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La vita è bella

Abbiamo vissuto per un mese il nuovo episodio portatile di una delle serie più bizzarre di Nintendo: ecco il nostro giudizio definitivo

RECENSIONE di Christian Colli   —   04/06/2013

Potenza della stampa, ci siamo trasferiti nel paesino di Everwood ormai un mese fa, quasi un mese e mezzo prima della release ufficiale europea, e ad oggi ci sembra di aver grattato soltanto la superficie di questa nuova incarnazione del "simulatore di vita" targato Nintendo. Vi abbiamo già raccontato i nostri primi sette giorni,

La vita è bella

quando stavamo ancora imparando il mestiere del sindaco, una delle grandi novità introdotte da New Leaf, ovvero la quarta edizione di Dōbutsu no Mori, il franchise nato nel 2001 su Nintendo 64, in Giappone, e poi convertito per GameCube e importato in tutto il resto del mondo con il titolo Animal Crossing. Sono passati ben dodici anni da allora, e nel frattempo ci abbiamo giocato su Nintendo DS (Wild World) e su Nintendo Wii (City Folk). Non poteva mancare una versione per la nuova console portatile della grande N, naturalmente, ma se il passaggio al 3D sia l'unica novità degna di nota lo saprete soltanto leggendo le prossime righe.

Il simulatore di debiti

Ovviamente l'effetto stereoscopico non è la sola aggiunta di Animal Crossing: New Leaf, e nonostante sia ben realizzato non rappresenta per nulla il valore del gioco. Dal punto di vista tecnico non sono stati fatti grandi passi avanti rispetto all'edizione per Nintendo Wii, ma la resa grafica ci è apparsa sensibilmente più pulita e colorata, grazie anche a una maggiore definizione delle texture e a tutta una serie di animazioni ed effetti speciali che impreziosiscono l'aspetto generale del gioco.

La vita è bella

Ci troviamo di fronte a un prodotto piacevole ma tutto sommato semplice ed essenziale, in cui i modelli dei personaggi sono composti da una manciata di poligoni ed esprimono le loro emozioni tramite piccoli movimenti e diversi tipi di texture per la forma degli occhi. Certo, il comparto grafico non è decisamente il perno intorno a cui gira il gameplay, e anche in questo caso fa il suo dovere più che bene, offrendoci già qualche piccola novità anche in quel senso: Nintendo ha infatti adottato dei nuovi modelli poligonali più slanciati che comprendono anche gambe e piedi, per il semplice motivo che è possibile acquistare degli indumenti anche per quelle parti del corpo. Ci soffermeremo sulla questione più avanti, intanto abbiamo pensato di dedicare questo primo paragrafo della nostra recensione a quelli che potremmo considerare i difetti principali del gioco, e quindi alla resa grafica, come abbiamo detto piacevole e poco più, e alla questione del denaro, che in Animal Crossing: New Leaf è ancora più importante che in ogni altro capitolo della serie. Vedete, quei primi sette giorni di cui vi abbiamo parlato, e anche i sette successivi, non sono stati esattamente facilissimi per il sindaco di Everwood, che ha dovuto passare la stragrande maggioranza del tempo a raccogliere e vendere frutta, pesci, insetti e fossili sotterrati. Una routine quotidiana necessaria a soddisfare praticamente ogni aspetto vecchio e nuovo del gameplay, dall'ipoteca della casa alla tassa di amministrazione delle ordinanze, passando per i costi delle opere pubbliche e di sfizi come indumenti e strumenti di lavoro.

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Proprio in virtù della quantità decisamente maggiore di attività, eventi e feature contenuti nella cartuccia, il denaro diventa fondamentale fin da subito, ma nelle prime ore di gioco ci sono ben pochi modi per accumularlo, cosa che intrappola il giocatore in un ciclo di azioni ripetitivo e non poco tedioso, complice anche la penuria di eventi e festività nel mese di maggio in cui abbiamo provato il gioco. Si tratta, insomma, di un primo scalino piuttosto faticoso da salire, sia per i giocatori alle prime armi, che magari non conoscono tutti i trucchetti e i segreti della serie, sia per i veterani che di soldi ne hanno accumulati già fin troppi nei precedenti episodi. Bisogna tener duro, però, perché una volta pagato il primo paio di ipoteche e cominciato a tribolare con la gestione della città, si apre letteralmente un nuovo mondo in grado di risucchiarci per ben più dei trenta minuti al giorno che ci eravamo imposti di dedicargli.

Il primo cittadino

Il principale punto di forza di Animal Crossing: New Leaf è rappresentato senza alcun ombra di dubbio dall'inedita carica di sindaco che ci viene affibbiata appena messo piede nella nostra nuova cittadina (che, a scanso di equivoci, noi abbiamo chiamato Everwood, ma voi potete chiamarla come vi pare). Il ruolo e le feature che gli girano attorno offrono due grandissime possibilità:

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in primo luogo, ci permettono di personalizzare la città in un modo del tutto nuovo rispetto ai precedenti Animal Crossing; in secondo luogo, rappresentano una meta, un obiettivo da raggiungere che ci stimola a giocare e ad accumulare ogni giorno quel prezioso mucchietto di stelline in più. La carica del sindaco non ci rende semplicemente i VIP della città, riconosciuti e apprezzati dai cittadini che ci chiameranno spesso ad inaugurare beni e locali, ma ci dà anche un potere non indifferente sulla sua stessa struttura e quotidianità attraverso la meccanica delle opere pubbliche e quella delle ordinanze. La prima è proprio quello che il nome suggerisce: pagando una certa somma per finanziare i lavori, è possibile migliorare la città aggiungendo ponti, staccionate, fontane, lampioni e altri beni utili che impreziosiranno l'aspetto del paese e faranno gli abitanti più contenti. Alcune opere pubbliche più costose sbloccano locali e attività sia in Via degli Acquisti, l'equivalente della città di City Folk e centro nevralgico dell'economia di New Leaf, sia nella periferia vera e propria del paese: si tratta di un vero e proprio gioco a incastro, però, perché per sbloccarne alcune bisogna prima costruirne altre e soddisfare ulteriori condizioni nascoste.

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Le ordinanze, invece, permettono di alterare sensibilmente la qualità della vita nel paese, cambiando le abitudini degli abitanti: potremo decidere di far chiudere i negozi più tardi, aumentare il valore degli oggetti venduti e comprati, incrementare l'attività degli abitanti di mattina o rendere più autonomo e resistente l'ambiente naturale. L'utilità delle ordinanze non è poi così ovvia: a prima vista serve semplicemente a modificare i parametri del gioco per una questione puramente strategica; in realtà, le ordinanze permettono di adattare l'esperienza alle esigenze del giocatore, rispettando il valore che la serie dà allo scorrere reale del tempo. Un giocatore che per lavoro, magari, non può giocare durante il giorno, potrebbe voler trovare i negozi aperti anche dopo cena, senza ricorrere al trucchetto del cambio di data e ora, poco pratico e praticamente contrario ai principi del gioco stesso.

Le invasioni barbariche

Tra le varie opere pubbliche che è possibile costruire spicca sicuramente la Casa del sogno, un costosissimo locale che permette di visitare in sogno, e senza essere collegati a Internet, la città di un amico usando il codice speciale che ci saremo fatti dare magari in cambio di qualche frutto che non cresce dalle sue parti.

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La feature della Casa del sogno, grazie alla quale potremo fare quello che vogliamo nella città di un altro sindaco senza avere alcun effetto reale su di essa, è un po' fine a se stessa, ma ci permette di parlare della modalità multigiocatore di Animal Crossing: New Leaf e di far tirare un respiro di sollievo a tutti quei giocatori stufi di farsi visitare da vandali intenti a scavare fosse dappertutto, sradicare i loro alberi e rubare la loro frutta. Fin dal primissimo Animal Crossing, e dagli oggetti e i frutti scambiati tramite lunghissimi codici alfanumerici, Nintendo ha sempre puntato molto sulla componente social della serie, apportando di edizione in edizione dei piccoli cambiamenti atti a renderla sempre più soddisfacente e complessa. Benché alcune meccaniche possano ancora oggi apparire piuttosto antiquate, Animal Crossing: New Leaf rappresenta una vera e propria fucina per chi ama condividere con gli amici delle esperienze che, godute da soli, verrebbero a noia fin troppo presto. Simile alla Casa del sogno, per esempio, è il Quartiere Sbirciacase, un'area speciale in cui appaiono le case dei giocatori incrociati casualmente attraverso StreetPass: potremo visitarle, ammirarle e trarre spunti per l'arredo della nostra abitazione, magari ordinando anche i mobili contenuti al loro interno, nel più completo anonimato. Per quanto usufruire di questa feature possa apparire improbabile dalle nostre parti, il Quartiere Sbirciacase è un chiaro esempio della direzione filosofica presa da Nintendo.

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Il sistema di condivisione tramite QR ne è un altro: feature praticamente segreta e da sbloccare, permette di trasformare i modelli creati dai giocatori e di condividerli con tutti gli altri, attraverso delle semplici foto del codice QR derivato, per applicarli a vestiti, ombrelli, quadri e altro ancora. In Giappone si è trasformata in una mania, ed esistono già delle vere e proprie vetrine di modelli e codici QR ispirati a manga, anime e altri videogiochi. La componente multigiocatore è insomma uno dei punti di forza di Animal Crossing: New Leaf; la procedura necessaria ad accogliere fino a tre amici contemporaneamente nel nostro paese tramite Internet sarà anche macchinosa, ma scambiare con loro regali e vestiti, farsi una nuotata in mare, assistere alle performance di K.K. Slider o partecipare insieme ai minigiochi dell'isola tropicale è sicuramente un passatempo piacevolissimo, sopratutto se si considera la quantità esorbitante di attività, oggetti ed eventi pensati da Nintendo e tutti da condividere: in tempi bui e pessimistici come questi, Animal Crossing: New Leaf è un gioco che premia la generosità e la simpatia, facendoci sentire meglio con noi stessi e con gli altri.

L'effetto 3D

Senza infamia e senza lode l'effetto stereoscopico di Animal Crossing: New Leaf, benché in linea con l'ottima qualità delle altre produzioni Nintendo. La profondità dell'immagine non influenza in nessun modo il gameplay, ma rende il nostro "mondo parallelo" più vivo e coinvolgente.

Il paese della Nuova Foglia

L'isoletta è soltanto una di queste attività. Si tratta della zona bonus che era accessibile collegando un Game Boy Advance al primissimo Animal Crossing per GameCube, tornata in pompa magna e ricca di novità. La si raggiunge in barca dopo essere stati invitati dall'ex sindaco Tortimer, e rappresenta una sorta di zona extra in cui raccogliere nuova frutta, catturare diversi tipi di insetti o pesci e affrontare dei simpatici minigiochi da soli o in compagnia per accumulare la valuta speciale necessaria ad acquistare mobili o capi di abbigliamento piuttosto esotici. Ha anche un'altra importante funzione: nell'isoletta di Tortimer è estate tutto l'anno. Il passare del tempo e delle stagioni incide sul gameplay di Animal Crossing: New Leaf più che mai, grazie alla varietà di attività ed eventi che caratterizzano quasi ogni settimana dell'anno. Rispetto alla precedente edizione portatile per Nintendo DS, tornano le festività reali, dalla festa della mamma al Natale, passando per Halloween o San Lorenzo: la maggior parte è stata rinnovata rispetto agli altri Animal Crossing in cui era già presente, perciò anche i veterani del franchise avranno qualcosa di nuovo da sperimentare. Alle festività si aggiunge tutta una serie di eventi casuali e non che offrono quasi ogni giorno qualcosa di nuovo o diverso da fare: naufraghi sulla spiaggia, nuovi cittadini, visitatori da altri paesi, venditori ambulanti, sedicenti chiaroveggenti, gare di pesca e chi più ne ha più ne metta.

La vita è bella

È un mondo eccentrico, coloratissimo e pieno di positività, nel quale perdersi anche soltanto pochi minuti per fare un giro nel museo o parlare con un vicino di casa che ci farà sempre sorridere. Persino i nostri abitanti, infatti, godono di una varietà ancora maggiore, rispetto al passato, di frasi, abitudini e necessità. Interagire con loro è sempre piacevole grazie anche alla qualità dei testi e della traduzione in italiano, buffa e ironica al punto giusto: potrebbero proporci di andarli a trovare o di fissare un appuntamento per vedere casa nostra, potrebbero sfidarci a nascondino, chiederci di recapitare un oggetto per loro, regalarci qualcosa per sdebitarci di una letterina o di una buona azione. Ogni abitante della città ha un carattere distintivo che si esprime attraverso il suo modo di parlare o di comportarsi: ai nostri vicini ci si affeziona al punto da impedire loro che si trasferiscano, ma la curiosità di scoprire come potrebbe essere un nuovo abitante è sempre tantissima. Lo stimolo alla base del gioco è, insomma, sempre lo stesso: collezionare. Collezionare eventi, mobili, vestiti, fossili, farfalle... esperienze. In questo senso, ammettiamo di essere contenti che Animal Crossing sia tornato tascabile, sopratutto in questa ottima forma: è un gioco che si presta bene alle partite mordi e fuggi di pochi minuti, piuttosto che a lunghe sessioni di ore e ore.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (242)
9.2
Il tuo voto

Per quanto possa sembrare idilliaca un'esperienza del genere, bisogna stare attenti a prenderla con le pinze perché Animal Crossing: New Leaf è la migliore incarnazione della serie, ma anche lo stesso gioco di dodici anni fa. Ai più, la mancanza di un obiettivo vero e proprio o la ripetitività intrinseca potrebbero far storcere il naso. Si tratta di un franchise molto particolare, dedicato a una nicchia di giocatori, dove la noia è sempre dietro l'angolo: per questo è importante dosare le partite, magari trovando un personalissimo equilibrio sul tempo quotidiano da dedicare al gioco, senza strafare, senza impuntarsi sull'accumulo del denaro o, ancora peggio, senza modificare la data e l'ora per barare e viaggiare nel tempo, rovinandosi la placida, adorabile tranquillità di una vita parallela fatta di animali antropomorfi e personaggi eccentrici, senza politica, senza riunioni di condominio o tasse reali da pagare. Se pensate di essere in quella nicchia e di avere la pazienza e gli amici necessari per affrontare questa esperienza, allora congratulazioni: avete appena trovato un gioco potenzialmente infinito.

PRO

  • È la migliore edizione di Animal Crossing
  • Tantissimi eventi, attività e oggetti
  • La componente gestionale migliora la longevità
  • Comparto multigiocatore di grande profondità

CONTRO

  • Ci mette un bel po' a ingranare
  • Menù e interfaccia ancora un po' scomodi
  • Meglio evitare sessioni di gioco troppo lunghe

Se siete fan di Animal Crossing, allora avete appena trovato un gioco potenzialmente infinito