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Spidey è tornato

Dal cinema al videogioco il passo è breve, ma il tie-in del nuovo film di Spider-Man potrebbe sorprendervi

RECENSIONE di Christian Colli   —   29/06/2012

The Amazing Spider-Man, nuova pellicola cinematografica con protagonista il tessiragnatele più famoso dei comics, è stata accolta tra molte polemiche e perplessità, sopratutto perché sinceramente non si sentiva proprio il bisogno di un reboot, considerata poi la relativa giovinezza della trilogia di Sam Raimi. Ma Hollywood ha deciso così e non possiamo farci niente: via il bravo Tobey McGuire quindi, e largo all'altrettanto bravo Andrew Garfield (The Social Network); via Sam Raimi e telecamera in spalla, si fa per dire, a Marc Webb, che con quel cognome sarebbe stato il colmo sbagliare film.

Spidey è tornato

Prevedibile, poi, il tipico tie-in videoludico, come per ogni filmone che si rispetti, ma un po' meno scontato il risultato: chi si aspettava un obbrobrio alla stregua di tanti altri tie-in, potrebbe restare piacevolmente sorpreso. Certo, lo standard delle avventure videoludiche di Spidey ultimamente si è un po' abbassato ed è perfettamente normale impugnare il joypad con malcelata prudenza, ma come resistere alla tentazione di volteggiare per Manhattan comodamente sprofondati nella poltrona di casa?

Mi chiamo Peter Parker...

The Amazing Spider-Man è un vero e proprio sequel del film che uscirà nelle sale di tutto il mondo fra pochi giorni, questo significa che se non l'avrete ancora visto quando avvierete la partita per la prima volta, al cinema non ci saranno più colpi di scena a spalancarvi la bocca. Nel caso abbiate vissuto in animazione sospesa negli ultimi sessantanni, specifichiamo che il giovane Peter Parker ha assunto l'identità segreta di Spider-Man dopo essere stato morso da un ragno geneticamente modificato che gli ha conferito poteri incredibili tra i quali spiccano un vero e proprio sesto senso e capacità fisiche straordinarie.

Spidey è tornato

Siccome Peter è anche un po' un genietto, tanto per gradire ha costruito degli apparecchi che gli consentono di sparare delle ragnatele con cui spostarsi o catturare i cattivi. In quest'avventura, Peter si trova alle prese con un'infezione virale causata dagli stessi esperimenti che hanno trasformato il dottor Kurt Connors nell'abominevole Lizard: per risolvere la situazione, Spidey dovrà ricorrere a un aiuto a dir poco azzardato, combattendo mutanti, robot e borseggiatori. Immancabile anche una decorosa dose di fanservice, nella forma di costumi e personaggi che gli amanti dei comics conosceranno bene: la Gatta Nera, Rhyno, lo Scorpione, Vermin e altri arcinemici con un nuovo design più in linea con le atmosfere del film svolgono il ruolo di boss e comprimari ed è possibile collezionare dei costumi speciali nascosti negli angoli più remoti di Manhatthan per fare indossare a Spider-Man i colori classici, della Fondazione Futuro, della serie 2099 e via dicendo, che peraltro si rovinano e deteriorano man mano che si viene feriti.

Spidey è tornato

Lascia un po' interdetti invece, l'aderenza alle fonti cinematografiche, con una Gwen Stacy e un Kurt Connors non proprio identici a Emma Stone o Rhys Ifans; d'altra parte, non vedremo mai in volto Spiderman: nelle poche cutscene in cui Peter non indossa il costume, l'inquadratura in prima persona ci impedisce di vedere le fattezze poligonali di Andrew Garfield, probabilmente in un goffo tentativo metavideloudico di calare il giocatore stesso completamente nei panni dell'Arrampicamuri. Del resto l'intera cornice tecnica è fatta di alti e bassi: tra uno splendido uso di blur e giochi di luce e qualche episodio di tearing e bad clipping passa un frame rate non sempre stabile e qualche texture un po' fuori luogo; condisce il tutto la colonna sonora del film, molto bella, per carità, ma non sempre azzeccata a quanto accade su schermo e costituita da poche tracce che si ripetono per tutta la durata dell'avventura.

Web Swing!

Ma sinceramente ben pochi giocheranno The Amazing Spider-Man per la storia, peraltro abbastanza prevedibile e raffazzonata; la domanda che con ogni probabilità frulla in testa ai fan di Spider-Man è una soltanto: funzionano bene le ragnatele? Nel tentativo di riportare il brand a una parvenza di free roaming, possiamo dire che lo sviluppatore Beenox è riuscito a sviluppare la meccanica delle ragnatele in modo più che soddisfacente, pur non raggiungendo la libertà e la tecnica di titoli come Spider-Man: Web of Shadows.

Spidey è tornato

La complessità strutturale offerta dalle nuove tecnologie ha costretto a qualche compromesso e viaggiare a colpi di ragnatela è ora un po' più automatico che in passato, cosa che d'altra parte impedisce il verificarsi di bug o altre problematiche causate da un eventuale eccesso di libertà. Il giocatore spruzza la tela premendo un tasto dorsale e lo slancio offerto dall'oscillazione consente lo sviluppo di incredibili acrobazie aeree che spettacolarizzano le decine di metri percorse con un unico balzo; a un altro tasto dorsale è invece relegata la tecnica dello "scatto di ragno", in due varianti: la prima, eseguibile con una leggera pressione, permette a Spider-Man di avvicinarsi istantaneamente al bersaglio mirato al momento dello scatto; la seconda invece, si verifica premendo il tasto più a fondo e comporta un temporaneo rallentamento del tempo durante il quale è possibile visualizzare tutti i punti di appiglio nel campo visivo: a quel punto basta rilasciare il tasto per dirigersi immediatamente nella posizione desiderata, magari per sfuggire a un nemico in una direzione ben precisa o guadagnare un migliore punto d'osservazione. La fuga di ragno infine, è una manovra che consente di allontanarsi istantaneamente con un balzo all'indietro, ottima per sfuggire alle attenzioni dei nemici.

Spidey è tornato

La combinazione di queste tecniche, del salto, della corsa e delle capacità di adesione alle superfici consente di esplorare questa convincente riproduzione di Manhatthan in lungo e in largo: nonostante l'assenza di veri e propri punti di interazione che motivino gli spostamenti e di una ricostruzione realistica come quella che potrebbe offrire un Grand Theft Auto di ultima generazione, presto muoversi in giro per la città diventa fonte di grande divertimento, sopratutto se si decide di dare la caccia alle settecento pagine di fumetto sparse praticamente ovunque, sui tetti e nei vicoli, sui pali e in mezzo a Central Park. Questi goodies permettono di sbloccare veri e propri albi a fumetti da leggere nel menù apposito e rappresentano un incentivo più che valido al completamento totale del gioco, ma abbiamo trovato un po' frustrante cercarli in lungo e in largo o fermarci continuamente durante un viaggio per individuare la posizione esatta della pagina più vicina, aggiustare la telecamera e finalmente recuperarla; tuttavia, i completisti avranno pane per i loro denti e nel caso non bastassero le sole pagine, ci sono parecchie altre attività che possono tenerli impegnati, almeno per un po'.

Trofei PlayStation 3

Ci sono 47 Trofei da sbloccare e per il Platino si dovranno prima ottenere 33 Bronzo, 11 Argento e 2 Oro. Inutile dire che dovrete completare tutte le missioni, raccogliere ogni pagina e risolvere qualche combattimento in modo più particolare del solito.

Arkham City docet

È chiaro che i ragazzi di Beenox si siano ispirati ampiamente al pluripremiato Batman: Arkham City, sono infatti molti i punti di contatto tra i due titoli. L'obiettivo principale del giocatore sarà raggiungere alcuni punti sulla mappa per intraprendere le missioni attraverso le quali si svilupperà la storia, spesso collegate all'esplorazione di un'ambientazione interna come un laboratorio o una fogna o ad un combattimento con boss più o meno giganteschi. In alternativa, il gioco ben presto dissemina per la mappa svariate missioni secondarie che possono essere intraprese in qualunque ordine: la varietà non manca e ci si può cimentare in gare acrobatiche, lotte al crimine, sfide a tempo, missioni di infiltrazione e via discorrendo. Una volta ottenuta la macchina fotografica ci si può cimentare anche in semplici missioni che richiedono di fotografare elementi precisi dell'ambiente; il gioco insomma offre una mole di contenuti decisamente notevole oltre alla campagna principale, il problema è che ogni missione è identica alle altre della stessa tipologia e non influenza in nessun modo il mondo circostante.

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Ben presto subentra una certa noia e viaggiare da un punto all'altro diventa più divertente delle missioni vere e proprie, delle quali è testimone una cittadinanza passiva e inutile. Lo scopo delle nostre azioni eroiche tutte uguali è guadagnare punti esperienza e aumentare di livello, sbloccando nuove abilità per migliorare le capacità combattive di Spider-Man, per esempio la velocità di lancio delle ragnatele o la capacità di rallentare il tempo più a lungo durante lo scatto di ragno. Anche il sistema di combattimento è in gran parte ispirato a quello di Batman: Arkham City, con un tasto dedicato a pugni e calci e un altro utilizzato per sparare le ragnatele e intrappolare i nemici, la combinazione dei quali consente di inanellare combo fino al punto in cui è possibile eseguire una sorta di colpo finale che ci sbarazza del bersaglio. Un altro tasto è invece dedicato al contrattacco e, premendolo al momento giusto, proprio come Batman anche Spider-Man può schivare e rispondere ai colpi dei nemici.

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Non tutte le situazioni possono però essere affrontate a testa bassa e ci si può dunque sbarazzare dei nemici anche attaccandoli di sorpresa e intrappolandoli con un colpo solo: se è vero che si può decidere liberamente quale approccio usare, ben presto la difficoltà degli scontri obbliga a un certosino e meccanico lavoro di pulizia che rende ogni nuova battaglia uguale alle precedenti nonostante la discreta varietà di forze nemiche, eccezion fatta per i boss. È in questo caso che The Amazing Spider-Man dà il meglio di sé: le animazioni dei nemici in generale sono legnose e innaturali ma quelle del protagonista e dei boss più imponenti sono assolutamente eccezionali, fluide ed eleganti; gli scontri con i nemici più grossi richiedono spesso ottimi riflessi e parecchia abilità di manovra e inseguire un gigantesco robot per le strade della città, sparando ragnatele e volteggiando da un grattacielo all'altro per raggiungere il punto debole renderà felici come bimbi sia i fan del fumetto che del film.

Conclusioni

Versione testata: PlayStation 3
Multiplayer.it
8.0
Lettori (174)
8.6
Il tuo voto

Abbiamo visto ben di peggio in campo di tie-in, perciò The Amazing Spider-Man si è rivelato una sorpresa piacevole: non è certo un capolavoro o il trionfo dell'originalità, ma è un'avventura curata quanto basta, anche se non priva di imperfezioni sopratutto dal punto di vista tecnico e narrativo. È un peccato che le missioni opzionali siano così monotone e ripetitive: il titolo Beenox resta comunque un esperimento riuscito, in grado di regalare piccoli momenti di esaltazione pura ai fan del più amichevole Ragno di quartiere che ci sia.

PRO

  • Spider-Man, ragnatele e tutto il resto!
  • Alcune sequenze davvero spettacolari
  • Buona varietà di missioni

CONTRO

  • Varie imperfezioni tecniche
  • Sidequest alla lunga monotone
  • Un po' troppo simile ad Arkham City