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ChatGPT ha visto il suo primo calo di utenti in assoluto a giugno 2023

In base a dati non ufficiali, sembra che ChatGPT abbia visto il suo primo calo di utenti pubblici in assoluto nel mese di giugno 2023.

ChatGPT ha visto il suo primo calo di utenti in assoluto a giugno 2023
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   09/07/2023

Dopo una crescita vertiginosa e repentina, ChatGPT ha registrato il suo primo calo di utenti in assoluto nel corso del mese di giugno 2023, che ha visto una riduzione del 10% del traffico sul sito dedicato alla celebre chatbot basata su intelligenza artificiale OpenAI.

Stando a quanto rilevato dalla compagnia Similarweb e riportato da Washington Post, i dati mostrano una caduta del 9,7% come quantità di utenti che si sono connessi a ChatGPT nel corso del mese di giugno 2023, rispecchiata anche da un calo nei download dell'app dedicata su iOS, secondo quanto rilevato da Sensor Tower.

Difficile dire se si tratti dell'inizio di un trend, ma è piuttosto interessante rilevare come, dopo mesi di costante crescita nell'interesse e nell'utilizzo di tale strumento incentrato sull'intelligenza artificiale generativa, il mese scorso si sia assistito a un primo calo sensibile nell'utilizzo del client, sia via web che attraverso l'app mobile dedicata.

ChatGPT in calo: le possibili motivazioni

L'apice, per il momento, è stato raggiunto tra febbraio e marzo, quando Microsoft ha rilasciato la versione pubblica di Bing AI e l'interesse per questo tipo di tecnologia è cresciuto a dismisura e si è diffuso presso una grande quantità di utenti.

Secondo The Post, una possibile spiegazione per questo calo di traffico potrebbe essere legata alla fine dell'anno scolastico: sembra che buona parte dell'utilizzo di ChatGPT fosse legata allo studio e alle ricerche effettuate da studenti su vari argomenti, confermando come l'IA possa essere diventata un valido strumento di supporto per i compiti.

ChatGPT, utenti pubblici in calo ma affari a gonfie vele
ChatGPT, utenti pubblici in calo ma affari a gonfie vele

Altri motivi potrebbero essere da collegare alle restrizioni imposte da diverse compagnie ai propri dipendenti: a questo proposito è diventato celebre il caso di Samsung che ha proibito agli impiegati di usare le chatbot con intelligenza artificiale per paura di possibili fughe di dati.

In ogni caso, questo calo riguarda solo l'utilizzo pubblico di ChatGPT, ma questo non significa che la tecnologia sia in crisi, considerando che il grosso del business è legato ai servizi erogati sul fronte business, che a quanto pare continuano indisturbati.