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Ricordi che riscrivono la storia

Daedalic Entertainment firma l'opera della sua maturità artistica

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   19/09/2013

Ci aspettavamo un'avventura discreta, forse anche buona, ma The Dark Eye: Memoria ci ha preso per il cuore e trascinato in un mondo magico vastissimo, tra le capriole di una storia che si scrive e riscrive sotto i nostri occhi, con personaggi amabili, odiabili, simpatici, ambigui, crudeli, ciascuno collocato nell'intreccio con la precisione di un tassello in un puzzle.

Ricordi che riscrivono la storia

Ogni giorno abbiamo sentito le voci di Geron e Sadja che ci chiedevano di tornare per finire il racconto, e rispondere alla chiamata è stato un piacere, senza eccezioni. Merito soprattutto di Kevin Mentz, che ha impiegato bene il suo tempo affinando la propria abilità di scrittore un'avventura dopo l'altra. Sfidiamo qualunque produzione multimilionaria a sfornare un'avventura così intensa e di ampio respiro, con tanti colpi di scena al punto giusto. Certo gli sviluppatori sono stati bravi a esplorare a fondo l'universo di The Dark Eye (da noi Uno sguardo nel buio), il celebre gioco di ruolo cartaceo che, con le sue infinite possibilità di ambientazione, ha fornito materia prima di qualità alla penna di Mentz. Ma quello che palpita tra le schermate di Memoria non lo troverete altrove. Se vi siete persi il primo capitolo, The Dark Eye: Chains of Satinav, poco male, anche se vi consigliamo di partire da lì. Apprezzerete di più la portata della scelta finale di Geron e avrete fatto amicizia con lui e Nuri, la sua amata fata, che in questo seguito è stata colpita da un sortilegio.

Ricordi che riscrivono la storia

Infatti il compito di Geron è invertire il processo e riportarla alle sembianze originali prima che perda del tutto la memoria. E sarà proprio ricordando una storia molto antica, da tutti ormai dimenticata, che Geron arriverà alla soluzione dell'enigma che imprigiona Nuri. Di questa storia passata noi vivremo tutti i passaggi principali nei panni della principessa Sadja, eroina di un mondo sull'orlo di una guerra devastante contro forze demoniache, ossessionata dal desiderio di compiere un'impresa grandiosa che le sopravviva. Ma non lasciatevi incantare: in questa storia nessun personaggio è solo ciò che sembra. E questo vale soprattutto per i comprimari, finalmente molto più che figurine di contorno, attori con un ruolo cruciale nella vita dei protagonisti. Come la staffa parlante sulle spalle di Sadja, o l'apprendista Bryda, la più promettente allieva dell'accademia di magia che sorge nella città di Geron. Su di loro pesa la forza del destino che, mettendoli di fronte a scelte cruciali per la loro vita, li costringerà a recitare la propria parte sul palcoscenico della storia. Adesso però basta parlare, è tempo di cominciare a ricordare.

Memoria è semplicemente il nuovo, meraviglioso punto di paragone per le avventure punta e clicca

Crocevia di esistenze

L'aspetto più interessante di Memoria è l'alternarsi di momenti vissuti nel presente, nei panni di Geron, e nel passato, ai comandi di Sadja. Non si tratta solo di un mutamento nel punto di vista: le due storie offrono scenari molto diversi tra loro, e ognuna si sviluppa su conflitti e motivazioni proprie. Anche i toni del racconto e l'approccio alla soluzione degli enigmi cambiano in base alla linea narrativa che stiamo seguendo. Inoltre il passaggio da Geron a Sadja e viceversa avviene con tempi quasi perfetti, e non è mai arbitrario. Le due vicende sono legate fra loro, e ogni volta che cambiamo linea temporale c'è un motivo preciso e un avvenimento del passato che si ripercuote sul presente.

Ricordi che riscrivono la storia

E poi rimaniamo spesso con una domanda senza riposta o il personaggio in pericolo, così che, Geron o Sadja, non fa differenza: l'attenzione è comunque alta. Ma soprattutto l'eco dell'impresa titanica che li coinvolge penetra fino dentro l'animo del giocatore, perché Daedalic Entertainment si è presa tutto il tempo necessario per lasciare respirare la trama. Non si ha mai l'impressione di un racconto frettoloso e raffazzonato, come troppo spesso accade nelle avventure. Perfino il finale, punto debole di tanti giochi, è una lunga girandola di eventi, con ribaltamenti continui e rilanci, fino all'ultima, fatale decisione, che lascia emozionati e soddisfatti. Per quanto riguarda invece il sistema di gioco, la differenza principale tra Geron e Sadja riguarda l'uso delle magie. La strada delle magie è già stata percorsa in passato e ora è finalmente un elemento solido del gameplay. Se Geron, come già succedeva nel gioco precedente, può rompere o riparare piccoli oggetti, Sadja dal canto suo è capace di pietrificare piccole creature viventi, attivare o disattivare congegni magici e inviare visioni a un personaggio di cui possieda un oggetti personale, con quel sistema di associazioni caro a molte avventure recenti, una su tutte Cognition.

Ricordi che riscrivono la storia

A dire il vero Geron questa volta dispone anche di un secondo incantesimo, la capacità di rilevare tracce magiche nell'ambiente, citazione diretta di The Night of the Rabbit, la precedente avventura dei Daedalic Entertainment. L'uso delle magie è integrato molto bene nel flusso naturale degli enigmi e, oltre ad aumentare la varietà delle situazioni, rende ancora più verosimile l'ambientazione fantasy di Memoria. Quello che ci ha colpiti però, e che contribuisce a fare di questo gioco una pietra di paragone per i punta e clicca contemporanei, è l'introduzione meditata di tutte le novità che hanno rinfrescato il genere negli ultimi anni.

Ricordi che riscrivono la storia

Ci sarà perciò sempre da ciccare e combinare gli oggetti, ma anche labirinti, enigmi che si basano sui dialoghi o sulla capacità di mettere nella giusta sequenza le frasi, e la collaborazione con un secondo personaggio presente sulla scena, per esempio Nuri, oltre ad altre interessanti varianti del modello classico. Da notare che gli sviluppatori hanno escogitato dei sistemi per evitare che il giocatore possa affidarsi al caso per risolvere i puzzle basati sulla scelta delle risposte, e l'eleganza con cui hanno ovviato a questo problema emerge in particolare nelle battute finali. In un altro caso invece il risultato è stato una soluzione arbitraria dell'enigma tra le tante possibili, ma comunque nulla di doloroso. Sulla difficoltà invece prendete come soggettivo il nostro parere. Di solito le avventure di Daedalic Entertainment ci fanno sudare, e in passato più di una volta ci siamo arenati nella cupa disperazione. In questo caso i puzzle sono scivolati via uno dopo l'altro senza mai essere banali. La logica a monte degli enigmi era sempre chiara, così che risolverli è stato un piacere. Non aspettatevi colpi di genio, sono quasi sempre le stesse situazioni che da anni si ripetono in questi giochi, ma il modo in cui i puzzle si legano all'ambiente circostante e mandano avanti la storia stimola l'entusiasmo anche del giocatore più scafato. Ciò detto, ci sta benissimo che i meno esperti si trovino in difficoltà e alcuni avventurieri navigati li trovino comunque difficili. La nostra mente è imprevedibile. E a proposito di mente, è ora giunto il momento di parlare di ricordi e del potere che hanno di riscrivere una vita intera.

Ad eterna memoria

La qualità dei dettagli è notevole e si apprezza anche nella possibilità di rigiocare alcune sezioni dell'avventura per tentare risposte diverse, soprattutto alla domanda finale che il destino porrà a Geron. In particolare la possibilità di scorrere gli oggetti dell'inventario con la rotella del mouse, facendoli comparire uno dopo l'altro sul puntatore, è un tocco gradito che ci consente di tenere quanto più possibile l'inventario fuori dallo schermo, così da aumentare l'immersione nella storia.

Ricordi che riscrivono la storia

Per un gioco tanto lungo, ben otto capitoli e dieci ore di gioco almeno, la costanza con la quale la produzione si mantiene su ottimi livelli è lodevole, ma l'impatto artistico soffre ancora per qualche goffa mancanza di proporzione o per gli sfondi dalla qualità altalenante: alcuni sono magnifici, evocativi e pieni di particolari, altri sembrano il risultato di un lavoro ancora incompleto. Gli artisti del team tedesco insistono con lo stile pittorico applicato anche ad alcuni personaggi secondari, ma le animazioni appena accennate li fanno sembrare caricature di dipinti parlanti. Per fortuna ci sono così tanti contenuti che anche i passaggi infelici scivolano presto via. Abbiamo poi notato qualche incongruenza nel parlato, sebbene rara, ma nel complesso il livello del doppiaggio inglese ci è sembrato buono tanto nella recitazione quanto nei contenuti. Considerate comunque che il gioco nasce in tedesco, perciò non sappiamo dirvi altro sulla qualità dell'adattamento. Al di là delle squisitezze tecniche, Memoria nasconde sotto la leggerezza onirica del suo mondo magico temi di portata notevole. Si parla di quello che resta delle nostre vite se nessuno è in grado di ricordarle e soprattutto di come queste non siano mai immutabili nel tempo, nonostante le nostre azioni siano state reali. I ricordi infatti, che distorcono e riscrivono incessantemente perfino le nostre vite ancora in corso, possono fare magie, nel bene o nel male, con le vita di chi non c'è più. E forse offrire loro una seconda possibilità.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680

Requisiti minimi

  • Processore 2,5 Ghz Single Core o 2 Ghz Dual Core
  • RAM 2 GB RAM (2,5 GB per Windows Vista/7)
  • Scheda video compatibile OpenGL2.0 con 512 MB RAM (sconsigliata memoria condivisa)
  • Sistema operativo Windows XP/Vista/7/

Conclusioni

Digital Delivery: Steam; Zodiac
Prezzo: 19,99€
Multiplayer.it
8.6
Lettori (6)
9.3
Il tuo voto

Una storia monumentale, due vicende che si intrecciano su piani temporali lontani secoli l'uno dall'altro, due destini appassionanti e commoventi sullo sfondo di un vasto mondo magico, ricco di meraviglie. Questa è la grandezza di Memoria, che segna il passaggio alla maturità artistica di Daedalic Entertainment e si propone come il nuovo punto di partenza per le prossime avventure punta e clicca. Quasi tutte le novità che sono state pensate negli anni per questo genere di giochi trovano qui la giusta collocazione. Un equilibrio fra trama e struttura quasi perfetto, destinato a soddisfare un pubblico variegato, fatto di giovani sognatori ma anche di adulti smaliziati. E nel consigliare l'acquisto di Memoria includiamo una volta tanto coloro che non hanno mai giocato a un punta e clicca. Ebbene: questa avventura aspetta anche voi.

PRO

  • Vette narrative
  • Il mondo è uno scrigno delle meraviglie
  • Sistema di gioco vario, con magie e indovinelli
  • Un finale intenso, lungo e soddisfacente
  • Personaggi che speriamo di rivedere presto

CONTRO

  • Qualche pecca tecnica
  • Alcuni puzzle causano déjà vu