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Xbox fra esclusive, Game Pass, damage control e il ruolo dei rumor

Il podcast trasmesso ieri sera da Xbox ha fatto il punto sul tema delle esclusive, del Game Pass e del futuro della piattaforma, fra damage control e ruolo dei rumor.

Xbox fra esclusive, Game Pass, damage control e il ruolo dei rumor
NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   16/02/2024

Il tanto atteso podcast relativo al futuro di Xbox è stato trasmesso ieri sera, con Phil Spencer, Sarah Bond e Matt Booty che hanno fatto il punto su esclusive e Game Pass in un chiaro ed evidente tentativo di gestire una crisi anomala, nata per lo più sulla base di semplici rumor.

Questi ultimi sono stati in parte smentiti, in parte no. Certo, le voci che parlavano di una Xbox completamente multipiattaforma si sono rivelate largamente infondate e Spencer ha subito chiarito che solo quattro giochi arriveranno anche su PS5 e/o Nintendo Switch.

Il CEO di Microsoft Gaming non ha voluto fare nomi, per il momento, ma ha rivelato che si tratta di due live service (con ogni probabilità Sea of Thieves e Grounded) e due titoli che hanno già dato tutto su Xbox (con ogni probabilità Hi-Fi RUSH e Pentiment).

Quello su cui Spencer è stato molto chiaro è che né Starfield né Indiana Jones arriveranno su PS5, e in combinazione con Sarah Bond e Matt Booty ha confermato l'attuale impostazione del Game Pass (che vanta 34 milioni di abbonati: pochi?) con il lancio dei giochi first party nel catalogo al day one

Una bizzarra gestione della crisi

Sarah Bond
Sarah Bond

Come dicevamo in apertura, il podcast trasmesso da Xbox è sembrato un bizzarro tentativo di gestione della crisi in cui fondamentalmente Spencer, Bond e Booty non hanno fatto altro che ribadire cose già dette nel corso degli anni, incluso il fatto di decidere caso per caso se rendere un gioco esclusivo o meno.

Anziché attendere una settimana, tuttavia, i vertici della divisione gaming di Microsoft avrebbero fatto meglio a smentire fin da subito i rumor più importanti, quelli riguardanti Starfield e Indiana Jones, così da arginare lo psicodramma che si è consumato negli ultimi giorni sui social.

E arriviamo infine al motivo di tutto questo trambusto, ovverosia appunto i rumor e il loro ruolo. Che in questo caso qualcuno abbia voluto usare tale strumento per arrecare un danno a Xbox sembra evidente, sebbene come appena spiegato sarebbe bastato smentire immediatamente per spegnere il fuoco dell'indignazione fra la community.

Tuttavia la tesi secondo cui bisognerebbe semplicemente smettere di riportare indiscrezioni non ci trova d'accordo. C'è sicuramente modo e modo di trattare una voce di corridoio, in primo luogo evitare di lasciar passare il messaggio che si tratti di qualcosa di certo; ed è ovvio che ci sia bisogno di una certa maturità anche da parte di chi legge e interpreta quelle informazioni.

Pur con tutte le eccezioni del caso, chiudere completamente quel rubinetto implicherebbe ridurre la discussione attorno ai videogame a una mera riproposizione dei comunicati ufficiali dei publisher: non sarebbe noioso? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.