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Game Pass e PlayStation Plus tra i regali più richiesti: le nuove generazioni sono pronte per i servizi?

In base a un sondaggio, sembra che i bambini statunitensi cerchino soprattutto servizi in abbonamento come regali di Natale.

Game Pass e PlayStation Plus tra i regali più richiesti: le nuove generazioni sono pronte per i servizi?
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/11/2023

In base a un sondaggio condotto dall'Entertainment Software Association (ESA) e riferito al pubblico degli USA, pare che i videogiochi siano sempre tra i regali più richiesti in assoluto a Natale dai bambini, ma la loro natura è cambiata. Tale iniziativa ha preso in considerazione ragazzi di età compresa tra 10 e 17 anni, dunque in una fase di transizione che comprende mentalità e atteggiamenti anche profondamente diversi, ma il risultato mostra una tendenza ben precisa verso i servizi. I videogiochi rimangano dunque tra i desideri più espressi, ma non si tratta più tanto di un singolo titolo, magari pacchettizzato come ai vecchi tempi, bensì di abbonamenti prepagati o anche crediti in valuta virtuale da spendere all'interno di singoli giochi, tipicamente live service.

Il 72% dei giovani utenti interpellati ha riferito di preferire videogiochi o oggetti a questi collegati come regalo di Natale, superando di gran lunga dei classici come giocattoli e giochi da tavolo che ricoprono il 38% delle preferenze. Tra i regali videoludici, stupisce vedere come il genere di prodotto più richiesto sia proprio l'abbonamento a un servizio, in particolare PlayStation Plus o Xbox Game Pass, categoria che raggiunge il 39% delle preferenze, superando le console stesse (38%), accessori (32%), valuta virtuale in-game (29%) e, solo alla fine, videogiochi fisici (22%). Ora, non sappiamo bene valutare l'attendibilità del sondaggio condotto da ESA, ma i risultati dimostrano un cambiamento piuttosto radicale nelle preferenze dei giovani videogiocatori, che a quanto pare preferiscono i servizi ai giochi singoli, magari in formato fisico.

Un cambio generazionale

Le console si difendono ancora bene nelle preferenze, ma siamo forse lontani dai tempi del Nintendo Sixty-Foooooour Kid
Le console si difendono ancora bene nelle preferenze, ma siamo forse lontani dai tempi del Nintendo Sixty-Foooooour Kid

Sembra dunque che le nuove generazioni di videogiocatori siano già pronte al futuro digitale, tutto incentrato sui servizi, che pare ormai profilarsi all'orizzonte. I tanti dubbi relativi all'efficacia degli abbonamenti in ambito videoludico potrebbero dunque essere legati più alla reticenza della vecchia guardia, ancora legata alle tradizioni come i giochi fisici o l'acquisto singolo dei prodotti, che non a un'effettiva difficoltà di affermazione del nuovo modello di business, o a una mancanza di renderli dei servizi proficui. È probabile che, quando sarà avvenuto in buona parte il ricambio generazione sulla fascia di utenza più ampia che riguarda le console, si vedrà allora veramente l'esplosione dei servizi su abbonamento, considerando che, per il momento, l'espansione di questi sembra ancora un po' bloccata. Il freno potrebbe dunque essere semplicemente la demografia: la maggior parte degli utenti, in età più matura, non è ancora pronta a lanciarsi completamente in questo nuovo modo di fruire i videogiochi.

D'altra parte, da generazioni che sono nate o sono cresciute immerse nei servizi su abbonamento, sia per quanto riguarda i contenuti video che per la musica e altre forme di intrattenimento, è più facile aspettarsi che accettino in maniera naturale una distribuzione di questo tipo anche per i videogiochi, cosa che per i vecchi giocatori può sembrare ancora fuori dal comune. La scommessa di Game Pass e PlayStation Plus è dunque sul lungo termine e punta al ricambio generazionale. Da notare, peraltro, che anche il grande successo delle valute in-game come regali di Natale non fa che confermare la popolarità del modello live service presso giovani e giovanissimi. È uno spostamento notevole del gusto e della percezione dei prodotti videoludici, non solo per quanto riguarda i generi ma anche per la tipologia di fruizione, di cui i risultati si potranno vedere soltanto fra alcuni anni e su cui gli attuali giocatori "maturi" avranno poca voce in capitolo.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.