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NBA 2K13, recensione

Tutto lo spettacolo della pallacanestro americana in un videogioco, in attesa della concorrenza...

RECENSIONE di Massimo Reina   —   04/10/2012

Come più volte abbiamo scritto in occasione di precedenti articoli sul tema, negli ultimi tempi le cose sono davvero andate alla grande per 2K Sports e Visual Concepts: la loro serie NBA 2K ha infatti venduto milioni di copie in tutto il mondo e ha quindi ottenuto un enorme successo sotto ogni punto di vista, tanto da ottenere l'unanime riconoscimento come miglior serie (amplificato dal fatto che la concorrenza latita...) per quanto riguarda le simulazioni sportive in generale, e in particolare ovviamente di pallacanestro, da parte dei media del settore e dai fan di questo sport. Eppure, nonostante ciò, un po' come faceva a suo tempo Konami con PES e fa oggi Electronic Arts con il suo FIFA, i prestigiosi risultati conseguiti fin qui non hanno scalfito più di tanto l'animo e la mente degli sviluppatori, i quali, desiderosi di confermarsi pure in questa stagione, non hanno affatto lesinato sforzi per regalare al pubblico un'edizione 2013 ancora più completa di quella che l'ha preceduta. Sia chiaro, non aspettatevi nessuna rivoluzione di sorta, ma dei miglioramenti sparsi atti a migliorare quella giocabilità che da anni ormai poggia su basi solide e che quindi necessitava di pochi ritocchi, e altri aspetti legati ai contenuti, in particolar modo inerenti a un paio di modalità.

NBA 2K13, recensione

A proposito di queste ultime NBA 2K13 offre come da tradizione una grande varietà in questo senso, anche se per ragioni di spazio citeremo solo le più impotanti: partiamo quindi con l'inedita La Mia Squadra, una specie di Ultimate Team da giocare in rete, in cui sfruttare degli appositi crediti per costruire da zero una squadra composta da giocatori attuali e leggende, per poi via via accumulare punti per acquistare nuovi pacchetti contenenti altri campioni, potenziamenti, e quant'altro. Poi abbiamo la Stagione, dove prendere il controllo di un team e pensare solo a guidarlo sul campo fino alla vittoria finale del torneo, o l'Associazione, ancora una volta il cuore pulsante della produzione, che anche quest'anno è estesa alla rete in modo da permettere agli utenti di disputare, tra le altre cose, un'intera stagione online, ma con una maggiore libertà di controllo sui diversi parametri che regolano sia il gameplay che l'organizzazione di alcuni suoi aspetti.

La Mia Carriera

Come consuetudine, in questa sessione il videogiocatore è chiamato a interpretare anche il ruolo di General Manager gestendo sia dal punto di vista amministrativo che tecnico una squadra, organizzandone lo staff di allenatori, di talent scout, ma anche il ritmo settimanale degli allenamenti, i rinnovi, le cessioni e la gestione del quintetto titolare con la creazione personalizzata, volendo, di schemi, strategie e la guida "fisica" dei propri uomini durante la partita. La modalità Associazione resta concettualmente simile a quella della passata edizione, ma presenta degli importanti aggiornamenti al sistema che gestisce il mercato, l'introduzione delle regole relative al contratto collettivo stipulato lo scorso anno dopo il lockout e l'aggiunta di una nuova funzionalità denominata Total Control Sim che consente a chi non vuole giocare in prima persona ciascuna delle oltre 82 partite stagionali, di influire comunque in parte su quelle simulate gestendo manualmente alcuni aspetti dei propri giocatori, in modo da poter chiedere loro in maniera diretta di svolgere determinati compiti come per esempio effettuare più tentativi di stoppare o fare dei blocchi, oppure di eseguire più tiri da tre punti.

NBA 2K13, recensione

Insomma, se non fosse per l'assenza della D-League, dove prima era possibile mandare le matricole a farsi le ossa, sarebbe tutto praticamente perfetto. Altra modalità di punta dell'intera produzione è da sempre quella denominata Il Mio Giocatore/La Mia Carriera, riproposta in coppia come nel 2012 con Creazione di una Leggenda. In sostanza si può decidere come sempre di creare da zero il proprio alter-ego cestistico scegliendone ogni particolare tecnico e fisico, partire da uno schowcase di matricole fino al Draft, e cercare poi la scalata verso la vetta del campionato NBA. Oppure, in alternativa, si può impersonare un atleta già conosciuto sui palcoscenici del basket statunitense per cercare di farlo diventare la stella più luminosa del campionato. La differenza sostanziale fra le due opzioni è che con la seconda si inizia da valori statistici migliori, in quanto il giocatore reale ha già da sé le sue abilità base. In entrambe le modalità si possono comunque assegnare agli atleti sino a cinque abilità speciali personalizzate fra le trentuno disponibili, ognuna delle quali suddivisa per tipologia, livelli di efficacia e prezzo, che vanno ad integrarsi in maniera perfetta con il solito sistema di ricompense e con gli attributi base. Esse concedono dei bonus particolari ai giocatori che li hanno: abbiamo per esempio quella denominata Posterizzatore che valorizza le capacità di schiacciare dell'atleta, Spezza Caviglie, che incrementa la bravura nel palleggio e nelle finte regalando un buon 10% di possibilità di far cadere o inciampare il marcatore o Mano Lesta, che come lascia intuire il nome migliora la velocità nel rubare la palla agli avversari. Per ottenerle occorre spendere dei Punti Abilità come nei giochi di ruolo, ottenibili giocando indistintamente a tutte le modalità presenti in NBA 2K13.

Obiettivi Xbox 360

NBA 2K13 regala ai videogiocatori 55 obiettivi per un totale di 1150 punti. I premi sono legati al conseguimento di determinati risultati da ottenere in tutte le modalità, sia online che offline, come per esempio vincere dei tornei, fare almeno 5 stoppate e rubare palle con qualsiasi squadra in una partita non simulata, segnare 15 o più tiri da 3, firmare un contratto di sponsorizzazione con Nike o Jordan, oppure entrare nella Hall of Fame in tutti e due i casi in modalità La mia Carriera.

Un anello per domarli

Grande importanza per la crescita individuale del personaggio hanno pure le gesta compiute in campo e fuori dall'atleta: i suoi atteggiamenti generano infatti delle conseguenze che influiscono positivamente o negativamente sulla sua carriera grazie a una sorta di sistema stile GDR. Questo tiene conto di una serie di statistiche legate per esempio ai rapporti con gli sponsor, la dirigenza della squadra, con questi ultimi che interagiscono positivamente o negativamente con il videogiocatore a seconda del livello di popolarità raggiunta dal suo alter-ego virtuale; poi con la stampa, coi compagni e col pubblico (il numero di fan è incrementabile a suon di grandi gare e dichiarazioni sui media), che grazie alla nuova funzione Social media possono commentare frequentemente le prestazioni, e diventano più vitali per la crescita individuale del giocatore. Ma è come sempre sul parquet che NBA 2K13 da il meglio di sé. Una volta scesi in campo, infatti, è possibile finalmente gustarsi tutte le novità più consistenti del titolo, lanciandosi in una sfida fino all'ultimo canestro contro l'agguerrita CPU o un amico. Diciamo subito che il primo impatto con la partita vera e propria può risultare "drammatico". I controlli sono aumentati di numero e cambiati quasi completamente per alcune mosse rispetto agli episodi precedenti, e questo potrebbe causare qualche problemino sia ai fan della serie che ai neofiti.

NBA 2K13, recensione

Queste modifiche riguardano principalmente il tiro a canestro, eseguibile combinando il tasto dorsale LT con lo stick di dritta (in alternativa c'è il tasto frontale X in combinazione sempre col bumper mancino), e la gestione dei dribbling e dei crossover (ampliati in numero) tramite pressione, movimento o rotazione sempre della levetta analogica destra: in questo modo ogni gesto è affidato più che mai alla bravura del videogiocatore al quale inizialmente il tutto può risultare un po' spiazzante, soprattutto perché spesso si devono premere più tasti assieme, ma una volta presoci la mano, dopo qualche partita, si possono compiere delle giocate davvero eccezionali e che regalano mille soddisfazioni. Per il resto, già dopo pochi passaggi appare evidente come siano logica e varietà a farla da padrona durante le partite. Grazie a un'intelligenza artificiale più evoluta sia per gli allenatori che per gli atleti gestiti dalla CPU, ogni azione sul campo si svolge infatti in maniera più sensata e variegata, con gli schemi richiamati quasi sempre al momento opportuno e i conseguenti movimenti dei giocatori che sono più funzionali alla fase della gara in corso. In tal senso ci preme sottolineare la maggiore efficacia in questa edizione dei Pick & Roll e dei blocchi offensivi in generale, più semplici per l'utente da evocare grazie a un'interfaccia maggiormente funzionale, e utili ai fini dell'azione. Idem quando si difende: i movimenti degli atleti in marcatura o rotazione sono più logici e raramente due compagni di squadra finiscono per bloccarsi per sbaglio a vicenda, segno che gli algoritmi di queste fasi sono stati stavolta meglio calibrati.

Il DLC All-Star Weekend


La All-Star Weekend è un pacchetto di contenuti aggiuntivi disponibile come DLC gratuito per coloro che hanno fatto il pre-order del gioco e, fino ad esaurimento scorte, per coloro che inseriranno il codice a barre (EAN) che si trova sul retro della confezione a questo indirizzo. Al suo interno si trovano le modalità NBA All-Star Game, Rising Stars Challenge, Three Point Shootout e Dunk Contest. NBA All-Star Game è la partita fra una selezione dei migliori cestisti della Eastern Conference e quelli della Western Conference. Il Rising Stars Challenge è il primo evento del fine settimana dell'All-Star Game, ed è una partita che vede fronteggiarsi i migliori giocatori della NBA ai primi due anni di carriera, il Foot Locker Three-Point Contest è una sfida in cui i partecipanti hanno a disposizione un minuto di tempo per segnare il maggior numero di canestri possibile dalla distanza, mentre lo Slam Dunk Contest è la gara delle schiacciate che consiste in una serie di scontri a tema, con un gameplay che ricorda in alcuni aspetti i rhythm game tipo Rock Band. Una volta scelto il giocatore da impersonare e selezionata la prova da eseguire da un apposito menu sullo schermo, partono la gara e l'atleta, l'immagine in video rallenta come in una sorta di slow motion fino a quando in video viene visualizzato un "indicatore" che come nel titolo di Harmonix Music Systems mostra una sequenza di tasti. Questi appaiono cadendo dall'alto e al videogiocatore viene dunque chiesto di premere per tempo e in maniera corretta i relativi comandi sul pad, influenzando in questo modo la qualità e la correttezza dell'esecuzione dell'azione.

Questione di fisico

Rimanendo in tema di contatti, ottimo a nostro parere il nuovo sistema che gestisce le collisioni nel gioco, che già ci aveva ben impressionato in sede di anteprima e che è in grado di donare un maggiore realismo e di conseguenza un maggiore tatticismo al prodotto assieme alla già citata migliorata intelligenza della CPU. La sensazione che si ha giocando, pur se ancora permane qualche piccolo difetto nel rilevamento degli impatti, è quella di una maggiore fisicità dei cestisti dei quali vengono spesso esaltati in fase difensiva l'abilità nei blocchi e nelle stoppate, in quella offensiva la capacità di liberarsi per il tiro, magari con una spallata, o di sfondare le difese sfruttando la propria forza fino magari a una travolgente schiacciata. Ovviamente grande importanza continuano ad avere pure le specifiche tecniche dei singoli atleti, moltissimi dei quali sono caratterizzati da abilità univoche che permettono loro di distinguersi gli uni dagli altri e magari di incidere di più sul match.

NBA 2K13, recensione

A impreziosire un prodotto ricchissimo di contenuti ci sono poi le squadre storiche come il Dream Team statunitense di Barcellona 1992 con i vari Larry Bird, Michael Jordan, Magic Johnson e Charles Barkley, e le "speciali" con la selezione nazionale Olimpica americana di Londra 2012, l'NBA Today, accessibile direttamente dal menu principale per avere sempre a portata di mano la vera season della stagione corrente, con i veri rooster e le formazioni ufficiali a patto di essere perennemente connesso a internet e, per quanto concerne la versione per Xbox 360, il supporto a Kinect, periferica attraverso la quale gli utenti possono impartire dei comandi vocali alla propria squadra, come per esempio richiamare delle sostituzioni, dei falli tattici, dei cambi di schema e molto altro. Una funzione a nostro parere sia divertente che utile, specie considerando il fatto che è pure supportata la nostra lingua. Chiudiamo accennando alle partite online e dando un'occhiata all'aspetto tecnico del prodotto:

NBA 2K13, recensione

nel primo caso c'è da dire che non abbiamo avuto particolari problemi di lag o connessione durante i nostri test. Tuttavia come spesso accade quando si provano i titoli prima del loro rilascio sul mercato bisogna tenere conto del fatto che i server erano praticamente vuoti e di conseguenza non ci è possibile esprimere certezze assolute in tal senso. Per quanto concerne il secondo aspetto da analizzare, da quel punto di vista NBA 2K13 è un ottimo gioco, con modelli più che convincenti per quanto concerne gli atleti, in buona parte praticamente identici alle rispettive controparti reali in ogni più piccolo particolare, belle animazioni caratterizzate da un nuovo set di movimenti che rende il tutto visivamente più armonioso, e una certa capacità di mantenere la qualità generale sempre allo stesso livello, al punto da consentire a chiunque lo guardi di lasciarsi alle spalle il conteggio dei poligoni o qualche texture magari meno performante della media. Ogni stadio è caratterizzato alla perfezione e differente da quello precedente, perfino le scarpe da ginnastica degli atleti presenti nel gioco sono riprodotte con una cura maniacale, e l'atmosfera che circonda l'evento partita è qualcosa di spettacolare, grazie anche all'impronta televisiva data al prodotto per quanto concerne i movimenti di camera e le sovrimpressioni con le informazioni e le statistiche che appaiono sullo schermo, identiche a quelle di una vera produzione televisiva della NBA. La mano di Jay-Z si nota in questi frangenti nelle intro pre-gara che mostrano filmati di video musicali con sequenze di gioco in un perfetto mix audio-visivo che aiuta ad aumentare l'hype prima del match. Il tutto viene ulteriormente impreziosito da un comparto audio di ottima fattura e che può contare su effetti sonori, musiche, annunci e slogan vari campionati direttamente dalle varie arene americane, oltre che dalla motivante telecronaca in inglese e da una colonna sonora caratterizzata principalmente da motivetti Rap e Hip Hop, anche se non mancano brani di altro genere come la splendida Elevation degli U2 o la bella Viva La Vida dei Coldplay.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
9.4
Lettori (67)
8.9
Il tuo voto

NBA 2K13 conferma ancora una volta come la serie rappresenti con questo titolo uno dei giochi sportivi più completi che si siano mai visti in circolazione, e questo indipendentemente dall'assenza di un degno rivale con cui confrontarsi. E' facile ovviamente ottenere il trono con l'assenza di cui sopra, ma sicuramente abbiamo complessivamente un miglioramento rispetto al predecessore e un'offerta che vuole essere contenutisticamente più ricca che mai e in grado di far rivivere agli utenti nella sua interezza la bellezza di questo sport. Non manca qualche difetto, non ci sono grandissime novità e NBA 2K12 rimane un titolo ancora oggi più che consigliabile; ma forse, dato il momento e la base altissima, non si può chiedere di più.

PRO

  • Longevità garantita da una moltitudine di contenuti
  • Migliorati il sistema di controllo degli atleti e la fisica generale
  • Supporto a Kinect per i comandi vocali, anche in italiano
  • Intelligenza artificiale più evoluta e credibile nelle decisioni

CONTRO

  • Qualche problema per l'online
  • Rimossa la D-League
  • Manca un buon tutorial per il nuovo sistema che gestisce i dribbling
  • All-Star Weekend disponibile solo via DLC