

Aggiornamento: abbiamo modificato la notizia dopo aver appurato che l'interpretazione di numerosi siti internazionali sulla vicenda è fondamentalmente errata, in quanto il sindacato proposto dai QA Tester di Raven Software non ha validità legale a meno che non venga ufficialmente riconosciuto da Activision Blizzard, cosa a nostro avviso alquanto improbabile. Abbiamo inoltre riportato il comunicato pubblicato dalla compagnia in risposta all'iniziativa della Game Workers Alliance, che trovate in fondo alla notizia.

Il Game Workers Alliance è stato creato con il supporto della Communication Workers of America (CWA), la più grande associazione sindacale degli USA, ed è formato al momento da 34 tester di Raven Software (il 78% del reparto QA della sussidiaria), che ora chiedono che questo sindacato venga riconosciuto volontariamente da Activision Blizzard. La proposta arriva dopo settimane di sciopero ininterrotto per protestare contro il licenziamento di 12 QA tester di Call of Duty: Warzone.

Contrariamente a quanto riportato dalla maggior parte delle testate internazionali, al momento questo sindacato non ha alcuna validità a meno che non venga riconosciuto ufficialmente da Activision Blizzard, che legalmente ha tutti i presupposti per rifiutare. Come fa notare il video di approfondimento pubblicato da Hoeg Law che trovate a questo indirizzo, infatti il processo di sindacalizzazione richiede una votazione a maggioranza qualificata ed è necessario che il gruppo che propone il sindacato (in questo caso i QA tester di Raven Software) venga ritenuto un'unità contrattuale appropriata, ovvero un gruppo di lavoratori con interessi comuni e che possa ragionevolmente unirsi in gruppo ai fini della contrattazione collettiva (il dubbio fondamentalmente è: i QA tester di Raven Software rappresentano una categoria a sé stante o condividono interessi, obiettivi e obblighi contrattuali con altri dipendenti dello studio o di Activision Blizzard nel suo complesso?).

Di fatto, a meno che non ci sia un riconoscimento ufficiale da parte di Activision Blizzard, al momento quanto fatto dalla Game Workers Alliance e la Communication Workers of America è un sondaggio interno senza valenza legale. Si tratta tuttavia di una mossa che ha attirato ulteriormente l'attenzione mediatica sulla questione dei licenziamenti dei 12 QA Tester di Raven Software e che potrebbe stimolare ulteriori iniziative all'interno di Activision Blizzard.

Activision Blizzard
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Stando al comunicato pubblicato sul sito della CWA, l'obiettivo della Game Wokers Alliance è quello di "assicurare un luogo di lavoro dove tutti possano prosperare e stabilire un nuovo standard per i lavoratori di tutto il settore" e che i dipendenti non siano costretti al crunch. Inoltre il sindacato vuole garantire che la leadership "comunichi apertamente e di frequente qualsiasi decisione influenzi la vita lavorativa dei dipendenti" e che i QA tester ricevano compensi adeguati e opportunità di sviluppo professionale.

"Chiediamo che Raven Software e la leadership di Activision Blizzard riconoscano volontariamente il nostro sindacato e rispettino il nostro diritto di organizzarci senza ritorsioni o interferenze", afferma il comunicato della Game Workers Alliance. "Vogliamo lavorare insieme alla leadership per creare un ambiente di lavoro sano e prospero per tutte le persone, per sviluppare prodotti di successo e sostenibili e supportare il divertimento dei nostri giocatori."

In risposta Activision Blizzard ha diramato un comunicato che recita:

"Activision Blizzard sta esaminando attentamente la richiesta di riconoscimento volontario della CWA, che cerca di organizzare circa tre dozzine dei quasi 10.000 dipendenti dell'azienda. Sebbene riteniamo che una relazione diretta tra l'azienda e i membri del suo team offra le migliori opportunità di forza lavoro, rispettiamo profondamente i diritti di tutti i dipendenti ai sensi della legge di prendere le proprie decisioni sull'adesione o meno a un sindacato."

"In Activision Blizzard, rimaniamo concentrati nell'ascoltare i nostri dipendenti e fornire una retribuzione migliorata, i vantaggi e le opportunità professionali necessari per attrarre e trattenere i migliori talenti del mondo. Negli ultimi due anni, ciò ha incluso l'aumento del compenso minimo del 41% per i dipendenti del QA di Raven, l'estensione del congedo retribuito, l'ampliamento dell'accesso ai benefici medici per i dipendenti e e la transizione di oltre il 60% del personale temporaneo di Raven QA in dipendenti a tempo pieno."