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Agarest: Generations of War, recensione

Gioco di ruolo giapponese e simulatore di appuntamenti si mischiano in questo bizzarro strategico a turni

RECENSIONE di La Redazione   —   24/10/2013

Di jRPG su PC se ne vedono veramente pochi. Già solo per questo fatto Agarest: Generations of War dovrebbe quanto meno incuriosirvi. Se poi vi diciamo che il bizzarro titolo di Compile Heart non solo si propone come esponente della sotto categoria di giochi di ruolo tattici, ma include anche una cospicua componente da simulatore d'appuntamenti, vi si dovrebbero drizzare le orecchie. Oppure se siete sani di mente sarete già scappati a gambe levate. Buttateci nel calderone una buona dose di fan service sotto forma di donzelle discinte sempre pronte a prodigarsi in pose da contorsionista del peggior circo della domenica e avrete una vaga idea di cosa stiamo parlando. Ancora interessati? Allora continuate a leggere.

Scopriamo un jRPG strategico pieno di belle donzelle discinte!

Dividi, impera et accoppiati

Il mondo è in crisi. Voi siete un baldo eroe, e dovrete prendere decisioni importanti per salvarlo. Più volte, ed in generazioni diverse. Nel frattempo dovreste anche trovare il tempo per scegliere una leggiadra fanciulla, sedurla e procreare con essa. Non stiamo scherzando, se non lo farete, non vi assicurerete una progenie e il gioco non potrà proseguire.

Agarest: Generations of War, recensione

Infatti, con generazioni intendiamo proprio i vostri figli che, cresciuti, diverranno i nuovi protagonisti della storia. Da qui si intuisce il motivo del sottotitolo Generations of War. La guerra continua e continuerà per anni e anni e di erede in erede starà a voi trovare il bandolo della matassa e terminare il conflitto tra le due nazioni in lotta. Le vostre scelte in materia di latin lover non saranno per nulla fini a se stesse, visto che le caratteristiche della compagna che sceglierete influenzeranno quelle del nascituro. Agarest: Generations of War non si fa mancare nulla: bionde, brune, rosse, elfe, maghe, ce n'è per tutti i gusti. Come avrete intuito, la componente "dating sim", ovvero seduzione ed accoppiamento con leggiadra fanciulla, è ben sviluppata ed inserita in maniera meno banale del previsto. Certo, ciò rappresenta la perfetta scusa per regalarci un po' di fan service duro e puro, e stride anche un po' con l'urgenza di un conflitto tra nazioni che forse sarebbe il caso di concludere. D'altro canto è un espediente utile a portare avanti la trama, che francamente arranca a causa di un certo abuso di cliché del genere e per una lentezza a tratti estenuante, ulteriormente appesantita dalla verbosità di certe sequenze, tutte rigorosamente testuali. C'è poi da notare come le scelte compiute e le relative conseguenze appaiano fin troppo spesso come praticamente casuali, stemperando pesantemente la profondità della componente relazionale.

Strategia a quadretti

Se tutta la parte cittadina e narrativa viene risolta attraverso sequenze di dialogo bidimensionali, il resto del gioco propone mappe 3D con i personaggi bidimensionali sopra. Abbiamo una suddivisione netta tra l'esplorazione della mappa globale, dove dovrete muovervi da un punto di interesse ad un altro, e finalmente il vero cuore dell'esperienza, ovvero i combattimenti. Questi sono a turni, con un primo momento in cui dovremo sfruttare i punti azione a disposizione per muoversi sulla griglia ed il secondo dove, attingendo ai medesimi AP, si potranno selezionare quali azioni compiere, siano d'attacco, difesa, speciali, magici e così via.

Agarest: Generations of War, recensione

Se avete un minimo di dimestichezza col genere insomma, non troverete sorprese di sorta in Agarest: Generations of War. Un dettaglio simpatico è rappresentato dalla possibilità di far cooperare più personaggi al fine di portare a segno attacchi più potenti, con tanto di effetti pirotecnici, in puro stile giapponese. Questo sistema è piuttosto versatile e garantisce Arts (questo il nome delle abilità più potenti) per accelerare personaggi altrimenti lenti o raggiungere nemici troppo lontani. Ancora, si potranno creare delle vere e proprie combo, che siano di abilità diverse o semplici quanto potenti ripetizioni di uno stesso fendente. Approfondendo la conoscenza col gioco, si scopre un battle system in fin dei conti profondo e divertente, purtroppo tediato da un'interfaccia poco ottimizzata (ad esempio non è possibile saltare la fase di spostamento anche quando si vuole restare nello stesso posto) e da una ripetitività degli ambienti che ha dell'imbarazzante. Le mappe teatro degli scontri saranno tutte praticamente identiche, senza elementi ambientali ad introdurre un minimo di varietà. Niente dislivelli o ostacoli, ad esempio. Se a questo aggiungiamo le similitudini anche in termini estetici, capirete la nostra delusione.

Agarest: Generations of War, recensione

La gloria degli sprite

Se il gameplay non riserva sorprese, lo stesso vale almeno in parte anche per il comparto estetico. Infatti lo stile scelto sovrappone fondali tridimensionali agli sprite di personaggi e mostri. Il character design è sicuramente azzeccato e i disegni utilizzati per illustrare la storia sono sempre piacevoli. Si sprecano, come già detto, gli ammiccamenti, anche se si rimane sempre sotto la soglia di guardia.

Agarest: Generations of War, recensione

Ci permettiamo di dire che alla fine dei conti è quasi un peccato non aver voluto osare di più. Una volta scelta la strada dei fan service, tanto valeva abbondare, e mettere da parte il buon senso. Invece, il risultato è una via di mezzo poco giustificabile e che non entusiasma in nessun frangente. Diversamente sarebbe potuta risultare un'opera atipica e divertente, così è solo poco coraggiosa nel suo voler essere un po' tutto senza essere nulla fino in fondo. Buono il comparto sonoro, dal quale risaltano musiche di genere comunque azzeccate e piacevoli, ma non certamente memorabili. La conversione su PC dell'originale per console non ha apportato praticamente alcun cambiamento, con un'estetica indistinguibile fatto salvo per la risoluzione grafica, che però non può andare a toccare gli sprite dei personaggi ovviamente. Fa piacere comunque il supporto al mouse, che con tanto di modifiche ai menu di gioco, permette un controllo completo del titolo quasi unicamente con una mano.

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 18,99€
Multiplayer.it
ND
Lettori (8)
8.2
Il tuo voto

Agarest: Generations of War non è un brutto gioco e vista anche la rarità di esponenti del genere su PC può godere di qualche attenzione in più. Purtroppo l'eccessiva lentezza, la componente da simulatore d'appuntamenti non del tutto sviluppata, i contenuti vagamente "ecchi" non sufficientemente esuberanti per risultare davvero divertenti, rovinano quello che sarebbe potuto essere un solido e fresco esponente del genere. Il sistema di combattimento rimane valido e profondo, ma tutto ciò che farete tra una battaglia e l'altra difficilmente vi appassionerà. Inoltre l'eccessiva ripetitività di praticamente ogni elemento di gioco è un ulteriore macigno sulla godibilità del titolo. Consigliato insomma, solo se siete super appassionati dei jRPG strategici e non avete nessuna console.

PRO

  • Battle System profondo ed interessante
  • È anche un po' simulatore d'appuntamenti
  • Character design ed estetica azzeccati

CONTRO

  • Ripetitivo
  • Alla fine non è né carne né pesce
  • Il fan service non è poi neanche tanto spinto

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 8
  • Processore: AMD Phenom II X3 920
  • Memoria: 4GB di RAM
  • Scheda video: nVidia GeForce 770 2 GB

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP
  • Processore: 2.13GHz Intel Core2 Duo o equivalente
  • Memoria: 1 GB RAM
  • Scheda video: compatibile con DirectX 9.0c con almeno 64Mb di RAM e supporto agli shader 3.0
  • Hard Disk: 5 GB di spazio
  • Sound Card: compatibile con le DirectX 9.0c