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Atto forzato

Il classico di Delphine Software, Flashback, è protagonista di un problematico remake targato VectorCell

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   26/08/2013

Quanti di voi hanno giocato con Flashback nel 1993, quando è uscito su Mega Drive? Alzate la mano, su. Uh, così pochi? È un peccato, perché stiamo parlando di un vero e proprio capolavoro dell'epoca, un titolo dall'importanza seminale (anche questo termine ha i suoi anni), fra i primi a introdurre animazioni in rotoscoping da ventiquattro frame al secondo.

Atto forzato

Avete presente Prince of Persia, quello del 1989? Ecco, fu il primo esempio di rotoscoping applicato ai videogame, una tecnica di animazione che consisteva nel filmare un attore con una macchina da presa (tutto in analogico), quindi disegnare sui vari fotogrammi lo sprite del personaggio che si desiderava animare, così da renderne le movenze fluide e realistiche. Jordan Mechner all'epoca lo fece per Prince of Persia utilizzando come attore suo fratello, mentre per Flashback i ragazzi di Delphine Software ricorsero a un approccio più professionale ma si giocarono letteralmente la vista sui fermo-immagine traballanti, tutto per consegnarci l'avventura che ha ispirato un'intera generazione di videogiocatori della vecchia guardia; e che ha venduto, pur lentamente, diversi milioni di copie, entrando nel Guinness dei Primati come il videogioco francese di maggior successo di sempre. Ebbene, Ubisoft ha deciso che un gioiello del genere aveva atteso fin troppo una reinterpretazione in chiave moderna, e così ha affidato agli sviluppatori di VectorCell il compito di realizzare un remake che da un lato fosse molto fedele all'originale, dall'altro introducesse meccaniche e un comparto tecnico adeguati agli standard odierni. Com'è andata? Non bene.

Flashbug

Nonostante il rilascio di una patch, il remake di Flashback soffre ancora, purtroppo, di alcuni bug potenti. Noi ne abbiamo incontrati quattro, per la precisione. Nel primo il povero Conrad sentiva l'esigenza di finire a pugni degli avversari già a terra, colpendo dunque l'aria. Il secondo bug consisteva in un perfetto "checkpoint al game over", ovvero un checkpoint che salvava la partita proprio nell'istante della nostra morte, obbligandoci a ricominciare il livello da capo. Nel terzo bug la visuale è completamente impazzita, inquadrando la parte inferiore dello stage mentre il nostro personaggio si trovava su una piattaforma in alto. Il quarto e ultimo bug che abbiamo riscontrato riguarda la scomparsa dell'interfaccia al game over e dunque l'impossibilità di continuare la partita, cosa che ci ha obbligato a chiudere il gioco, darci una calmata e poi lanciarlo di nuovo.

Mi chiamo Hart. Bret "The Hitman" Hart

Mai, mai scorderai l'attimo in cui l'introduzione cinematica di Flashback (sempre quello del 1993) ti mostrò nuovi modi di introdurre la trama di un videogame. Il protagonista del gioco fugge a bordo di una moto volante, inseguito da misteriosi tizi che lo vogliono morto e che alla fine riescono a colpirlo, facendolo precipitare in una foresta.

Atto forzato

Il personaggio si risveglia e scopre di non ricordarsi chi è e cosa ci fa in quel posto, ma a quanto pare le sue mani sanno come utilizzare una pistola e la cosa gli torna utile nel momento in cui dei piccoli ma insidiosi droni di sorveglianza lo individuano mentre si aggira fra alberi e piattaforme. Nel remake l'introduzione animata è ovviamente diversa; manca quel sapore pionieristico e non può in alcun modo innovare rispetto alle attuali produzioni videoludiche, il che fondamentalmente è il leitmotiv di questo nuovo Flashback, ovvero: può un gioco dei primi anni '90, per quanto bello e importante all'epoca, funzionare oggi?

Atto forzato

E la risposta è un secco nì, nel senso di sì e no, ovvero bisogna distinguere bene fra la gradita operazione nostalgia e la realtà di un action platform che ha ben poco da dire e che viene surclassato in ogni frangente anche dagli esponenti meno di spicco della categoria. Conrad B. Hart, il protagonista, è in realtà un agente speciale che operava in incognito per sventare una subdola invasione aliena, e che recupera la memoria un frammento alla volta, seguendo un percorso che lui stesso aveva pianificato, un (bel) po' come in Total Recall.

Il remake di Flashback si presenta come un action platform spesso anonimo, privo di particolare mordente

Obiettivi Xbox 360

Dodici obiettivi per un totale di 400 Gamerpoint: è questo il bottino offerto da Flashback, ottenibile peraltro in modo abbastanza semplice. Per sbloccare gli achievement basta infatti completare il gioco ai vari gradi di difficoltà, completare le missioni VR disponibili ed eliminare un determinato numero di nemici.

Nostalgia canaglia

La trama di Flashback ha visto l'aggiunta di qualche sfaccettatura rispetto all'originale ma appare per lo più invariata, esattamente come il gameplay fra salti, saltelli, saltoni, arrampicate e sessioni di tiro al bersaglio.

Atto forzato

Queste ultime sono state rese più interessanti dall'introduzione di elementi come il colpo caricato, i vari tipi di oggetti da lancio (che siano sassi, frutti esplosivi, bombe o il dispositivo per il teletrasporto) e uno scudo energetico che va attivato con il giusto tempismo per deflettere i proiettili nemici, all'occorrenza. Le tipologie di nemici, però, sono troppo poche (droni volanti, guardie "selvagge", guardie robotiche e alieni) e il sistema di potenziamento del personaggio (che ne migliora l'efficacia, la precisione e la resistenza) non è stato adeguatamente valorizzato.

Atto forzato

Sul fronte del level design e della direzione artistica in generale si nota un netto calo subito dopo la sezione della Death Tower, con sequenze approssimative (il salto sulle auto) e variazioni sul tema abbastanza inutili (la corsa a bordo della moto volante). Ci si riprende nel finale, che cita il classico del 1993 anche nella furiosa fuga contro il tempo. Per realizzare un remake di valore del capolavoro di Delphine Software serviva però una marcia in più, specie sul piano della grafica, che qui sembra la fiera dei modelli poligonali old gen. Neppure la resa visiva dei flashback ci è piaciuta (si poteva ricorrere a un illustratore coi fiocchi, anziché metterci di fronte a qualche schizzo in bianco e nero) e il doppiaggio in italiano appare spesso e volentieri privo di una guida, al di là del valore dei singoli interpreti.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Digital Delivery: Xbox LIVE, PlayStation Network, Steam
Prezzo: 800 Microsoft Point, 9,99€
Multiplayer.it
5.5
Lettori (8)
5.2
Il tuo voto

La trasposizione "as is" di un titolo che nei primi anni '90 spaccava, oggi come oggi non rende. È questa la lezione che ci insegna il remake di Flashback realizzato da VectorCell, che si presenta come un action platform "onesto", spesso anonimo, privo di particolare mordente laddove invece l'originale meritava ogni onore e gloria (nei secoli dei secoli). Se questo è il primo passo di Ubisoft verso un pur gradito recupero e una revisione della serie, in stile Prince of Persia, beh, si tratta di un passo falso. Dubitiamo che un gioco con queste caratteristiche possa riscuotere chissà quale successo, se non fra i nostalgici del classico per Mega Drive, che però rimarranno inevitabilmente delusi da come il rispetto per l'opera di Delphine Software si sia tradotto in un compitino che non esce mai dai binari e, quando lo fa, deraglia.

PRO

  • Allettante per i nostalgici
  • Qualche novità nel sistema di combattimento
  • C'è anche l'originale del 1993...

CONTRO

  • ... ma bisogna giocarlo in modalità francobollo
  • Realizzazione mediocre
  • Un bel po' di bug nonostante la prima patch