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Sai mantenere un segreto?

Abbiamo giocato il nuovo MMORPG degli autori di Age of Conan tra cospirazioni, mostri e misteri: vale la pena pagare ogni mese per giocarci?

RECENSIONE di Christian Colli   —   19/07/2012

Che amara ironia: in un mondo che grida a gran voce la mancanza di originalità nel genere MMORG, il più originale esponente del genere passa quasi completamente in sordina. L'ultima fatica di Funcom e dello scrittore-slash-programmatore Ragnar Tørnquist (The Longest Journey, Dreamfall) viene immessa sul mercato senza colpo ferire, senza super manutenzioni e server sbarazzini, eppure non interessa praticamente a nessuno; meglio spettegolare sul destino di Star Wars: The Old Republic o sui prossimi vanarch di TERA. Da una parte, bisogna anche capirlo:

Sai mantenere un segreto?

il precedente MMO di Funcom, Age of Conan, non ha esattamente fatto un figurone e c'è voluto un bel po' di tempo e un sano passaggio al modello F2P per rimetterlo in carreggiata, quando ormai era troppo tardi. The Secret World si è costruito una nicchia di fan coi piedi per terra, affascinati forse più dal concept stravagante e dall'atmosfera Lovecraftiana che dal gameplay nudo e crudo. Le premesse per qualcosa di completamente nuovo c'erano tutte e, sorpresa, in effetti qualcosa di nuovo c'è sul serio, ma basta a giustificare un canone mensile in un mercato ormai così competitivo?

... Voyager!

Le forze del male stanno stringendo il laccio, ci comunicano, e ora i nostri poteri paranormali hanno attirato l'attenzione di una delle tre fazioni che potrete scegliere all'inizio del gioco, creando il vostro avatar con quel poco che mette a disposizione l'editor. Illuminati, Dragoni e Templari, praticamente il sogno erotico-videoludico di Dan Brown. In realtà tra le tre fazioni non c'è poi molta differenza, a parte qualche cutscene, una base segreta-ma-non-troppo e una manciata di missioni story-driven, e questo è infatti uno dei motivi che rende superflua la creazione di uno o più personaggi secondari.

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L'approccio scelto da Funcom, comunque, è decisamente inusuale: il mondo di The Secret World è il nostro; le ambientazioni si ispirano a località realmente esistenti come Londra o l'Egitto e le creature che affronteremo non sono elfi e goblin ma esseri pescati nel folklore più remoto. Al posto di orchi e draghi ci sono il Babau e i figli segreti di C'thulu, mitra e pistole sostituiscono archi e balestre, la magia è il voodoo... Insomma, esoterismo e occultismo in un mondo realistico, reso tale da una straordinaria cura per il dettaglio non solo narrativo, ma anche grafico: in particolare colpisce la qualità elevatissima di texture e shader, grazie anche al supporto di DirectX 11 e tessellation che rendono le ambientazioni di grande impatto. A rubare la scena però sono i giochi di luce e gli effetti sonori, studiati ad hoc per creare un'atmosfera davvero straordinaria. Il prezzo di tanto splendore? Un client scalabile ma ben poco leggiadro.

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È quindi un peccato che i modelli poligonali dei personaggi e dei nemici comuni appaiano così rozzi, banali e legnosi, un vero pugno in un occhio di questa piccola orgia grafica. Le missioni sono spesso precedute da (fin troppo) lunghe cutscene completamente doppiate in cui gli eccentrici personaggi di turno ci spiegano la situazione e ci forniscono un breve background informativo a colpi di battute taglienti e cultura pop. L'impressione è quella di trovarsi in una puntata di Supernatural con un goccio di Hellblazer e una spolverata di Fringe, agitare bene prima di servire. Un po' TV-series e un po' fumettone Bonelli, The Secret World riesce a coinvolgere fin da subito grazie anche e sopratutto alla caratterizzazione degli NPC. I riferimenti alla quotidianità a volte appaiono un po' forzati, scritti più per far scena che per reale necessità, ma è chiaro che i ragazzi di Tørnquist hanno voluto seguire il sentiero già tracciato da Star Wars: The Old Republic, donando al cuore del gioco, le missioni che intraprenderemo, una profondità decisamente maggiore.

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Il mio amico Google

A prima vista The Secret World appare il solito MMORPG theme-park pieno di NPC con la quest appollaiata sopra la testa, anche se la presenza di queste icone un po' dappertutto e non in precisi agglomerati, anche detti hub per chi mastica il gergo, già lascia perplessi. Ogni mappa è piena zeppa di missioni da completare, divise a loro volta in molteplici passaggi o, come li chiama il gioco, tier. Leviamoci subito il sassolino dalla scarpa: sì, ci sono le famigerate quest di puro grinding "ammazza x mostri" e sì, ci sono anche quelle di raccolta, anche se in genere bisogna recarsi in punti precisi a recuperare degli oggetti.

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Sorprendentemente, queste sono le missioni più rare del pacchetto. O meglio, la componente "combatti & raccogli" è sempre integrata in ogni missione, ma nascosta tra i molteplici obiettivi che dovremo raggiungere, che si susseguono in modo organico seguendo un preciso iter narrativo. Funcom vuole proprio che i giocatori diano molta importanza alla missione che stanno svolgendo, pertanto non è possibile seguirne più di una per volta per tipologia e in quel caso dovremo mettere "in pausa" la precedente e tornare ad attivarla dall'NPC al momento opportuno. Ed è sempre per un fattore di immersione che gli oggetti con cui dovremo interagire o che dovremo raccogliere non sono in sgargiante evidenza grazie a fonti di luce o texture appariscenti, ma amalgamati perfettamente con lo scenario: se vi chiedono di recuperare un registro in un ufficio non aspettatevi il profilo luminoso in evidenza, preparatevi piuttosto a setacciare la stanza spostando il cursore del mouse sulla scrivania. Queste sono le missioni più tradizionali, poi ci sono quelle d'investigazione che sono tutto un altro paio di maniche, complesse e geniali al punto da diventare frustranti più per la nostra inettitudine che per il masochismo degli sviluppatori.

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Le missioni d'investigazione non offrono indicazioni cristalline ma vaghi indizi che ci portano ad esplorare la mappa con molta più attenzione in cerca di un dettaglio o di un elemento particolarmente importante. Non mancano enigmi e indovinelli concepiti per farci ragionare o, magari, cercare su Google grazie anche al mini-browser un po' buggato integrato nel client. Se credevate impossibile che un giorno sareste andati a cercare un verso particolare della Bibbia per un MMORPG, The Secret World è pronto a sorprendervi. Le missioni di investigazione sono fantastiche ma possono suscitare frustrazione se non si vuole visionare la soluzione su YouTube. Rappresentano comunque il picco più alto in assoluto in tanti anni di MMORPG theme-park, qualcosa da cui speriamo i prossimi titoli trarranno ispirazione. La ricompensa per le nostre fatiche è la solita: denaro, oggetti, emblemi da spendere in equipaggiamento speciale e punti esperienza.

Io, factotum

Seguendo l'ormai ovvio trend di abolire la sacra trinità degli MMORPG, Funcom si è inventata un sistema di progressione intricato quanto interessante, purtroppo non privo di difetti. In pratica non si aumenta davvero di livello e i punti esperienza accumulati sbloccano due tipologie di punti: Skill e Ability. Con i primi è possibile sbloccare vari bonus per le armi e imparare a indossare equipaggiamento di qualità sempre più alta, il quale a sua volta influenzerà le nostre statistiche e abilità; con i secondi invece si accede a una ruota stratificata che comprende tutte le abilità del gioco, divise per grado e tipologia.

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In sostanza, a ogni arma corrisponde un determinato stile di gioco, così i "martelloni" sono pensati per la difesa e i mitragliatori sono più adatti per il combattimento a distanza. Non c'è però una netta distinzione tra le varie armi e tutte possono fare un po' tutto, compreso curare, ma c'è l'arma che lo fa meglio e quella che lo fa peggio. Con i punti Ability ampliamo il nostro arsenale, scegliendo quelle che più ci aggradano e riempiendo i sette slot per abilità attive e gli altrettanti sette per abilità passive. Fuori da uno scontro è possibile cambiare al volo le abilità in barra e le nostre build possono essere memorizzate in un comodo menù. In caso ci mancasse la fantasia, potremmo affidarci anche alle build appositamente suggerite da Funcom. C'è insomma una bella libertà di scelta ma la mole di informazioni che ci viene proposta tutta d'un fiato è mastodontica, inoltre il gioco usa un linguaggio descrittivo molto peculiare:

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è arduo capire quali abilità acquistare per ricoprire il ruolo che ci interessa; l'unico modo è procedere per tentativi, leggendo ogni descrizione in un pool di centinaia di abilità. La soluzione migliore? Completare missioni su missioni, ripeterle ad nauseam quando possibile e imparare tutto. A quel punto si diventa praticamente dio in terra e si può svolgere qualunque ruolo, oggi picchio e domani curo. Il sistema funziona? Sì e no. Ripetere allo sfinimento le missioni già completate è solo un'altra forma di grinding e la quantità limitata di location con cui è stato lanciato il gioco, per quanto vaste, esacerba questa sensazione. L'impostazione, poi, sembra quasi incentivare l'esperienza in singolo ritagliando ben poco spazio alla socializzazione: i giocatori di The Secret World non hanno praticamente motivo di unirsi in gruppo, se non per affrontare i canonici dungeon o le immancabili missioni di squadra.

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Templars & Dragons

Anche i dungeon propongono qualche elemento distintivo, per esempio la carenza di nemici inferiori (o "trash") tra un boss e l'altro. In alcuni casi i boss si susseguono uno dopo l'altro e i giocatori, un massimo di cinque, devono limitarsi a seguire un percorso fino al prossimo campo di battaglia. Davanti al boss di turno ci si rende conto che la trinità serve eccome e senza un tank, un guaritore e un damage-per-second all'altezza si ha vita breve.

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Ciò nonostante, Funcom ha progettato degli encounter coinvolgenti, anche se eccessivamente lunghi, che richiedono fin dall'inizio del gioco sia collaborazione che autonomia. È un peccato che al momento non esista un endgame vero e proprio con tanto di raid dove mettere alla prova più di un party contemporaneamente: in effetti The Secret World è un endgame di per sé fin dall'inizio, come dimostra anche il sistema PvP. In teoria, le tre fazioni del gioco dovrebbero essere coinvolte in una guerra senza tempo ma, in pratica, il conflitto si limita a due match a squadre e a una zona di guerriglia aperta che favoriscono dei bonus alla fazione che vince di più. I due battleground sono estremamente banali e le code per accedervi particolarmente lunghe, probabile sintomo del disinteresse dell'utenza. In questi casi oltretutto ci ritroviamo ad avere le fattezze di un soldato mascherato uguale a tutti gli altri, con soltanto il colore e le armi a distinguere i giocatori in campo.

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Per fortuna anche le nostre statistiche diventano temporaneamente uguali a quelle degli avversari, mantenendo quindi un apparente equilibrio che viene sconvolto in pochi secondi dalle prevedibili build super potenti di turno. Fusang è invece una mappa molto più vasta, permanente e caratterizzata da vari obiettivi da difendere e conquistare, ma anche in questo caso l'interesse della community ci è sembrato piuttosto superficiale. È probabilmente colpa anche del sistema di combattimento macchinoso, avvilito da animazioni legnose e una pressoché totale assenza di impatto tra i corpi; la reattività è anche un altro problema non di poco conto, considerando sopratutto che il battle system si fonda interamente sull'accumulo e il consumo di speciali risorse e sulla possibilità di schivare al momento opportuno, azione quest'ultima soltanto relativamente utile a causa del lungo periodo di ricarica e del ritardo nella risposta all'input.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.3
Lettori (74)
7.8
Il tuo voto

The Secret World non è un gioco per tutti. Le ambientazioni e le atmosfere sono davvero peculiari e l'atipico ma ingegnoso sistema di crescita potrebbe prendere alla sprovvista anche il più navigato giocatore di MMORPG. Il disorientante combat system e il terribile PvP fanno a pugni con l'elevatissima qualità del PvE, specialmente delle missioni di investigazione. Il problema reale di The Secret World è che c'è ben poco da fare oltre a completare quest su quest per arricchire il proprio arsenale e la quantità limitata di aree rappresenterà presto un problema per i giocatori più hardcore. Rimane quindi un profondo rammarico per le ottime idee nel nuovo gioco Funcom che, se fosse stato sviluppato con maggior lungimiranza, sarebbe forse diventato un vero capolavoro del genere MMO.

PRO

  • Ambientazioni e atmosfera straordinarie
  • Sistema di crescita molto interessante
  • Molte missioni veramente fantastiche

CONTRO

  • Sistema di combattimento migliorabile
  • PvP superficiale e raffazzonato
  • Limitata varietà di contenuti

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore: 2.6 GHZ Intel Core 2 Duo o AMD CPU equivalente
  • Scheda video: nVidia 8800 512 VRAM o superiore, Radeon HD3850 512MB o superiore
  • RAM: 3 GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Vista o Windows 7
  • 30GB di spazio libero nell'hard disk

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 3.0GHz
  • Scheda video: nVidia 8800 GTX460 1GB o superiore
  • RAM: 4 GB
  • Sistema operativo: Windows XP, Vista o Windows 7
  • 30GB di spazio libero nell'hard disk