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Yu-Gi-Oh!, rubano una carta da 5 milioni di yen e subito sembra l'inizio dell'anime

Due uomini giapponesi hanno rubato una carta di Yu-Gi-Oh! che vale 5 milioni di yen e la situazione richiama subito alla mente l'inizio dell'anime.

Yu-Gi-Oh!, rubano una carta da 5 milioni di yen e subito sembra l'inizio dell'anime
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   23/03/2024

La serie animata di Yu-Gi-Oh! inizia con l'antagonista, Kaiba, che cerca tutte le copie di Drago Bianco Occhi Blu per farle proprie e, non potendo semplicemente comprare la carta di possesso del nonno del protagonista, la ruba. Qualcosa di simile è successo anche nella realtà, quando un uomo ha rubato una rara versione di Drago Bianco Occhi Blu del valore di 4,98 milioni di Yen, ovvero circa 30.000 euro.

È successo in Giappone, in un negozio chiamato Fukufuku ad Akihabara. L'uomo ha ispezionato il negozio, chiesto allo staff di aprire una teca per dargli la carta con la scusa di volerla ispezionare meglio ed è poi fuggito appena avuta tra le mani.

Nelle vicinanze vi era un complice che lo aspettava in auto e che lo ha aiutato a fuggire. La polizia li ha però rintracciati e arrestati.

Chi sono i ladri di Drago Bianco Occhi Blu

Drago Bianco Occhi Blu
Drago Bianco Occhi Blu

La polizia ha svelato che i ladri sono due uomini di 22 anni, Sora Takashino e Kanta Sanmi.

Takashino ha ammesso di essere stato lui a entrare nel negozio e a rubare la carta, dicendo: "L'ho fatto per [avere soldi per] le spese quotidiane e di intrattenimento".

Sanmi, invece, ha ammesso solo di aver guidato l'auto, ma ha detto che "non pensavo che [Takashino] avesse rubato qualcosa" e, a quanto pare, vorrebbe che gli investigatori credessero che è perfettamente normale vedere un conoscente correre a perdifiato, farlo salire in auto e scappare via assieme senza fare domande e senza sospetti.

La sera della rapina, circa tre ore dopo l'incidente, gli uomini dicono di aver venduto il Drago Bianco Occhi Blu rubato in un altro negozio di Ikebukuro per un milione di yen. Come detto la carta ha un valore quasi cinque volte più grande, ma supponiamo che la coppia volesse liberarsi della refurtiva e ottenere denaro contante il più rapidamente possibile. Non è chiaro che fine abbia fatto la carta, né se il denaro ricavato dalla vendita sia già stato speso o meno.