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Morire duro

Uscito da pochi giorni al cinema, l'ultimo della serie Die Hard si avvale dell'immancabile tie-in per iOS ed Android

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   19/02/2013

Parallelamente al loro declino su console casalinghe, i videogiochi tratti da film hanno subito una rapida impennata sulle piattaforme mobile, potendosi avvalere di un bacino d'utenza enorme e della notevole spinta di un prezzo di vendita molto più invitante. Nel caso del qui presente Die Hard, ci troviamo di fronte ad un tie-in che si appoggia alle meccaniche del genere più in voga del momento -quello degli endless runner- e che cede il passo ad un'altro segno dei tempi, ovvero gli acquisti in-app. Vediamo se si tratta di una formula che funziona o se è necessario ricorrere al più classico dei "si stava meglio quando si stava peggio"...

Una canotta e via

Nonostante l'appartenenza ad un genere iper-abusato di questi ultimi tempi, Die Hard non si adagia troppo sugli stilemi della categoria, mettendo sul piatto un gameplay perlomeno divertente e persino moderatamente originale. Protagonista è Jack McLane, che deve essere condotto dall'utente attraverso scenari irti di nemici ed ostacoli, perseguendo il fine tipico degli endless runner, ovvero arrivare il più lontano possibile. Come in mille altri titoli analoghi, lungo il percorso ci sono monete e power-up dal raccogliere, che possono servire a rendere più agevole la corsa: le differenze rispetto alla massa stanno nell'impostazione marcatamente shooter data al tutto, e una prima testimonianza in tal senso proviene da uno schema di comandi leggermente più articolato.

Morire duro

Uno swipe verso destra o verso sinistra consente a Jack di cambiare la corsia di percorrenza del suo incedere, mentre lo stesso gesto compiuto verso l'alto o verso il basso permette rispettivamente di saltare o di ricaricare l'arma in uso. Eseguire dei tap sullo schermo rappresenta invece il modo di sparare ai nemici che ci si ritrova davanti, con bonus di punteggio che premiano i colpi più rapidi o precisi; infine, l'accumulo di uccisioni riempie un indicatore che segnala l'abilità speciale di Jack, una variante sul classico tema del bullet time utile ad eliminare più bersagli senza troppi sforzi. Pur non avendo grandissime ambizioni, dunque, Die Hard sa rivelarsi un piacevole passatempo, riuscendo a coniugare le caratteristiche vincenti che sono intrinseche del genere di appartenenza con una riuscita sfumatura da tiro a segno, il tutto beneficiando di una realizzazione grafica più che decorosa. Per dare un più convincente senso di progressione ad un titolo che altrimenti ne avrebbe davvero poco, gli sviluppatori hanno poi abbondato sui contenuti relativi agli upgrade che è possibile sbloccare in un'apposita sezione accessibile dal menu principale: oltre ad acquistare nuovi outfit per Jack, l'utente può spendere le monete guadagnate nelle varie sessioni di gioco per incrementare le statistiche del protagonista, l'efficacia delle sue armi e persino per attivare un massimo di tre moltiplicatori da assegnare ad altrettanti slot, quasi in stile RPG. Come accade fin troppo spesso in questi casi, però, ben presto le ingerenze degli acquisti in-app si fanno talmente insistenti da far scemare l'interesse in chiunque non sia disposto a mettere le mani al portafogli per poter proseguire. Die Hard presenta due diversi tipi di valuta, i Rubles ed i Bucks: i primi si raccolgono nel corso del normale gameplay, mentre i secondi si possono ottenere (in forma ovviamente assai ridotta) solo avanzando di livello.

Morire duro

Peccato che proprio questi ultimi siano necessari per accedere a tutti i contenuti più sensibili del pacchetto, come ad esempio sbloccare i checkpoint per evitare di ripartire ogni volta dall'inizio e persino continuare la partita dopo essere stati uccisi dai nemici. Un dettaglio da non sottovalutare, visto che il gioco si fa piuttosto impegnativo nelle fasi avanzate, mettendo l'utente di fronte alla sostanziale obbligatorietà di acquistare un po' di Bucks o in alternativa di sottoporsi ad un ben poco gratificante grinding per accumulare la valuta necessaria a proseguire. Sono quelle furbate che possono letteralmente segnare il destino di un prodotto mobile, e nel caso di Die Hard sono di fatto quelle che ne tarpano drammaticamente le ali. Non che il titolo sia esente da altri difetti, beninteso: al di là dell'inevitabile ripetitività dell'azione, i controlli non soddisfano al 100% per reattività e precisione, i nemici sono poco più che dei manichini, le musiche sono mediocri ed il doppiaggio è un qualcosa di sinceramente imbarazzante. Tutti elementi sui quali sarebbe stato facile soprassedere, se solo Die Hard non si fosse infine rivelato come la più classica delle applicazioni mangia-soldi.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.1)
Terminale utilizzato: iPhone 4S
Prezzo: 0,89€ (iOS) Gratis (Android)
Multiplayer.it
6.0
Lettori (7)
4.3
Il tuo voto

Nonostante la sua natura di titolo su licenza potrebbe far intuire il contrario, Die Hard non è un cattivo gioco, riuscendo anzi ad arricchire la formula classica degli endless runner con alcune piacevoli incursioni nell'ambito degli shooter in terza persona. Peccato che gli acquisti in-app intervengano a rovinare il quadro di un prodotto altrimenti più che discreto, mettendosi letteralmente di traverso e costringendo chiunque volesse proseguire oltre un certo punto a dover spendere soldi veri o a sottomettersi al più deprimente dei grinding.

PRO

  • Gameplay fresco e divertente
  • Tanti potenziamenti da sbloccare
  • Graficamente valido

CONTRO

  • Acquisti in-app troppo invasivi
  • Ripetitivo in breve tempo
  • Musiche e doppiaggio da dimenticare