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In viaggio nel cetaceo

Non parliamo di un viaggio nel tempo verso una nuova misteriosa era geologica, ma proprio di un mammifero marino, un delfino, che ha la sfortuna di ospitare in corpo un'inquietante creatura

RECENSIONE di Giovanni Polito   —   25/10/2012

L'affascinante tema del viaggio all'interno del corpo, affrontato in maniera eccellente (per i tempi) nel famoso film del 1966 "Viaggio allucinante", colpisce da sempre l'immaginario collettivo. Basti pensare alle numerose puntate dedicate all'argomento dalle trasmissioni di divulgazione scientifica e anche alla famosa serie animata, "Esplorando il Corpo Umano", che ancora oggi ha la capacità di farci immaginare il sistema immunitario come un completo esercito dotato di fanteria e aeronautica antropomorfa. Quando però a farsi strada tra le proprie cellule è una strana creatura che si aggrappa ai tessuti utilizzando 4 braccia allungabili, tutte dotate di acuminate pinze, la situazione diventa un tantino più spinosa; abbandonata ogni velleità scientifica dunque, in Tentacles: Enter the Dolphin tocca a noi trovare il giusto percorso per arrivare all'inevitabile (e sicuramente poco raccomandabile) uscita, badando all'incolumità sia dell'ospite sia dell'indesiderato, suo malgrado, parassita.

Se il delfino diventa scienziato

Nato come esclusiva Windows Phone, Tentacles: Enter the Dolphin rappresenta la seconda "puntata" di Microsoft su App Store, dopo il controverso Kinectimals. In realtà ciò non deve stupire, perché lo store online di Apple non è altro che un canale di distribuzione, tra l'altro particolarmente ricco, ed espandere la propria utenza fa certamente gola anche ad un'azienda rivale come quella di Redmond. Il plot narrativo, per così dire, vede lo scienziato dott. Phluff, un delfino particolarmente intelligente considerato il contesto, impegnato nel suo studio a condurre alcuni esperimenti con Lemmy, un esserino monocellulare fornito, come precedentemente anticipato di ben 4 braccia acuminate.

In viaggio nel cetaceo

Tali arti retrattili, con i quali si attacca ad ogni tipo di superficie sporgente, fungono contemporaneamente da strumenti per recuperare "cibo", ossia bulbi oculari, ma anche come unico mezzo di locomozione. A seguito di un maldestro incidente, Lemmy finisce dal vetrino del microscopio alla pancia (ma non solo!) di Phluff; l'interesse per la scienza ha però a questo punto il sopravvento e il "pinnato" scienziato, invece di agire secondo buon senso, magari con del forte lassativo, preferisce studiare il comportamento della strana creatura, anche utilizzando apparecchiature per la diagnosi elettromagnetica come TAC o Raggi X. Lemmy si trova dunque costretto a sopravvivere calato all'interno di un pericoloso organismo simil-umano (il delfino ha infatti sembianze umane), tant'è che le insidie sono presenti praticamente ad ogni angolo. Dopo i primi livelli di apprendimento infatti, ci si troverà subito di fronte a situazioni piuttosto ingarbugliate, dovute ai numerosi ostacoli ambientali che costringeranno il giocatore a movimenti rapidi e precisi per evitare il peggio. Per fortuna, il sistema di controllo che regola l'avanzata (e anche il nutrimento) è davvero molto intuitivo, con un semplice tap infatti le braccia uncinate di Lemmy si attaccano immediatamente al luogo scelto e, dato che sono 4, alternando una superficie superiore con una inferiore è possibile immaginare un percorso quasi rettilineo, soprattutto nelle zone dove la precisione è fondamentale. Anche per nutrirsi il discorso resta il medesimo: un tap sulla vittima selezionata e i bulbi oculari presenti verranno trasformati in nutrimento e punti extra.

In viaggio nel cetaceo

Si parlava però prima di trappole ed ostacoli ambientali; con un'opera di contestualizzazione a tratti geniale ma, per fortuna, non troppo fotorealistica, tutti gli organi interni sono richiamati visivamente e facilmente riconoscibili. Ecco che l'intestino per esempio, sempre in movimento, può trasformarsi in una morsa mortale, ma non mancheranno ostacoli di osso o cartilagine, nonché "esplosivi", tutti posizionati al fine di impedire non tanto la traversata, che in ogni caso viene portata facilmente a termine, quanto la buona riuscita delle diverse sfide proposte. Per aumentare il punteggio e dare al contempo un po' di brio al viaggio, Tentacles: Enter the Dolphin offre infatti ad ogni livello l'opportunità di affrontare delle prove di abilità speciali, che valgono una stella di valutazione sulle tre a disposizione; tra queste figura terminare il livello entro un certo tempo o non riportare il benché minimo danno durante la fuga. Divertenti anche le boss battle, sempre con tema "oculare" per così dire, e la musica di sottofondo, allegra e piacevole. Qualche parola deve essere spesa a favore del comparto tecnico, davvero di altissimo livello, con una grafica 3D accurata ma soprattutto un level design fantastico, reso magnificamente dalle ottime texture ambientali che simulano di volta in volta le diverse parti del corpo.

Conclusioni

Versione testata: iPad (1.0)
Prezzo: 0,79€
Multiplayer.it
8.8
Lettori (4)
4.6
Il tuo voto

Tentacles: Enter the Dolphin è davvero un prodotto curato, divertente ed originale. Riesce infatti ad offrire qualche ora di gioco grazie ai suoi 40 livelli senza far annoiare mai il giocatore, nonostante la sua interazione si limiti a fare ogni tanto qualche tap sullo schermo. Le incredibili ricostruzioni anatomiche, lo ripetiamo assolutamente non fedeli ma comunque riconoscibili da subito, calano al meglio il giocatore in questa sorta di secondo "viaggio allucinante" anche se, per fortuna, questa volta la situazione sembra essere un po' più sotto controllo.

PRO

  • Divertente ed originale
  • Tecnicamente molto valido
  • Sistema di controllo minimalista ma efficace

CONTRO

  • C'è il rischio di divorare i livelli in brevissimo tempo