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Repetita iuvant?

Un'espansione senza mordente che rischia di rovinare il ricordo di un titolo molto bello

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   22/01/2014

Spellforce 2: Demons Of The Past è un titolo facile da inquadrare e altrettanto facile da commentare. L'originale Spellforce 2: Shadow Wars era un ottimo miscuglio tra gioco di ruolo e strategia in tempo reale che convinse davvero tutti ottenendo voti molto elevati e cementando la fan base conquistata dal primo capitolo.

Repetita iuvant?

Purtroppo risale al 2006, ossia a circa nove anni fa. Demons of the Past è la terza espansione ufficiale (se non contiamo i DLC della seconda) che segue a distanza di circa un anno e mezzo Faith in Destiny, la seconda, pubblicata a metà del 2012, dopo anni di silenzio in cui molti avevano ritenuto che la serie fosse ormai morta, anche per i noti problemi del publisher precedente, JoWood, fallito l'anno prima. Bene, probabilmente se Nordic Games, il nuovo publisher, ha scelto di pubblicarla un motivo ci sarà, ossia deve esserci ancora un pubblico appassionato dell'universo SpellForce che, a distanza di tutti questi anni, continua a chiedere e comprare contenuti extra. Ora non vi resta che porvi una domanda: siete parte di quel pubblico? Se la risposta è sì, allora sappiate che questo videogioco è stato confezionato per voi e che solo voi potete apprezzarlo. Se la risposta è no, lasciate perdere Demons of the Past, perché non avrebbe senso comprarlo.

A volte è meglio che i bei ricordi rimangano tali e che non escano espansioni come Demons of the Past

Continuità

Vediamo di analizzare i motivi che rendono questa espansione poco adatta ai neofiti. Iniziamo dalla campagna single player. Demons of the Past è un'espansione stand alone. Questo significa che non avete bisogno di avere altri capitoli della serie per giocarci. Purtroppo gli sviluppatori hanno scelto di proseguire la storia narrata nei precedenti episodi, quindi vengono date per scontate moltissime cose. Avviando la campagna nessuno vi spiegherà la natura del male che sta di nuovo minacciando il mondo, nessuno vi darà un'infarinatura sugli Shaikan e sulla loro storia.

Repetita iuvant?

Scelto il sesso del vostro eroe del giorno, verrete lanciati nella mischia a combattere scheletri guerrieri e a risolvere i problemi di una città sotto assedio. Avanzando entrerete in contatto con il sistema di raccolta delle materie prime e di creazione del vostro esercito, ma sempre senza che nessuno vi spieghi cosa vi sta accadendo intorno e, soprattutto, da dove venite. In realtà la trama base della campagna è chiara, chiarissima nella sua banalità, solo che affrontarla senza aver giocato Shadow Wars, Dragon Storm e Faith in Destiny è come imbucarsi a una festa quasi finita. L'unica soluzione è rivolgersi a un qualche sito di appassionati per ottenere tutte le informazioni necessarie per godersi un minimo la trama, ma a questo punto conviene comprarsi la collezione completa degli Spellforce e rigiocarseli tutti (volendo ne vale anche la pena, se vi intriga il genere), invece di passare ore a leggerne. Mettiamoci anche che alcune missioni sono tarate male e introducono ai nemici con una gradualità pigra e mal studiata (perché mettere dei giganti sotto un albero subito vicino a un villaggio di contadini se non per riempire un po' la mappa?), per concludere un quadro non proprio idilliaco.

Ombre del passato

Il secondo motivo per cui Demons of the Past non va bene per chi non conosce la serie è la sua età. Dal punto di vista visivo Spellforce 2 era molto bello... nel 2006. Oggi il suo stile risulta quantomeno datato. Non parliamo solo di dettagli o di texture, ma di una serie di trovate che si possono accettare solo se si stima l'originale al punto da non prestare caso agli inevitabili limiti che il tempo mette impietosamente davanti agli occhi (ad esempio la fattura dei modelli tridimensionali di umani e mostri).

Repetita iuvant?

Parliamo di feeling generale, che finisce per sfigurare anche di fronte a produzioni minori più recenti. Ci sarebbe anche da domandare a chi ha curato la comunicazione dove si trovi il paventato aggiornamento del motore di gioco, visto che non se ne vede traccia (ci sono anche alcuni bug presenti nell'originale, tanto per dire), ma sono inezie. Anche perché sulla vecchiezza dell'aspetto grafico si potrebbe anche sorvolare, ma cosa dire della cronica mancanza di novità? Mind Over Matter Studios (lo sviluppatore) non si è preoccupato di aggiungere nulla di nuovo alla formula originale, se non una modalità multiplayer che lascia il tempo che trova, in cui bisogna combattere dei boss particolarmente resistenti e che esaurisce il suo appeal dopo pochissime ore. Per il resto ci troviamo di fronte al nulla assoluto, con mappe online mezze riciclate, modalità già viste, situazioni già vissute e così via, fino al fatidico fondo del barile da raschiare. Almeno Faith in Destiny aveva introdotto i draghi come cavalcature! Qui non c'è davvero niente di rilevante, al punto che possiamo considerarla più una mod di lusso che una vera e propria espansione.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • OS: Windows 8.1 Pro 64-bit
  • CPU: Intel Core i7-4770 a 3.40GHz
  • RAM: 16 GB
  • Scheda video: nVidia GeForce GTX 660

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista/7
  • Processore: AMD/INTEL Dual-Core 2.4 GHZ
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: Scheda grafica 3D con 512 MB RAM
  • Spazio su disco: 9 GB
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista/7
  • Processore: AMD/INTEL Dual-Core 3.2 GHZ
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: Scheda grafica 3D con 2048 MB RAM
  • Spazio su disco: 5 GB
  • DirectX: 9.0c

Conclusioni

Digital Delivery: Steam
Prezzo: 19,99€
Multiplayer.it
5.0
Lettori (5)
8.4
Il tuo voto

Insomma, cosa non è chiaro dalla recensione? Spellforce 2: Demons of the Past è solo un modo per continuare a sfruttare un titolo che ha già detto tutto quanto aveva da dire. Sarebbe il caso che s'investisse nella serie per creare un terzo capitolo, se le si vuole dare un po' di lustro, invece di macinare espansioni anonime che non riescono a rinverdire i fasti del passato, quando si pensava che la via degli Spellforce fosse quella giusta per creare l'ibrido perfetto. Ribadiamo quanto già scritto nel corpo dell'articolo: se non avete giocato i precedenti episodi della serie non ha senso che giochiate questo, data la continuità della trama e l'equivalenza di molti contenuti. Se invece siete fan sfegatati di Spellforce 2... be', sicuramente non avete avuto bisogno della nostra recensione per scegliere se comprarlo o no.

PRO

  • Il concept di base funziona ancora
  • Bella la colonna sonora

CONTRO

  • Solo per chi conosce bene la serie
  • Nessuna novità
  • Datato per moltissimi aspetti