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Una città per giocare

I LEGO debuttano in forma sandbox e scelgono Wii U come piattaforma esclusiva

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   19/03/2013

Come si sapeva già prima dell'effettiva uscita della console sul mercato, i mesi immediatamente successivi al lancio di Wii U sono stati piuttosto avari di esclusive, lasciando i possessori della console Nintendo nella condizione di dover soddisfare la propria fame videoludica solo con conversioni e titoli multipiattaforma. Ad interrompere questa dieta ci ha pensato TT Games con il suo nuovo prodotto incentrato sull'universo LEGO, scegliendo proprio la console Nintendo quale destinazione unica di un titolo che si lascia alle spalle i trascorsi da (atipici) tie-in dei suoi predecessori per gettarsi in un inedito contesto sandbox a la Grand Theft Auto...

Brick by brick

In LEGO City Undercover, l'utente veste i panni del poliziotto Chase McCain, di ritorno a casa dopo un esilio forzato solo per essere messo a conoscenza che il pericoloso criminale e suo arcinemico Rex Fury è di nuovo in libertà:

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sta ovviamente al nostro eroe dargli la caccia e rimetterlo dietro le sbarre prima che la città venga sopraffatta dall'escalation di criminalità, in uno stile però radicalmente diverso da tutte le storie simili a questa che sono state già proposte mille altre volte da film, serie tv e videogiochi. In una maniera non dissimile dai propri precedenti lavori con il brand LEGO, gli sviluppatori di TT Games si sono divertiti ad ironizzare con la materia del racconto, stavolta con il valore aggiunto di non essere legati a nessun franchise cinematografico: ecco dunque che la storia alla base del gioco non serve solo come collante tra una missione e l'altra, ma anche e soprattutto come sfondo per una costante serie di gag che sfruttano in ugual misura la parodia -sia essa grossolana sia estremamente sottile e raffinata- e l'autoironia di uno scenario interamente composto di mattoncini di plastica. Il risultato è un prodotto che, sotto questo punto di vista, si dimostra capace di divertire il più ampio spettro di pubblico, dai giocatori più giovani che godranno nell'osservare personaggi agire in modo buffo e veicoli incidentati perdere letteralmente pezzi per strada, agli utenti adulti che si lasceranno sicuramente andare a qualche sonora risata ascoltando le battute di alcuni comprimari o riconoscendo gustose citazioni di Titanic, Matrix, Starsky ed Hutch e tantissime altre ancora.

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Un appeal universale di cui può sostanzialmente vantarsi anche il gameplay di LEGO City Undercover, seppur con modalità diverse. Non dovendosi basare su un universo preesistente come nei precedenti titoli dedicati a Star Wars, Il Signore degli Anelli e compagnia bella, gli sviluppatori di TT Games si sono potuti sbizzarrire con un open world che strizza l'occhio a Grand Theft Auto, costituito dunque da una metropoli di generose dimensioni vagamente somigliante a San Francisco, con quartieri tematici e persino con delle zone periferiche nelle quali l'urbanistica lascia spazio alla natura. La differenza principale rispetto alla serie Rockstar sta nella totale assenza di qualsivoglia sfumatura di violenza: i pedoni si scansano al passaggio dei veicoli, gli incidenti vengono liquidati con battute sui costi delle assicurazioni, e persino gli automobilisti costretti da Chase a cedergli il volante accettano di buon grado, a volte prendendo addirittura posto sul sedile del passeggero. La città in sé è stata inoltre concepita come un vero e proprio parco giochi nel quale è un piacere perdersi a girovagare, piena com'è di gettoni LEGO da raccogliere, bonus segreti da scoprire e minigiochi da attivare. Particolare rilevanza nelle fasi di esplorazione è rivestita dai Super Mattoncini, nascosti un po' ovunque e capaci di aumentare in un colpo solo di migliaia di unità il computo di questo particolare tipo di valuta in possesso del giocatore.

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Anche nelle fasi di guida, l'utente viene spronato a divertirsi con gli elementi dello scenario, dato che abbattere strutture quali pali della luce, segnali stradali, pensiline dell'autobus e così via attiva un moltiplicatore che aumenta l'accumulo di mattoncini e che garantisce persino una temporanea invulnerabilità del veicolo se portato al suo livello massimo. Si tratta di una forma di intrattenimento quasi fanciullesca, che tuttavia funziona alla grande nonostante il gioco non offra ricompense particolarmente allettanti per i collezionisti più attenti. I gettoni LEGO servono solamente per sbloccare nuove skin da applicare al protagonista o per acquistare automobili da poter richiamare poi in qualunque momento dalle apposite stazioni sparse per la città; i mattoncini, invece, vanno spesi per assemblare le cosiddette Super Costruzioni, grandi opere fatte di LEGO che servono in minima parte come elementi fondamentali per proseguire nell'avventura (come nel caso di ponti o traghetti) e per il resto danno dei piccoli vantaggi nel processo di esplorazione dello scenario. Niente per cui strapparsi i capelli insomma, considerando anche la mancanza di una modalità multiplayer tramite la quale mettere in mostra i propri trofei: nonostante ciò, resistere alla tentazione di raccogliere tutti i gettoni ed i mattoncini che capitano sott'occhio è praticamente impossibile...

L'abito fa il monaco

Se l'adozione di un'ambientazione open world è la più importante novità di LEGO City Undercover, quando si tratta di missioni vere e proprie il gioco torna sulla strada tracciata dai precedenti lavori di TT Games: nel corso delle varie indagini di Chase che scandiscono l'andamento della storia, l'utente si troverà impegnato in scenari più circoscritti quali prigioni, caverne, templi e così via, all'interno dei quali il raggiungimento dell'obiettivo di turno passa attraverso meccaniche già conosciute. L'esplorazione riveste nuovamente un ruolo fondamentale, assieme alla consolidata pratica di distruggere determinati oggetti per usare i mattoncini LEGO che ne scaturiscono allo scopo di costruire una struttura indispensabile per avanzare.

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Il gioco non disdegna frequenti escursioni in generi diversi, infarcendo i livelli di elementi platform, puzzle ambientali e persino dei combattimenti a mani nude con un sistema di counter ispirato a quello di Batman: Arkham City: il risultato finale è quello di un gameplay accattivante e non banale, la cui piacevolezza generale permette di sorvolare tranquillamente sull'estrema superficialità di tutte le sfaccettature di cui è composto. Un assist alla varietà arriva poi dalle incredibili doti trasformistiche di Chase, capace di cambiarsi d'abito con una semplice pressione dei tasti dorsali: sono otto i costumi da sbloccare nel corso dell'avventura, tutti personalizzabili a piacimento dal giocatore e portatori esclusivi di diverse abilità. Ecco dunque che nella sua divisa standard da poliziotto, Chase è in grado di leggere gli indizi con il suo scanner e di usare una pistola rampino, vestendo i panni di un minatore può distruggere rocce a colpi di piccone ed utilizzare la dinamite, mentre la sua tenuta da ladro gli consente di forzare serrature ed aprire casseforti. TT Games non si è lasciata sfuggire l'occasione di sfruttare tale espediente ludico per dare vita ad una forma di backtracking totalmente accessorio e che dunque non risulta in alcun modo fastidioso o forzato: starà dunque ai gusti di ogni singolo utente valutare se rigiocare le missioni già completate per ottenere il 100% grazie ai nuovi costumi o se battere palmo a palmo la città per ritrovare quel punto inaccessibile senza l'abilità appena conquistata. Come è evidente, si tratta di una scelta che incide in maniera sostanziale sulla longevità, destinata ad andare ben oltre le 10-15 ore necessarie per portare a termine la storia principale qualora si decidesse di "perdere tempo" con la mastodontica mole di oggetti da collezione di cui è infarcito il titolo.

Una città per giocare

Competente per ciò che concerne il gameplay, LEGO City Undercover svolge un lavoro apprezzabile anche sotto il profilo meramente tecnico, mettendo in mostra scenari curati, ricchi di elementi distruttibili e capaci di dare persino dei discreti colpi d'occhio sulle lunghe distanze, con l'unico neo di qualche occasionale singhiozzo nel frame rate. Stilisticamente, poi, il gioco è una vera delizia, ed è difficile non sorridere osservando il look dei vari personaggi ed alcune delle loro animazioni, per non parlare di piccoli tocchi di classe come le automobili che perdono mattoncini e si smantellano man mano che si subiscono degli incidenti. Un mood positivo a cui contribuiscono anche le musiche, abili nello scimmiottare temi caratteristici dei film polizieschi e che punteggiano sempre efficacemente l'azione su schermo. Una serie di buone qualità che non giustifica in alcun modo i lentissimi caricamenti che affliggono il software, particolarmente tediosi nel passaggio da una missione all'altra e ai quali gli sviluppatori non hanno nemmeno cercato di porre rimedio facendo scorrere delle informazioni utili o delle immagini sulla schermata di attesa. Infine, parliamo di come LEGO City Undercover sfrutti il GamePad di Wii U, premettendo che non è possibile giocare sullo schermo del controller: il touchscreen è infatti occupato dalla mappa della città, e con dei semplici tocchi si possono impostare le destinazioni, aprire menu contenenti statistiche e notizie di vario tipo e rispondere alle videochiamate dei personaggi secondari. Il display funge anche da catalogo interattivo quando si tratta di selezionare gli elementi da acquistare o il veicolo che si desidera guidare, mentre diventa parte attiva del gameplay solo nelle occasioni in cui bisogna sollevarlo verso il televisore per sfruttarlo a mo' di scanner o di macchina fotografica. Insomma, di sicuro non è il prodotto di TT Games quello destinato ad espandere i confini nello sfruttamento del sistema di controllo della console Nintendo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (68)
8.6
Il tuo voto

Amalgamando meccaniche familiari ai precedenti capitoli della serie con un indovinato scenario open world, LEGO City Undercover si dimostra un titolo godibile, bilanciato nelle sue varie componenti, ricco di contenuti e capace di strappare più di qualche risata a chi apprezza lo humour tipico delle produzioni TT Games incentrate sui mattoncini danesi. Certamente non si tratta di un gioco indicato a chi cerca sfide particolarmente intense o strutture ludiche raffinate, e a dirla tutta l'assenza di ricompense davvero allettanti e di una modalità multiplayer potrebbe far storcere il naso agli affezionati al franchise abituati a perdere ore a raccogliere il maggior numero di gettoni possibile. Tuttavia, il tipo divertimento leggero e spensierato che il gioco è in grado di regalare è quanto di più vicino ci sia alla piacevolezza di fare le costruzioni con dei mattoncini colorati, e questo per un prodotto LEGO è senz'altro un bel risultato.

PRO

  • Gameplay vario e piacevole
  • Buona quantità di contenuti
  • Grandi dosi di humour

CONTRO

  • Caricamenti estenuanti
  • Manca il multiplayer
  • Oggetti sbloccabili poco attraenti