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I centauri del fango

Il Motocross, quello ufficiale, torna sulla scena con la simulazione di Milestone

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   26/04/2012

Milestone torna sul mercato esplorando un nuovo ambito del mondo delle corse, una specialità popolare ma a dire il vero piuttosto sotto-sfruttata, stranamente, dal sistema macina-consensi dell'industria videoludica: il Motocross. Va da sé che nell'affollato e competitivo mondo dei racing game, il fatto di poter contare su una licenza ufficiale mondiale, in esclusiva, possa rappresentare una differenza sostanziale in termini di visibilità, arrivando in certi casi a determinare da sola il successo di un prodotto. Per quanto riguarda MUD - FIM Motocross World Championship, tuttavia, si percepisce la presenza di una struttura ludica ragionata, un lavoro che va al di là del semplice compitino svolto per poter sfruttare la licenza e catturare l'interesse della nicchia di appassionati.

I centauri del fango

E' soprattutto la sua immediatezza a colpire, la freschezza della sua essenza composita, ma principalmente votata al divertimento immediato, al contrario di quanto possa far pensare, sulle prime, una simulazione motociclistica su licenza. E' una caratteristica che pare rientrare un po' nel DNA dei Milestone, da Screamer in poi, ribadita anche in un titolo altisonante come WRC (unico videogioco ufficiale del Campionato Mondiale di Rally), ovvero la capacità di mantenere un certo equilibrio tra le spinte simulative e il fanatismo motoristico da una parte e una poderosa base profondamente ludica dall'altra. D'altra parte, uno sport come il Motocross trova probabilmente nell'arcade la sua vera rappresentazione, una trasposizione dello spirito spettacolare e folle delle corse di moto su fango in un videogioco sfocia naturalmente in un approccio più "caciarone", ma non per questo meno dignitoso dal punto di vista ludico, anzi, perché il risultato è a tutti gli effetti un racing game con una sua propria identità. Purtroppo, proprio il fatto di posizionarsi su un territorio di confine tra arcade e simulazione lo mantiene in un equilibrio precario che rischia di non accontentare tutti sul lungo termine, così come la particolare interpretazione del modello di guida non risulta sempre pienamente convincente.

Bagni di fango

Come dicevamo in sede di hands-on, si è trattato di rielaborare il gameplay tipico dei videogiochi di corse motociclistiche in modo da adattare uno sport poco trattato nei videogiochi, oppure interpretato solo nei suoi elementi esageratamente acrobatici, ad un videogioco quanto più completo possibile. La corsa e le acrobazie sono dunque gli elementi portanti di MUD - FIM Motocross World Championship, che si spartiscono equamente la struttura di gioco all'interno delle varie modalità presenti: la Modalità Ufficiale (con i campionati MX1, MX2 e MxoN), il multiplayer e il World Tour. Il modello di guida non ha subìto variazioni enormi dalla versione preview esaminata in precedenza, pertanto è rimasta quella certa scollatura tra il comportamento - relativamente stabile e costante - della moto e le condizioni estreme del tracciato, anche se le differenze di inclinazione e i solchi creati dal passaggio delle moto risultano ora più consistenti.

I centauri del fango

La simulazione fisica implementa ora maggiori effetti prodotti dalle collisioni, che restano quasi nulle tra i piloti e ancora un po' permissive anche con gli elementi di sfondo ma richiedono comunque una certa attenzione, con un dosaggio attento dell'acceleratore e del freno nei tracciati più tortuosi. Da questo punto di vista il comportamento della moto appare spesso fin troppo docile, consentendo correzioni costanti a costi minimi, vanificando in parte la ricerca di traiettorie perfette e di una guida quanto più pulita possibile. E' il rovescio della medaglia per un gioco che punta tutto sull'immediatezza, risultando divertente e accessibile fin dalle prime partite ma rischiando un appiattimento notevole della meccanica di gioco. Una volta immersi nelle corse ci si rende conto che il nodo focale del gameplay non risiede principalmente nell'abilità di eseguire le curve e dosare l'acceleratore, ma nella capacità di calcolare la traiettoria e i tempi dei salti, in modo da non uscire fuori strada e prendendo il giusto tempo per riuscire ad effettuare quanto più perfettamente possibile lo "scrub", ovvero la manovra aerea con la quale si inclina la moto e che, se eseguita con il ritmo corretto, consente di ottenere un'accelerazione improvvisa. Tanto per ribadire l'idea dello spirito arcade che pervade MUD, una simile accelerazione è ottenibile anche bevendo una bibita energetica in corsa: un vero e proprio power-up in vecchio stile.

Il giro del mondo in moto

Il Campionato, suddiviso nelle categorie MX1, MX2 e Motocross Nations, consente di gareggiare in giro per il mondo all'interno della classica modalità su licenza, costruita sulla base della gara standard, contenente i 12 tracciati ufficiali del Campionato Mondiale FIM e gli 84 piloti afferenti alle categorie. E' possibile scegliere uno dei piloti reali e portare avanti con questo un campionato. Il multiplayer, che consente di gareggiare online in partite pubbliche o private per un massimo di 12 giocatori contemporaneamente connessi, è indubbiamente l'elemento che emerge sul lungo termine, con il suo senso di sfida costante e il comportamento dei giocatori reali che sicuramente supera in complessità la gestione degli avversari da parte della non esaltante intelligenza artificiale. Per quanto riguarda il single player, tuttavia, il World Tour è in grado di fornire una valida offerta ludica, con sfide differenziate e la possibilità di far evolvere il proprio pilota aumentandone il livello di forza, resistenza, istinto e abilità, all'interno di una struttura ruolistica molto basilare ma in grado di dare ulteriore senso e interesse alla progressione di evento in evento. A questo scopo servono i crediti che si conquistano al termine di ogni gara: per acquistare nuovi livelli di abilità, ma anche per sbloccare nuovi piloti e nuove tappe del tour e per comprare nuovi elementi per personalizzare pilota e moto. E' un sistema che fornisce una spinta ulteriore ad impegnarsi in questa modalità di gioco, e che rende il World Tour, a tutti gli effetti, il modo migliore per godere di MUD - FIM Motocross World Championship in single player. Da questo punto di vista forse l'utente più esperto e appassionato di motociclismo potrebbe lamentare la mancanza della possibilità di gestire la moto in maniera più profonda e tecnica, modificandone gli assetti e i componenti per ottenere prestazioni diverse, ma bisogna ricordare che questa non è una simulazione ma un gioco fondamentalmente arcade e come tale va fruito, con buona pace dei tecnicismi.

I do want scrubs

La struttura di gioco si scinde dunque in due diversi tronconi: da una parte le gare di velocità, che assumono diverse strutture a seconda della modalità imposta dall'evento, ma in generale richiedono comunque di vincere contro avversari presenti sul tracciato o ottenendo altre tipologie di risultati (tempo più basso, maggior numero di checkpoint tagliati in un dato intervallo di tempo, rimanere l'ultimo in corsa nelle "gare ad eliminazione"), dall'altra le sfide acrobatiche, ovvero il Monster Energy Trick Battle, dove viene convogliato l'aspetto più estremo del motocross. All'interno di arene ben delimitate, enormi rampe consentono lunghi salti durante i quali possiamo esibirci in trick e combo, attraverso una meccanica a dire il vero piuttosto classica, quasi antiquata. La moto prende il volo e resta sostanzialmente stabile nella sua corsa aerea fino all'atterraggio, punto focale in quanto se il trick non si è concluso in tempo si rischia lo schianto, mentre la pressione in sequenza di vari tasti consente di inanellare combo spettacolari ma alquanto legnose nell'esecuzione.

I centauri del fango

Nell'era in cui i giochi di sport estremi (sebbene all'interno di una certa crisi che attraversa il genere) cercano di rilanciarsi proponendo sistemi di controllo dinamici, maggiormente improntati su un approccio creativo con il frequente ricorso ai comandi analogici, tornare alla vecchia pressione di tasti in sequenza cercando di fare in tempo prima dell'atterraggio ha un sapore tra il nostalgico e il semplicistico, una scelta che non convince, nonostante l'indubbia spettacolarità del risultato. Le gare a trick si configurano dunque come validi intermezzi fra gli altri eventi di gara, che comunque riescono a distinguersi quel tanto che basta a non incorrere nella monotonia.

Obiettivi Xbox 360

I classici 50 obiettivi per l'altrettanto tradizionale totale di 1000 punti sbloccabili sono distribuiti in questo gioco in maniera piuttosto generosa. Essendo un gioco sportivo ad esibizioni gli achievement sono legati soprattutto alle performance in gara e ai risultati ottenuti più che ad una vera e propria progressione lineare, ma la loro organizzazione invoglia subito il giocatore ad entrare nel meccanismo della ricerca dell'obiettivo, assegnando i primi con una certa facilità e distribuendoli poi in maniera equilibrata lungo il cammino.

Scampagnate nel fango

Non è facile caratterizzare in maniera originale e interessante una pista di motocross, ma il lavoro svolto da Milestone in questo senso è stato encomiabile. Il fango regna ovviamente sovrano, ma gli elementi caratterizzanti delle varie piste sparse per il mondo, visibili a bordo pista come elementi naturali e architettonici ispirati alle particolarità delle varie zone geografiche, riescono a rendere ogni tracciato distinguibile e interessante. Buoni anche gli effetti di luce e la simulazione del comportamento del fango, che si modifica giro dopo giro con i solchi creati dalle moto, anche se l'interazione tra la moto e le asperità del terreno non risulta sempre perfetta, risentendo a volte di quello scollamento che era stato rilevato in sede di prova, perfezionato per lo più ma comunque rimasto parte integrante di un modello di guida non eccessivamente tecnico. Il parossismo che caratterizza questa rappresentazione del motocross si rivela evidente nelle arene del Monster Trick Challenge, eventi speciali che hanno luogo in zone delimitate e caratterizzate da elementi di scenario alquanto stravaganti, in grado di spettacolarizzare al massimo l'azione di gioco.

I centauri del fango

Notevole anche la realizzazione di moto e piloti, sebbene qualche animazione in più e un maggiore legame tra i movimenti sarebbe auspicabile, in particolare per quanto riguarda i trick e le combo, piuttosto legnose sia da effettuare che da vedere. Particolarmente apprezzabile la caratterizzazione in stile "fumetto" dei menù e delle illustrazioni di corredo, che si integrano perfettamente con lo spirito generale del gioco e confermano quella tendenza arcade che permea il tutto. Effetti sonori nella norma con il solito problema - comune ai giochi di corse - dell'effetto ronzio costante, ma particolarmente apprezzabile è la colonna sonora, che presenta vari brani spazianti tra rock, punk e hardcore più o meno melodico, tutti perfettamente calati nello spirito del motocross e di questa sua rappresentazione in particolare.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.0
Lettori (19)
8.1
Il tuo voto

L'accessibilità e l'immediatezza profondamente arcade sono al tempo stesso gli elementi di maggiore interesse e le potenziali debolezze sul lungo termine per MUD - FIM Motocross World Championship. Bisogna riconoscere a Milestone il merito di aver caratterizzato in maniera originale uno sport poco rappresentato come il Motocross e di averlo fatto senza voler scendere a compromessi, non cercando di accontentare un po' tutti i gusti ma seguendo invece una propria idea incentrata sull'azione semplice, immediata, poco realistica. Permane un semplicismo a tratti esagerato nel modello di guida e nella gestione fisica e una mancanza di stimoli che, complice la piattezza dell'IA, può emergere sul lungo termine in particolare per il single player. Ne emerge dunque una visione dal taglio particolare di questo sport che potrebbe non essere apprezzata dai puristi dei motori, ma anche un gioco fondamentalmente divertente e godibile per tutti.

PRO

  • Divertente e immediato come un vero arcade
  • Non ci sono molti giochi di motocross al giorno d'oggi
  • Varie modalità tentano di tenere lontana la noia...

CONTRO

  • ...non riuscendo completamente ad evitare la monotonia
  • Modello di guida anche troppo semplicistico e permissivo per qualcuno
  • Poco convincenti le sezioni Trick Battle