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Ritorno al futuro

Uno dei migliori giochi del 2011 si ripresenta con un nuovo set di innesti cibernetici

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   21/10/2013

Le riedizioni e le raccolte costituiscono sempre un'ottima occasione per chiunque si fosse perso un determinato titolo di giocarlo in una versione opportunamente riveduta, corretta ed arricchita di nuovi contenuti. Una descrizione che sembrerebbe calzare a pennello a Deus Ex: Human Revolution Director's Cut, data la notevole quantità di miglioramenti promessi da Eidos e Square Enix a seguito dell'annuncio del gioco. Vediamo dunque se le parole si sono effettivamente tramutate in fatti, mettendo alla prova l'incarnazione Wii U curata dagli australiani Straight Right, già autori del porting di Mass Effect 3 per la console Nintendo.

Ritorno al futuro

Un make-up leggero

Bisogna avere un alibi lunga 26 mesi per giustificare il fatto di non aver mai giocato all'ottimo Deus Ex: Human Revolution, uscito originariamente su PC, PlayStation 3 ed Xbox 360 nell'agosto del 2011 e recensito in maniera molto positiva anche su queste pagine. In questa sede non ci soffermeremo a decantare tanto le virtù proprie dell'opera Eidos Montreal, preferendo dedicare la nostra attenzione alle feature inedite introdotte da questo nuovo Director's Cut. Il titolo è infatti rimasto del tutto invariato per ciò che concerne la trama e la struttura ludica di base: si ritorna dunque nei panni ciberneticamente modificati di Adam Jensen per affrontare un'avventura in prima persona caratterizzata da una grande libertà di scelta lasciata all'utente per ciò che concerne il modo di affrontare le missioni, l'atteggiamento da adottare con i personaggi secondari e persino la direzione verso la quale far evolvere i potenziamenti del protagonista. Nobilissime intenzioni che nel prodotto originale occasionalmente stridevano con una componente tecnica non sempre all'altezza della situazione, a cominciare da una intelligenza artificiale dei nemici che si lasciava andare a qualche sbadataggine di troppo.

Ritorno al futuro

In Deus Ex: Human Revolution Director's Cut si può dire che il problema sia stato limato più che definitivamente risolto: gli avversari sfoggiano dunque routine leggermente più complesse che li rendono degli ostacoli un po' più stimolanti specialmente per chi ricerca un approccio stealth, ma non si può dire che si tratti di un cambiamento radicale rispetto al passato. I due anni che l'opera Square Enix si porta sul groppone si fanno poi sentire in ambito puramente visivo, per un titolo che già all'epoca non poteva vantare una cosmesi per la quale strapparsi i capelli: i pochi accorgimenti apportati da Straight Right non appaiono dunque sufficienti ad addolcire il look piuttosto spigoloso del mondo di gioco, evidenziato soprattutto da modelli poligonali legnosi che fanno davvero fatica a reggere il confronto con le produzioni attuali. Le migliorie comunque ci sono, e riguardano prevalentemente gli effetti di luce, la gestione delle ombre, un filtro antialiasing più corposo e dei caricamenti più rapidi di qualche secondo. Si comincia a tirare un bel sospiro di sollievo quando si scopre che Deus Ex: Human Revolution Director's Cut si è applicato di più nei segmenti in cui c'era un maggiore spazio di manovra: il rifermento è a quelle battaglie con i boss tanto -giustamente- criticate nell'originale per la loro totale mancanza di coesione con il gameplay convenzionale, e che qui sono state opportunamente messe a punto. Ecco dunque che le arene che ospitano gli scontri hanno subito un sostanziale lifting per consentire all'utente di affrontare gli avversari agendo anche di astuzia e di furtività, senza limitare la scelta alla sola forza bruta come accadeva invece nella prima edizione del titolo.

Deus Ex: Human Revolution Director's Cut è il modo migliore per vivere l'avventura di Adam Jensen

Cyber-Gamepad

Le novità più stimolanti di Deus Ex: Human Revolution Director's Cut arrivano ovviamente dall'intensivo sfruttamento del Gamepad di Wii U, il quale va fondamentalmente ad occuparsi di tutte quelle funzioni che nella versione originale del gioco prevedevano l'apertura di un menu ed il conseguente spezzettamento dell'azione.

Ritorno al futuro

Il touchscreen viene anzitutto investito di un ruolo didattico, ospitando la visualizzazione di tutti i tutorial ed i documenti testuali che si incontrano nel corso dell'avventura. Durante l'azione normale, invece, il display del controller ospita una mappa definita dell'ambiente circostante, completa di posizione dei nemici ed indicatori per gli obiettivi. Si tratta di una soluzione senza dubbio utile ma non sufficientemente comoda da sostituire del tutto la minimappa posta nell'angolo basso dello schermo principale, disattivata di default nelle opzioni ma che è consigliabile ripristinare subito per non trovarsi costretti a distogliere costantemente lo sguardo dalla TV per individuare gli avversari. Una serie di tasti virtuali posizionati a portata di tap sui lati del touchscreen servono poi a richiamare immediatamente tutti i menu di gioco, che ovviamente beneficiano parecchio di un controllo di tipo tattile: ecco dunque che gestire l'inventario, visualizzare statistiche ed obiettivi ed assegnare i Praxis Points utili a potenziare le abilità di Adam sono tutte routine che si rivelano molto più pratiche in Deus Ex: Human Revolution Director's Cut, a pieno beneficio della fluidità dell'azione. Anche i procedimenti relativi alla violazione di computer e serrature elettroniche sono stati trasferiti al display del Gamepad, che si conferma un compagno ideale quando si tratta di digitare codici o password ma fa un ottimo lavoro anche nel gestire il minigame di hacking.

Oltre ad inserire le feature elencate finora, che a qualcuno potrebbero apparire persino scontate, gli sviluppatori di Straight Right hanno anche pensato a degli utilizzi un po' più attivi del controller Nintendo: si può dunque sfruttare il Gamepad come mirino di precisione per i fucili da cecchino o come strumento per individuare le granate dei nemici e rispedirle al mittente con uno swipe, e con il relativo potenziamento di Adam è possibile persino alzare il touchscreen davanti alla TV ed usarlo come uno scanner per vedere attraverso i muri e carpire informazioni utili sui nemici. Davvero curiosa infine l'integrazione dei cosiddetti Infolog, delle vere e proprie note multimediali che l'utente può lasciare sulla mappa per renderle così disponibili ai suoi amici tramite Miiverse: è consentito inserire messaggi scritti con la tastiera o a mano libera, screenshot e persino brevi file audio allo scopo di comunicare segreti o tattiche particolari per risolvere determinate situazioni di gioco.

Ritorno al futuro

Nel tentativo di far passare il maggior numero possibile di azioni tramite Gamepad, Straight Right sembra però aver forzato la mano in un paio di casi fortunatamente isolati: il riferimento è al saccheggio dei cadaveri ed alla selezione degli oggetti tramite il menu rapido, entrambi spostati sul touchscreen quando sarebbe stato meglio mantenerli sulla schermata principale. Anche la possibilità di giocare direttamente sul display del controller è una presenza gradita ma difficilmente preferibile ad un'impostazione classica, prevalentemente a causa di icone e caratteri testuali che si riducono a dimensioni tanto ridotte da risultare quasi illeggibili. Chiudono la carrellata di una Director's Cut indubbiamente ricca la presenza di tutti i DLC che hanno seguito l'uscita dell'originale, una modalità New Game+ (che consente di ricominciare l'avventura portandosi dietro tutti i potenziamenti e l'equipaggiamento raccolti nella prima tornata), un documentario da 45 minuti sulla realizzazione del gioco e qualcosa come otto ore di commenti audio degli sviluppatori di Eidos Montreal attivabili durante il gameplay.

Conclusioni

Versione testata: Nintendo Wii U
Multiplayer.it
8.4
Lettori (19)
9.2
Il tuo voto

Senza ombra di dubbio, Deus Ex: Human Revolution Director's Cut rappresenta il modo migliore e più completo di affrontare l'avvincente epopea di Adam Jensen: una valutazione resa evidente dai contenuti aggiuntivi, dalle limature al gameplay e dalle funzionalità quasi sempre interessanti e ben studiate riservate al Gamepad. Come è noto, però, in ambito videoludico due anni sono un tempo davvero lungo, durante il quale il prodotto Eidos ha inevitabilmente perso un po' di quell'appeal che l'aveva elevato come uno dei migliori giochi del 2011. Si facciano dunque avanti ad occhi chiusi tutti coloro che se lo sono perso all'epoca, ma chi intendeva fare una rimpatriata con Jensen e compagni potrebbe rimanere leggermente deluso.

PRO

  • Un grande titolo arricchito di nuovi contenuti
  • Combattimenti coi boss migliorati
  • Tante maniere di utilizzare il Gamepad...

CONTRO

  • ... anche se alcune sono un po' forzate
  • Fatica un po' a reggere il confronto con produzioni attuali
  • Non offre tantissimi stimoli a chi lo conosce già