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Processo di Fortnite: Apple spiega perché Epic Games ha torto su tutta la linea

Apple, in riferimento alla causa legale in corso con Epic Games, spiega perché l'autore di Fortnite ha torto su tutta la linea.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   08/04/2021

In preparazione del processo contro Epic Games, Apple ha inviato quest'oggi un documento da 500 pagine nel quale spiega, detto in poche parole, perché lo sviluppatore di Fortnite abbia torto. Vediamo una riassunto di quello che la compagnia di Cupertino afferma.

Apple, prima di tutto, afferma che l'App Store ha mantenuto inalterata la propria struttura fondamentale sin dal 2008, quando è stato rilasciato per la prima volta. L'attacco di Epic Games è quindi un attacco a un modello di business che l'App Store ha proposto per 13 anni. Queste rigorose linee guida hanno permesso di concedere agli utenti un servizio sicuro, affidabile e la giusta privacy.

Il 30% richiesto da Apple è in linea con quanto richiesto da altri store e fornitori di software. Inoltre Apple ha introdotto il Small Business Program, che cala la percentuale richiesta agli sviluppatori al 15% se il guadagno annuale non supera il milione di dollari. Apple è entrata nel mercato, viene spiegato, quando il 30% era la norma: non ha imposto tale percentuale.

In risposta al fatto che l'App Store è anticompetitivo (secondo Epic Games ciò è causato dal fatto che non vi sono altri store sulla piattaforma), Apple afferma che vi sono altri device e che iPhone e iPad supportano i browser, che vengono sfruttati da compagnie come Microsoft e Google per proporre applicazioni gaming in modo alternativo. Viene spiegato che i prodotti Apple supportano il cross-play e transazioni cross-platform (ovvero permettono di eseguire acquisti in-app su mobile e continuare a usare tali contenuti su una diversa versione del gioco, e viceversa).

Inoltre, Apple fa notare che Epic Games, quando Fortnite è stato rimosso dall'App Store, ha sottolineato ai propri giocatori che vi erano altre piattaforme tramite le quali giocare al battle royale, in pratica affermando che esiste una competizione e non vi è un monopolio da parte di Apple.

Apple afferma inoltre che Epic Games esagera i guadagni dell'App Store e nega che il processo di verifica delle app sia inefficace. Viene riportato che Apple ha rifiutato la pubblicazione di 150.000 app lo scorso anno e la presenza di malware su device iOS è praticamente nulla, rispetto a quanto accade su device Android o su PC. La richiesta di Epic servirebbe solo a indebolire l'App Store, afferma Apple, svantaggiando così i consumatori e gli sviluppatori.

Il processo di Epic Games e Apple inizierà il 3 maggio e dovrebbe concludersi entro il 24 maggio.

Apple è attiva in ambito gaming anche tramite Apple Arcade, che ha visto l'aggiunta di nuovi giochi di recente, come World of Demons, ecco la recensione.