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Telegram: il CEO Durov ha parlato delle pressioni e delle ambizioni della piattaforma

L'obiettivo dell'app di messaggistica è quella di raggiungere un miliardo di utenti attivi mensilmente rimanendo una "piattaforma neutrale".

Telegram: il CEO Durov ha parlato delle pressioni e delle ambizioni della piattaforma
NOTIZIA di Luigi Cianciulli   —   18/04/2024

Nella sua prima intervista di fronte a una telecamera in quasi dieci anni, il miliardario fondatore di Telegram, Durov, ha espresso ottimismo riguardo all'obiettivo di superare il miliardo di utenti attivi mensilmente entro un anno per l'app di messaggistica, come notato dal giornalista Tucker Carlson.

L'incontro si è svolto negli uffici di Telegram a Dubai, dove Durov risiede da quando ha lasciato la Russia per evitare possibili conseguenze governative nel 2014.

L'abbandono è avvenuto a seguito del rifiuto di chiudere alcune comunità di opposizione che si erano formate sulla sua precedente piattaforma, VK.

Gli introiti

Durov, proprietario di Telegram
Durov, proprietario di Telegram

Durov ha raccontato di aver concepito l'idea di un'app di messaggistica crittografata mentre era sotto pressione in Russia, insieme a suo fratello minore, Nikolai, responsabile della crittografia.
Mentre WhatsApp di Meta, uno dei principali rivali di Telegram, conta più di due miliardi di utenti attivi mensilmente, la piattaforma di messaggistica blu ha superato i 900 milioni, registrando un notevole aumento rispetto ai 500 milioni all'inizio del 2021.

Il proprietario russo ha rivelato che l'azienda mira a diventare redditizia attraverso modelli di abbonamento e pubblicità, che hanno già generato "centinaia di milioni di dollari" di entrate.
Nonostante impieghi solo circa cinquanta dipendenti a tempo pieno, Telegram ha lanciato con successo un piano di abbonamento Premium due anni fa, attraendo rapidamente oltre un milione di utenti paganti.
L'azienda offre anche soluzioni pubblicitarie per i canali "one-to-many" e ha progetti per condividere i ricavi pubblicitari con i proprietari dei canali.

Durante la pandemia da Covid-19, Telegram è stato un importante canale per la divulgazione di informazioni alternative rispetto alle narrazioni ufficiali riguardanti il virus e i vaccini.
In seguito all'invasione russa dell'Ucraina nel 2022, è diventato la principale fonte di contenuti non filtrati riguardanti il conflitto provenienti da entrambi gli schieramenti, offrendo una prospettiva variegata ma a volte controversa sulla guerra e sulla politica circostante.

Neutralità a tutto campo

Pavel Durov ha paragonato la diffusione di Telegram a un 'incendio nella foresta'
Pavel Durov ha paragonato la diffusione di Telegram a un "incendio nella foresta"

Durante il colloquio, Durov ha sottolineato l'importanza della neutralità della piattaforma, respingendo le pressioni esterne da parte delle istituzioni nel corso degli anni.
Quando gli è stato chiesto della presunta influenza russa su Telegram, Durov ha rigettato tali affermazioni come false voci diffuse dai suoi concorrenti preoccupati per il suo successo.
Ha anche rivelato di essere stato contattato dall'FBI americana, che avrebbe cercato di reclutare uno sviluppatore per inserire una backdoor nella piattaforma.

Durov ha dichiarato di aver lasciato la Russia perché preferisce la libertà alla sottomissione a un governo, un tema di attualità che non manca di suscitare dibattiti anche nelle cronache recenti.
Ha scelto gli Emirati Arabi Uniti come sede per la sua azienda perché li considera un "paese neutrale" che desidera essere in buoni rapporti con tutti, evitando così l'allineamento con le superpotenze. Sebbene Telegram, ha sottolineato, sia stato utilizzato sia da oppositori che da governi, l'azienda non intende sbilanciarsi a favore di qualcuno.

Nonostante abbia una fortuna stimata in oltre 15 miliardi di dollari secondo Forbes, Durov ha dichiarato di non possedere beni materiali come immobili, yacht o jet, preferendo una vita senza vincoli.