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Cronache marziane

Abbiamo testato a fondo Mars: Wars Log, atipico GDR sci-fi di Spiders Studios ambientato sul Pianeta Rosso

RECENSIONE di Andrea Porta   —   06/05/2013

Se siete appassionati di film di fantascienza, sicuramente avrete le vostre preferenze in fatto di produzioni blockbuster e indipendenti, senza che una categoria escluda necessariamente l'altra. Di certo, soprattutto dagli anni novanta in poi, il genere si è nettamente diviso tra pellicole prodotte con investimenti e nomi importanti, e il notevole sottobosco costituito dai film indipendenti, frutto del lavoro di registi e attori emergenti. Così, per ogni Avatar o Oblivion ci sono un Pitch Black e un District 9, i quali, non dovendo necessariamente interessare al grande pubblico per rientrare degli investimenti, possono permettersi temi più maturi e atmosfere meno giocose.

Cronache marziane

Sebbene nell'ambito dei videogame la fantascienza sia spesso appannaggio dei grossi publisher, vi sono alcune interessanti eccezioni, sia bizzarre e inaspettate (FTL è un esempio lampante), sia vie di mezzo, ossia prodotti non indie nel vero senso del termine, ma comunque realizzati con la proverbiale formula "pochi soldi e tante idee". Proprio a quest'ultima categoria appartiene Mars: War Logs, produzione firmata da Spiders Studios, software house di stanza a Parigi che si è fatta conoscere con due avventure grafiche dedicate a Sherlock Holmes e il poco fortunato (ma interessante) GDR Of Orcs and Men. Ancora prima dell'uscita, Mars: War Logs è riuscito a raccogliere attorno a sé un discreto interesse, sia perché la conclusione delle trilogie di Mass Effect e Dead Space ha aperto un discreto vuoto per tutti i videogiocatori appassionati di fantascienza, sia per le promesse fatte dagli sviluppatori, che hanno a lungo parlato del ritorno a temi maturi e di un impianto ruolistico occidentale molto classico, basato sulle scelte morali. Il risultato è una produzione purtroppo non priva di difetti, alcuni dei quali di importanza tutt'altro che secondaria, ma comunque interessante sotto molti profili, di certo in grado di distinguersi dalla massa.

Pianeta rosso

Come ogni buon videogame ruolistico che si rispetti, Mars: War Logs è supportato da una componente narrativa massiccia, in grado di riservare qualche originale risvolto. Brillante ad esempio è l'idea di introdurre il protagonista in maniera volutamente fumosa, facendo sì che il giocatore cominci l'avventura senza conoscere molto delle proprie origini. Questo avvolge Roy Temperance in un'aura di indubbio fascino, e concede inoltre una totale libertà nel compiere le scelte morali successive, mai influenzate dalla personalità del protagonista, allo stesso tempo spiccata ma mai ingombrante, in grado di adattarsi perfettamente ai vari modi di interpretarlo che le scelte multiple offrono.

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Il pianeta Marte immaginato dai designer di Spiders è un luogo depresso, polveroso, disfatto. Non c'è molto spazio per la speranza tra le strade dei diversi agglomerati urbani che Roy e il giovane comprimario Innocence si troveranno ad attraversare, costantemente minacciati dalle diverse forze in conflitto. L'avventura è divisa in tre capitoli principali, il primo dei quali sarà interamente dedicato all'evasione dalla prigione nella quale i due si trovano. Terminata questa prima fase, dove le scelte morali si presenteranno in maniera meno frequente, le due successive apriranno a un complesso gioco di interessi e poteri, con il protagonista costretto a scegliere con quale delle diverse fazioni allearsi. Per quanto la storia possa prendere pieghe differenti a seconda delle scelte operate, dal punto di vista esplorativo il gioco mantiene un'uniformità quasi eccessiva. Ogni location, che si tratti della prigione o delle successive colonie, si presenta divisa in quartieri e da altrettanti caricamenti. Per quanto il look rugginoso e i desolati contesti urbani conservino un loro fascino per tutta la durata della vicenda, le somiglianze tra un'ambientazione e l'altra sono spesso esasperate, dando al giocatore l'impressione di trovarsi sempre nello stesso luogo. Da una parte si tratta di una scelta, con gli sviluppatori intenzionati a caratterizzare il pianeta mantenendo ferme certe peculiarità, come la palette di colori e il look post-industriale, dall'altra si riscontra una monotonia paesaggistica davvero eccessiva.

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Dal canto suo, la trama di Mars: War Logs soffre di un problema non dissimile. Per quanto si notino gli sforzi fatti dagli sviluppatori per creare una storia originale, e si apprezzi la presa di distanze dalle vicende epiche che solitamente caratterizzano i GDR in favore di eventi leggermente meno corali, molti dei personaggi faticano ad emergere. Anche a causa di un pessimo doppiaggio in inglese (con sottotitoli in italiano) e di una sceneggiatura carente, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi veri e propri, con l'eccezione del protagonista e del comprimario le restanti personalità risultano appannate, con conseguenti problemi quando si tratterà di scegliere da che parte stare. Questo è un vero peccato, soprattutto se si considera che il lavoro svolto sul background, con le complesse vicende che hanno portato l'umanità a vivere di stenti sul pianeta rosso ben spiegate, risulta invece notevole.

Il Witcher su Marte?

I combattimenti costituiscono una componente fondamentale dell'offerta ludica di Mars: War Logs. In altre parole, quando non ci si troverà a cercare specifici oggetti o a dialogare, molto probabilmente si starà brandendo un'arma, tentando di sopravvivere in netta inferiorità numerica. Sia che si tratti di missioni principali che di secondarie, il più delle volte i mezzi per raggiungere il proprio scopo si limiteranno al confrontarsi con un buon numero di avversari. Alla base del sistema di combattimento c'è un solido impianto hack'n'slash, laddove il corpo a corpo rappresenta la risorsa primaria per confrontarsi con i nemici, anch'essi dotati perlopiù di armi contundenti. Per quanto non ne raggiunga i livelli di complessità e rifinitura, il sistema di combattimento di Mars: War Logs è per certi versi ispirato a quello dell'ultimo capitolo delle avventure del Witcher. Al GDR polacco si rifà sia il focus sulle armi da corpo a corpo, che rappresentano la risorsa principale per tutta la durata dell'avventura, sia il menu rapido che dà accesso alle abilità e agli strumenti secondari, che si attiva alla pressione mantenuta di un tasto e rallenta lo scorrere del tempo, lasciando al giocatore il tempo di elaborare una strategia.

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Al fendente standard si affiancano una capriola utile a schivare i colpi nemici e una parata, che permette di sviluppare una contromossa attaccando subito dopo aver subito un attacco. Per quanto le possibilità aumentino nelle fasi successive di gioco, aggiungendo una sparachiodi per colpire dalla distanza e il guanto da Tecnomante, che permette di attaccare con l'elettricità o di ripararsi con uno scudo energetico, nel complesso il combattimento finisce per risultare solido ma eccessivamente monotono. Il feedback restituito dagli scontri corpo a corpo è positivo ma, soprattutto da metà dell'avventura in poi, si sentirà fortemente la mancanza di crescita del sistema. Lo sblocco progressivo di abilità divise in tre alberi (difesa, attacco e Tecnomanzia) sembrerebbe indicare il contrario, ma la varietà di tattiche disponibili risulterà ben presto troppo limitata. In generale, si nota un'eccessiva importanza data agli attacchi alle spalle e alla schivata, che costringe il giocatore a usare di continuo la capriola, con un effetto negativo anche sul feedback visivo dei combattimenti, i quali risultano tutt'altro che spettacolari. Per contro invece, la possibilità di avanzare in stealth è stata quasi completamente sprecata, in quanto essa concede tutt'al più il limitato vantaggio costituito da un attacco a sorpresa, in generale molto poco utile negli scontri. Più positiva è invece la gestione della curva d'apprendimento, ben bilanciata in modo che il giocatore impari lentamente ad affrontare gruppi di nemici sempre più ostici e numerosi uscendone vincitore. L'apporto dei compagni, i quali potranno combattere a fianco di Roy, è invece poco incisivo, in quanto finiranno spesso incapacitati dopo pochi secondi, lasciando al giocatore il compito di finire il lavoro.

Risorse limitate

Per quanto non si possa definire Mars: War Logs un gioco survival, vi sono certamente alcuni aspetti di questo genere che gli sviluppatori hanno deciso di integrare nel combat system, su tutti la scarsità di munizioni per la sparachiodi e dei kit medici, piuttosto rari. L'arma principale a disposizione del protagonista è sempre un oggetto contundente di varia natura, spesso migliorabile con componenti di fortuna tramite il semplice sistema di crafting. Utilizzando un certo quantitativo di risorse tra leghe metalliche, strisce di pelle e altri elementi, direttamente dall'inventario sarà possibile migliorare le caratteristiche di attacco e difesa dell'arma contundente, a patto che questa lo permetta. Lo stesso principio si applica alle armature, anch'esse upgradabili in tempo reale.

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Le risorse necessarie saranno da recuperare sia presso i corpi dei nemici sconfitti, sia nei contenitori e nei mucchi di rifiuti che costellano le ambientazioni, rendendo opportuna una attenta esplorazione dei dintorni di ogni livello. Il sistema commerciale si basa invece su una valuta nota come Siero, alla quale si applica una meccanica interessante. Limitandosi a ricevere i quantitativi di Siero legati al completamento delle missioni e agli occasionali ritrovamenti casuali, le disponibilità economiche del giocatore saranno piuttosto limitate, ma un modo per ottenerne in quantità c'è. Dato che i nemici sconfitti alla fine di un combattimento non muoiono, ma rimangono semplicemente svenuti a terra, il giocatore potrà decidere di finirli utilizzando una speciale siringa, la quale restituirà anche un certo quantitativo di siero. Ricchezze facili, dunque, ma ad un prezzo, dato che la reputazione di Roy scenderà a ogni omicidio, scatenando successivamente reazioni anche forti presso alcune fazioni e influenzando l'andamento della storia, chiaramente in negativo.

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Peraltro, anche fare la parte del buon samaritano presenta i suoi svantaggi, dato che i nemici dopo una manciata di minuti riprenderanno i sensi e torneranno a pattugliare l'area. Considerato il massiccio backtracking richiesto da molte missioni, questo porterà a perdere molto tempo durante gli spostamenti. Dal punto di vista grafico, la versione PC da noi provata non ci ha pienamente soddisfatto. Tecnicamente, il Silk Engine proprietario degli Spiders Studios non raggiunge gli standard attuali in fatto di modellazione poligonale ed effettistica (il supporto alle DirectX 11 c'é, ma non si notano effetti determinanti in fatto di resa complessiva), sebbene il colpo d'occhio complessivo non sia malvagio. Questo, soprattutto grazie al buon design, che nonostante la monotonia accennata in precedenza riesce a conferire al pianeta rosso un look dilavato, post industriale e malsano, perfettamente in linea con i toni cyberpunk dell'opera. Per quanto non vi siano dunque singoli elementi memorabili nel contesto, l'alchimia delle singole parti riesce a funzionare, creando un mix senza dubbio inedito. La leggerezza del motore permetterà indubbiamente la fruizione anche su macchine non aggiornatissime, senza grosse rinunce in termini di settaggi grafici.

Conclusioni

Versione testata: PC
Digital Delivery: Xbox Live Arcade, Playstation Network, Steam
Prezzo: 19,99 euro
Multiplayer.it
7.2
Lettori (19)
7.8
Il tuo voto

Con le sue circa dieci ore di durata, Mars: War Logs è un titolo non facile da valutare. Presenta infatti alcuni lati molto interessanti, su tutti l'ambientazione originale, l'importanza delle scelte e un combat system atipico per un gioco a sfondo fantascientifico, affiancati a mancanze non indifferenti. Il prezzo budget, circa 20 euro, lo rende comunque appetibile per tutti coloro interessati ai generi di riferimento, e soprattutto in cerca di un'esperienza diversa dal solito, sia quanto ad atmosfere, sia nelle meccaniche di combattimento, non troppo approfondite e ottimizzate ma certamente atipiche. Chiaramente, si intravvede nella produzione un potenziale che non è stato pienamente sfruttato, e la speranza è che il successo commerciale sia sufficiente da permettere agli Spiders Studio di lavorare su un seguito, che riprenda le medesime premesse per costruirvi un gioco finalmente completo sotto tutti i punti di vista.

PRO

  • Background affascinante e atmosfera originale
  • Sistema di scelte morali ben sviluppato
  • Combattimento solido...

CONTRO

  • ...ma poco sviluppato
  • Sceneggiatura e dialoghi carenti, con influenze sulla percezione del potere di scelta
  • Stealth mal implementato

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
  • Sistema operativo Windows 8

Requisiti minimi

  • Processore AMD o Intel dual core 2.2 GHZ
  • 2 GB RAM
  • Scheda video 512 MB
  • 3 GB di spazio su disco