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La nuova generazione del basket

Il miglior basket in circolazione si fa bello per la next-gen

RECENSIONE di Dario Rossi   —   27/11/2013

Il passaggio generazionale della simulazione cestitstica di Visual Concepts presenta caratteristiche decisamente particolari. I programmatori si sono sempre contraddistinti per la ferma volontà nello sfruttare l'hardware delle nuove piattaforme, segnando una decisa linea di demarcazione con la generazione precedente. Dagli otto lunghi anni che ci separano da NBA 2K6 la storia si è ripetuta, l'edizione 2K14 alza l'asticella della qualità grafica rendendo giustizia ai muscoli di Xbox One e Playstation 4, al contempo però presenta diverse modifiche e, stranamente, mancanze. A dispetto della copertina invariata, LeBron James non è più il punto focale di una produzione che sembra voler prendere un'altra strada, approfondendo modalità mai completamente espresse. Il risultato è quindi una versione solo parzialmente imparentata con quella per current-gen, come avevamo già dedotto dalla nostra recensione. Vediamo come.

Realtà e finzione

Poco sorprendentemente è sparita anche la vecchia introduzione, sostituita da una più eloquente carrellata di spettacolari replay di gioco accompagnati dalla musica di Ennio Morricone. Un piccolo tocco di classe che evidenzia una realizzazione tecnica mozzafiato, ma di quello parleremo in maniera approfondita più avanti. L'approccio rivoluzionario delle nuove console si fa subito sentire con la possibilità istantanea di iniziare una partita, il tutto mentre la macchina si occupa di installare il gioco sul disco rigido. La gigantesca mole di dati (oltre i 40 Gb) impedisce di poter sfruttare in questa fase la splendida telecronaca e larga parte delle opzioni, in compenso non siamo costretti a osservare tediose schermate. Una volta con tutti i pezzi al suo posto, NBA 2K14 si presenta in piena gloria con un layout grafico completamente nuovo. I menu richiamabili con la levetta destra (a lungo criticati) sono un lontano ricordo, sostituiti da più pratiche schermate a sviluppo orizzontale che rappresentano le varie modalità. In partita veloce troviamo non solo l'ovvia possibilità di lanciarsi in veloci amichevoli, ma anche quella di gestire le rose e godersi una integrazione ancora più esaltante con il campionato autentico attraverso NBA Today. Questa feature è presente da anni nel basket dei Visual Concepts, ma mai si erano raggiunti simili livelli di complessità, con gli highlights delle partite autentiche visualizzati in parallelo alle tonnellate di informazioni sciorinate allo spettatore. Praticamente un paradiso per gli appassionati dove realtà e simulazione si fondono in una miscela esaltante.

La nuova generazione del basket

Arrivi e partenze

La nostra attenzione è caduta subito sulle nuove modalità My Player e My GM. Il primo è da anni un sassolino nella scarpa dei programmatori, una vera e propria carriera dove interpretiamo l'ascesa verso il successo di un giocatore da noi stessi creato, partendo dalle matricole fino ai fasti del campionato americano. Se si escludevano le sparute scenette negli spogliatoi, si trattava sostanzialmente di una lunga carrellata di incontri con una struttura di contorno alquanto approssimativa e poco coinvolgente. Questa nuova versione rappresenta una svolta rispetto al passato, trasformandosi in una specie di film con tanto di titoli di testa e ricco di scene animate, dialoghi interattivi e momenti ad alto carico emozionale.

La nuova generazione del basket

L'idea della carriera con una forte struttura narrativa non è originalissima, attingendo sia dal sottovalutato Fight Night Champion, ma soprattutto da un vecchio titolo Sony purtroppo tramontato, NBA 09: The Inside. Nonostante questo, i programmatori sono riusciti a dare un timbro molto personale negli elementi di contorno, mentre in partita la struttura rimane sostanzialmente invariata, con l'enfasi riposta completamente sul nostro giocatore, compreso il tempo indecorosamente speso in panchina. My GM è invece la modalità pensata per chi desidera sfruttare ai massimi livelli l'aspetto manageriale, si tratta quindi di una parte estremamente tecnica e caratterizzata da abbondanza di informazioni e statistiche, rimanendo esclusiva dei più profondi conoscitori di questo sport. Il rovescio della medaglia è l'eliminazione dei Playoff e i minigiochi dell'All Star Weekend, defezioni che impediscono al giocatore meno dedicato di approcciare il gioco in maniera più evasiva, concentrandosi sulla mera partita. Sparita anche la modalità interamente dedicata a King James e i suoi Miami Heat. In compenso sono tornati i VC Points, una moneta virtuale che può essere accumulata sia giocando che attraverso le microtransazioni interne, che consente di potenziare sensibilmente le statistiche dei giocatori. Un fantasma che speravamo di esserci lasciati alle spalle e che rischia di sbilanciare l'equilibrio delle partite online. Ritorna anche la modalità Blacktop, dove possiamo disputare delle partite di street basketball fino a dieci giocatori, scegliendoli dal roster ufficiale delle squadre. Purtroppo le superstar devono essere acquistate proprio attraverso i VC Points, un'idea davvero stramba che porta via preziosi punti necessari in altre modalità, o peggio ancora costringendo ad acquistarli online.

Come una partita vera

La sorpresa più grossa arriva ovviamente dal versante grafico, sensibilmente migliorato grazie a una serie di fattori concomitanti. Innanzitutto l'innalzamento della risoluzione a 1080p permette di godere, almeno su televisori dedicati, di una nitidezza senza precedenti nel panorama console. Ma Visual Concepts non si è limitata a questo vantaggio per dare nuova linfa vitale al suo franchise, riscrivendo il motore in modo da ottenere volti sempre più vicini al foto realismo. Il risultato è semplicemente una gioia per gli occhi e motivo di stupore per chi segue questo sport. Giocatori come Kevin Garnett, Kobe Bryant, James Harden e lo stesso LeBron James sono decisamente impressionanti, ed è solo un aspetto della cura maniacale riposta nei particolari, dalle sofisticate routine di sudorazione alle divise (dove è possibile distinguere addirittura le cuciture), al pubblico splendidamente variegato che reagisce in maniera dinamica alle partite, oltre i vari palazzetti fedelmente riprodotti. Dulcis in fundo, il motore Eco-Motion conferisce animazioni ancora più fluide e simili alla realtà, mentre il sistema denominato Real Voices introduce una miriade di interviste sia agli allenatori che i giocatori durante gli intervalli, per quella che può essere considerata come la rappresentazione più vicina possibile a una partita reale. Anche questa edizione beneficia delle squadre dell'Eurolega, purtroppo con le medesime limitazioni di quella per current-gen, il loro utilizzo è infatti limitato alle sole amichevoli.

La nuova generazione del basket

NBA 2K14 alza l'asticella della qualità grafica, settando un nuovo standard nel settore

Obiettivi Xbox One

NBA 2K14 presenta 50 obiettivi per un totale di 1000 punti giocatore. Scaldiamoci conquistandone subito cinque attivando una qualsiasi schema rapido in partita, per gli altri ci sarà da sudare. Cercate di conquistare qualcosa molto particolare da King James nella modalità carriera, cosa dovrete scoprirlo voi. Buona fortuna e dateci sotto con quei canestri!

L'arte della levigazione

La giocabilità è l'elemento meno appariscente di questa edizione next-gen, intendiamoci, l'eredità è quella della migliore simulazione di basket in circolazione, ma chi cerca vere novità in questo settore rischia di rimanere deluso. NBA 2K14 si gioca esattamente come il fratello più piccolo, a sua volta fortemente legato all'edizione dell'anno precedente. Le nuove animazioni e qualche dinamica leggermente rivista portano a un gioco più fisico rispetto al passato, dove è più facile perdere il pallone o vedere un passaggio intercettato dalla squadra avversaria. Le stoppate e i rimbalzi risultano più accessibili e semplici da realizzare, mentre una intelligenza artificiale meno rigida permette di disputare partite dove non vengono accumulati gap irrecuperabili nel punteggio, anche se ovviamente dipende dalle squadre e i giocatori in ballo. Gli schemi rapidi vengono ancora eseguiti attraverso i comandi della croce direzionale, allo stesso modo rimane immutato il doppio sistema di controllo che permette di alternare tiro e le finte premendo lo stick destro. Tutto insomma risulta indubbiamente più morbido e armonioso, ma non drasticamente diverso rispetto al passato, segno che anche in questo caso si è preferito scegliere la strada dell'affinamento. D'altronde, ripetiamo, la base è già davvero ottima, ci saranno altre occasioni per introdurre novità maggiormente corpose. I menu sono completamente ridisegnati, con uno stile più sobrio, maturo e scrupolosamente mirato all'alta risoluzione.

La nuova generazione del basket

Seppure priva di licenze broadcast ufficiali, Visual Concepts se la cava egregiamente nel riproporre il feeling di una trasmissione sportiva, ed è un sollievo appurare la scomparsa pressoché totale dei vezzi stilistici raggiunti dall'edizione prodotta da Jay-Z, abbastanza ridondanti in un simile contesto. Siamo invece meno contenti del ritorno della lunatica colonna sonora, totalmente invariata, continueremo quindi a sentire i Coldplay a braccetto con i Daft Punk, Puff Daddy e Kanye West. Con l'incremento delle caratteristiche social delle nuove console non poteva mancare un comparto online adeguato, NBA 2K14 presenta anche in questo settore delle novità. Ad affiancare My Team, l'equivalente del Fufa Ultimate Team di EA Sports arriva The Park, una modalità che prende spunto sulla già citata Blacktop per coinvolgere fino a cento giocatori creati con My Player in un curioso hub che richiama ovviamente i campetti di street basket. Fino a dieci giocatori possono sfidarsi online fino a sfide cinque contro cinque per rilassarsi tra una carriera e un'altra, un'idea davvero ottima che ci fa vivere il lato più adrenalinico e divertente di questo sport.

Conclusioni

Versione testata: Xbox One
Multiplayer.it
9.0
Lettori (39)
8.7
Il tuo voto

NBA 2K14 arriva alla sua incarnazione next-gen con molti alti e pochi bassi. Tra i primi sono da annoverare l'incredibile realizzazione tecnica, particolarmente focalizzata sui magistrali volti e l'aumento del dettaglio, la rinnovata modalità My Player e il conseguente The Park, dedicato a chi ama sfidarsi online in partite veloci e frenetiche. Meno appariscente l'assenza di novità sul versante della giocabilità, sostanzialmente invariata rispetto alla vecchia generazione, e una serie di defezioni che lo rendono sostanzialmente un pacchetto meno completo di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi. A prescindere da questo siamo di fronte a un gioco che mostrerete con orgoglio ai vostri amici, oltre al miglior esponente in assoluto di questo sport. Per il prossimo anno però sono auspicabili dei veri cambiamenti.

PRO

  • Graficamente impressionante
  • Nuove modalità
  • Affinamenti apprezzabili

CONTRO

  • Diversi tagli
  • Ancora i VC Points
  • Poche novità nel gameplay