43

Tre volte pelato

L'agente 47 torna protagonista in una raccolta contenente tre classici della serie Hitman

RECENSIONE di Massimo Reina   —   15/02/2013

La febbre da remake, o meglio, da riproposizione di vecchi classici di PlayStation 2 in alta definizione e in apposite raccolte, che pare aver colpito praticamente tutte le principali compagnie produttrici di videogiochi negli ultimi anni, sembra proprio non conoscere nessun calo. D'altronde è abbastanza comprensibile per certi versi che in un momento di crisi come questo, una software house cerchi di massimizzare al meglio quanto ha a disposizione, realizzando magari saltuariamente delle produzioni che richiedono pochi spiccioli (e fatica) in termini di investimenti e lavoro, in cambio di guadagni spesso più che buoni.

Tre volte pelato

Senza dimenticare che, al di là dell'operazione prettamente commerciale in sé, queste compilation costituiscono per molti utenti un modo ottimale per poter giocare (o rigiocare in certi casi) a dei titoli di un certo livello qualitativo altrimenti non più fruibili, se non affidandosi al mercato dell'usato per recuperare console e copie dei giochi originali. Hitman: HD Trilogy è in tal senso una raccolta che include tre importanti episodi della serie Hitman, vale a dire Hitman 2: Silent Assassin, Hitman: Contracts e Hitman: Blood Money, con grafica rimasterizzata in alta definizione, obiettivi e trofei, più Hitman Sniper Challenge e un artbook di ventidue pagine con tavole e disegni che illustrano i momenti migliori dei tre titoli citati. Situazioni avvincenti, un personaggio a suo modo carismatico e un gameplay incentrato sul cosiddetto trial and error in grado di offrire agli utenti in ogni episodio un livello di sfida sempre adeguato al contesto, sono questi in linea di massima gli ingredienti chiave del successo della serie dell'agente 47.

Hitman 2: Silent Assassin

Hitman 2: Silent Assassin è in ordine temporale il primo episodio uscito sul Monolite e quindi quello contenuto in Hitman: HD Trilogyche prendiamo in considerazione per iniziare la nostra recensione. Questi dal punto di vista narrativo riparte da dove si era interrotto il primo gioco, cioè Hitman: Codename 47, quindi con 47 che tenta di fare perdere le proprie tracce rifugiandosi in una chiesa in Sicilia, dove fra preghiere e una vita monastica ha intenzione di redimersi dal suo violento passato. Purtroppo le cose non vanno come l'uomo desidera e così, senza voler spoilerare troppo sulla storia, diciamo solo che il nostro eroe pelato è costretto a tornare in pista e a compiere nuovamente missioni in giro per il mondo per i propri vecchi datori di lavoro. Per quanto concerne la parte più prettamente ludica, il prodotto pone ovviamente grande enfasi sulla componente stealth dell'azione, spingendo in tal senso

Tre volte pelato

idealmente il videogiocatore a completare ogni sessione in maniera pulita, senza cioè far scattare nessun allarme o uccidendo i nemici silenziosamente, magari poi indossandone gli abiti per mimetizzarsi, e sfruttando alla bisogna certi oggetti specifici utili a creare dei diversivi. Tuttavia, anche se il prodotto invita come detto a muoversi nell'ombra piuttosto che con le armi spianate, lascia lo stesso all'utente la libertà di agire in maniera più decisa e fragorosa se lo desidera. L'arsenale messo a sua disposizione in questo senso è abbastanza ampio e variegato, ma difficilmente a nostro parere se ne abuserà più di tanto. Per ogni azione da far compiere al protagonista, il giocatore può contare su di un sistema di controllo che, pur rivelandosi abbastanza preciso e funzionale, mostra un po' i suoi anni, non è agilissimo da padroneggiare e talvolta basta poco (un tocco errato sul pad) per vanificare un lungo appostamento o un'azione compiuta alle spalle di una guardia. Queste ultime, tra l'altro, in certe circostanze sembrano dotate di poteri paranormali, in quanto senza alcun apparente motivo si accorgono dei camuffamenti di 47 e lo riempiono di piombo costringendo l'utente a ricominciare lo scenario. Rimanendo sempre in tema di difetti, quello a nostro parere più grande di Hitman 2 resta però quella certa ripetitività di fondo dell'azione che si manifesta dopo qualche ora di gioco: per quanto infatti le missioni siano ambientate in scenari molto diversi fra loro, è anche vero che in quasi ognuno di essi è necessario rifare lo stesso schema che prevede a grandi linee un travestimento, l'uccisione dell'obiettivo e la fuga e nulla più.

Hitman: Contracts

Le cose migliorano in tal senso nel secondo titolo contenuto nella compilation, cioè Hitman: Contracts, dove seppur non facendo gridare al miracolo, varietà di situazioni e differenzazioni più evidenti delle aree in cui agire rendono più appetibile il prodotto rispetto al predecessore, anche se restano irrisolti alcuni problemi relativi all' intelligenza artificiale, soprattutto di origine concettuale. Giusto per fare un esempio, la reazione dei nemici è talvolta troppo esagerata in relazione a quanto avviene sullo schermo per essere giustificata: capita magari di entrare disarmati in un luogo riservato e anziché essere cacciati via dalle guardie verbalmente o con qualche spintone, c'è il rischio di essere presi a colpi di pistola.

Tre volte pelato

Per il resto, ovviamente, Hitman: Contracts mantiene ben saldi tutti i canoni fondamentali del franchise, migliorando qua e là i controlli e lasciando al giocatore il potere di decidere come affrontare ogni situazione, fermo restando che l'approccio stealth è quello più gratificante, seppure al contempo impegnativo. Nel corso delle varie sessioni di gioco, questa volta ambientate nel passato, fra i ricordi del killer pelato, l'agente 47 può come sempre mutare la sua apparenza indossando i vestiti delle vittime, in modo da poter agire indisturbato cercando di non destare sospetti fra coloro che lo osservano. Occhio in proposito all'indicatore apposito che segnala il livello di sospetto che hanno le guardie nei confronti del protagonista, e alla mappa di gioco, dalla quale ottenere preziose informazioni e seguire ogni passo della vittima del caso e quelli dei suoi accoliti. Alla fine di ogni missione viene visualizzata una schermata con tutte le statistiche dello scenario completato con tanto di "segnalazione" del comportamento tenuto dal videogiocatore e dell'approccio adottato per raggiungere l'obiettivo prefissato. Hitman: Contracts è, insomma, un passo in avanti rispetto a Silent Assassin, anche se non è scevro da difetti.

Obiettivi Xbox 360

Il prodotto contiene 50 obiettivi sbloccabili per un totale di 1000 punti. Essi sono suddivisi più o meno equamente all'interno dei titoli delle raccolta, e sono ottenibili per la maggior parte proseguendo normalmente durante il corso delle avventure, ultimando per esempio le prime missioni o raggiungendo particolari punteggi al completamento di un livello. Quelli più difficili da sbloccare, invece, richiedono il raggiungimento di determinati risultati correlati alla fine di ogni gioco, al livello di difficoltà adottato e a determinate sfide nelle sfide, come il numero di headshot realizzati o delle vittime generali uccise in una singola missione.

Hitman: Blood Money

Il migliore dei titoli contenuti nella raccolta Hitman: HD Trilogy è a nostro parere Blood Money, quarto capitolo ufficiale della saga del killer su commissione più famoso dei videogiochi. Pur rimanendo anch'esso ancorato alla tradizione della serie, il prodotto introduce alcune importanti novità e migliorie nel gameplay, come il cosiddetto sistema di notorietà, la cui presenza cambia radicalmente la difficoltà del gioco a seconda degli errori compiuti da videogiocatore, del quale valuta di volta in volta il modo in cui porta a termine le missioni. Per intenderci, tutto quello che di sbagliato (o buono) l'agente 47 fa in una determinata fase dell'avventura va ad influire su quanto avverrà poi in quelle successive. Ogni volta che egli compie un omicidio la polizia esegue infatti delle indagini, e se per esempio trova dei testimoni sui fatti accaduti il livello di sospetto degli stessi nelle missioni successive verrà incrementato. Insomma, se l'utente lascia delle tracce più o meno evidenti del suo operato l'intelligenza artificiale dei nemici può subire un incremento verso l'alto, rendendo quindi le cose molto più difficili del previsto nelle missioni che verranno dopo. Quest'ultima tra l'altro trova in questo quarto episodio la sua quasi totale maturazione visto che si comporta abbastanza bene, soprattutto se paragonata a quella dei due precedenti titoli trattati in questa review.

Tre volte pelato

Certo, pure qui non mancano alcuni errori grossolani come quando l'uccisione di una guardia non desta il minimo sospetto nei colleghi che gli stanno magari di fianco, o quando si viene ancora scoperti senza un vero perché. Ma nel complesso, come detto, si comporta meglio che in passato e pertanto regala un livello di sfida che resta alto e si protrae per tutte le quindici interessanti missioni che compongono l'avventura. Questo grazie anche all'ottimo level design che presenta delle mappe che permettono diversi modi per raggiungere l'obiettivo e numerosi nascondigli aggiunti per l'occasione per operare nel miglior modo possibile, in silenzio. Questi spaziano dal classico armadio in cui chiudersi fino alle cassepanche dove occultare i cadaveri. A proposito di vittime, Blood Money offre ai videogiocatori un'infinità di armi e soprattutto oggetti per eliminare i nemici, anche particolari, come per esempio coltelli da lanciare, bilancieri, mazze, siringhe e ciliegina alcune mosse corpo a corpo.

Hitman Sniper Challenge

Dulcis in fundo, come detto in apertura di articolo, la collezione include anche Hitman Sniper Challenge. Si tratta di un "titolo" stand-alone che si collega alla serie principale condividendone personaggi e ambientazioni, ma che si presenta come un gioco dalla struttura alquanto diversa, visto che è questa incentrata in particolare sul fuoco di precisione, con l'agente 47 in veste di cecchino. Rilasciato mesi fa come bonus esclusivo scaricabile tramite codice da riscattare su PSN e Xbox Live per chi preordinava Hitman: Absolution, in esso l'utente controlla l'assassino pelato che si trova sul tetto di un grattacielo a Chicago, dove ha l'incarico di assassinare, con un fucile di precisione, Richard Strong Jr, CEO della Stallion Armaments, una compagnia che produce armi e che è ospite in un party che si svolge nel grattacielo di fronte a dove si trova il protagonista.

Tre volte pelato

Il killer ha quindi quindici minuti di tempo reale per trovare il momento giusto per far fuori l'obiettivo e quante più guardie del corpo possibile, ovviamente cercando di non farsi scoprire. Il giocatore accumula punti uccidendo e come risultato guadagna punti e aggiornamenti per il fucile da cecchino, utili per incrementarne la potenza, la precisione e la velocità di fuoco. Alla fine del gioco il punteggio del giocatore può essere caricato su una apposita classifica mondiale dove può essere confrontato con quelli di altri utenti (anche se non abbiamo avuto modo di verificare a fondo in prima persona tale opzione per ragioni di tempo). Andando a chiudere questa recensione, diamo uno sguardo all'aspetto tecnico della trilogia. Escludendo l'appena citato Hitman Sniper Challenge, sviluppato sulla base del nuovo engine Glacier 2, e dunque esteticamente eccelso, i tre videogiochi della saga contenuti nella raccolta si presentano graficamente fra alti e bassi. Da questo punto di vista il migliore è Blood Money, d'altronde è il più recente, del 2006, e il peggiore è Silent Assassin del 2002, che pecca anche in termini di animazioni, legnose e poco fluide. In tutti i casi le texture son quelle che sono visto che sono prese direttamente dalle versioni PlayStation 2, idem i modelli poligonali dei personaggi, con quelli secondari piuttosto piatti e, specie nel primo gioco della trilogia, anche spigolosi. A guadagnare quindi dalla trasposizione in HD sono i colori, vivi e brillanti, e gli effetti luminosi. Bello anche il sonoro, che fa egregiamente il suo lavoro, e in generale anche il doppiaggio, che nella versione Xbox 360 è disponibile solo in lingua inglese (in italiano si trova invece solo nell'edizione PlayStation 3).

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.0
Lettori (33)
8.7
Il tuo voto

Chiudendo un occhio su alcuni dei difetti evidenziati in sede di recensione, soprattutto su quelli presenti nel primo capitolo, Hitman: HD Trilogy risulta essere una raccolta interessante che non può che far felici tutti coloro che non hanno mai giocato a Hitman 2: Silent Assassin, Hitman: Contracts e Hitman: Blood Money e vorrebbero farlo adesso, o a quelli che lo hanno fatto tanti anni fa e oggi vorrebbero riassaporare certe emozioni. Sia chiaro che in tutti i casi, entrambi i gruppi di appassionati non potranno non "sentire" il peso degli anni (più marcato che in altre trilogie) sui tre titoli della compilation, però riteniamo che lo stesso possano vivere una bella esperienza. Tra l'altro giocando può risultare pure divertente vedere e scoprire come la saga si sia evoluta di anno in anno nelle sue meccaniche.

PRO

  • Tantissime missioni suddivise in tre giochi
  • Buona occasione per rivisitare una serie ormai storica
  • Giocabilità più che discreta...

CONTRO

  • ...ma che sente chiaramente il peso degli anni
  • Manca il doppiaggio in italiano
  • Intelligenza artificiale non sempre... "intelligente"