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Rivalutare la paganità

Le popolazioni pagane invadono i nostri monitor, grazie alla nuova espansione di Crusader Kings II

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   07/06/2013

Di Crusader Kings II ne abbiamo parlato ormai diverse volte, tornando a più riprese su questo straordinario titolo, anche a distanza di alcuni mesi dal suo arrivo sul mercato, avvenuto più di un anno fa. Il gioco targato Paradox Interactive gode infatti ancora di ottima salute, grazie al doppio supporto da parte della community di modder e, ovviamente, del team di sviluppo "ufficiale", che ha continuato a sfornare novità da aggiungere alla (già potenzialmente infinita) versione base del gioco. Dopo l'espansione The Republic, vista a inizio 2013, è arrivato anche il momento di The Old Gods, nuova serie di contenuti di gioco con cui Paradox spera di farci aggiungere altre ore al cospicuo monte totale di tempo passato davanti a Crusader Kings II. Per farlo, ha deciso di andare controcorrente rispetto a The Republic, nel modo che stiamo per vedere.

Figli di Odino

Nel periodo successivo all'anno 1000 che abbiamo avuto modo di vivere finora in Crusader Kings II, l'Europa di sicuro non era un esempio di civilizzazione, ma il fiorire delle repubbliche lasciava ben sperare per quella che sarebbe poi stata più avanti l'uscita delle popolazioni dal Medioevo. Con The Old Gods, torniamo invece indietro nel tempo di 200 anni, approdando per l'esattezza all'Anno Domini 867: un periodo particolarmente turbolento per l'intero continente, ma soprattutto per chi si ritrovò a dover fare i conti con popolazioni come quelle vichinghe. Una situazione geopolitica particolarmente complessa quindi, che ci porterà come prima conseguenza a restare ancora più all'erta nei confronti del nostro vicinato. Senza contare la questione religiosa: se prima c'erano di mezzo solo Cristiani e Musulmani, adesso l'arrivo del paganesimo porta con sé tutta una serie d'implicazioni, che vedranno ancora più spesso territori diversi unirsi in lotta contro un comune nemico, sotto la bandiera della stessa fede.

Rivalutare la paganità

Se in The Republic la componente militare passava in secondo piano rispetto a quella dedicata al commercio, The Old Gods rovescia completamente questa caratteristica della precedente espansione, invogliando in tutti modi il giocatore che controlla una della nuove popolazioni a fare il guerrafondaio. Tra le popolazioni nordiche, per esempio, il re non è visto di buon occhio se resta inattivo per troppo tempo, rischiando anche di sviluppare un malus applicato al Prestigio, uno dei parametri legati alla figura del nostro alter-ego nel gioco e al suo rapporto coi vassalli. Il problema è che per entrare in conflitto è necessaria la presenza di un casus belli, vale a dire di una giustificazione che è però più facile ora da ottenere, grazie all'occasione di far partire una guerra di religione, invadendo territori come quelli britannici (ben lontani ancora dall'essere uniti) sfruttando la propria potenza militare. Restando in tema nordico, i re locali potranno anche decidere di avere l'ambizione di soggiogare al proprio volere un'area più estesa, come la Danimarca o la Svezia, dandosi così un pretesto per invadere i propri vicini di casa senza troppi complimenti, in quella che è una serie di tumulti praticamente infinita. Sempre per quanto riguarda il casus belli, resta anche la possibilità di usare i membri del proprio consiglio per effettuare vari compiti, tra i quali quello relativo alla fabbricazione ad hoc di pretesti per reclamare un determinato territorio.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
  • Sistema operativo Windows 8

Requisiti minimi

  • Processore Intel Pentium IV 2.4 GHz o AMD 3500+
  • 2 GB RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 8800 o ATI Radeon X1900
  • 2 GB di spazio su disco

Saccheggiare che passione

Rivalutare la paganità

Dopo aver conquistato regioni non appartenenti alla propria area di origine, come dicevamo, le popolazioni pagane si riveleranno poco inclini alla loro gestione, preferendo la possibilità di sfruttarle in ogni modo, ottenendo quanto più possibile in termini di risorse per alimentare i regolamenti dei conti nelle proprie zone. Per fare questo, Paradox ha introdotto il sistema di raid, grazie al quale dire alle nostre unità di effettuare scorribande in giro per la regione dove si trovano, per portare a casa il bottino di cui abbiamo bisogno. Non senza delle conseguenze, ovviamente, consistenti nella possibilità di sviluppare un giustificato odio nei nostri confronti e la nascita di fazioni indipendentiste. Ma poco male, perché se è vero che nel 867 ci ritroviamo con un esercito potente, come storia ci insegna, col passare del tempo il raccolto effettuato si dimostrerà fondamentale per resistere al crescente attacco da parte dei Cristiani nei confronti delle popolazioni pagane, destinate a scomparire. Al di là delle novità di The Old Gods legate strettamente a queste ultime, come la possibilità di prendere concubine e fare sacrifici umani, l'espansione va ad aggiungere diversi elementi anche alle meccaniche di fondo del gameplay di Crusader Kings II, dando ulteriore spazio ai modder per lavorare ai loro progetti.

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 14,99€
Multiplayer.it
8.5
Lettori (8)
8.2
Il tuo voto

Paradox Interactive ormai non sbaglia un colpo, soprattutto quando si parla di Crusader Kings II. The Old Gods aggiunge al grand strategy made in Svezia quello che con The Republic era stato messo da parte, giustificando i 5€ aggiuntivi di prezzo rispetto alla precedente espansione. Semplicemente da non perdere, soprattutto se Crusader Kings II è ormai diventato il vostro pane quotidiano. Se invece non lo è, siete sempre in tempo per convertirvi.

PRO

  • Novità importanti nel gameplay
  • Dinamismo assicurato
  • Uno scenario completamente nuovo

CONTRO

  • Quello di sempre: richiede pazienza

The Old Gods è la ciliegina sulla torta di Crusader Kings 2. Imperdibile per i fan del gioco Paradox