244

L’ombra del vampiro

Dracula inizia la sua caccia per fermare una terribile minaccia nel nuovo episodio di Castlevania

RECENSIONE di Massimo Reina   —   25/02/2014

Fin dalla notte dei tempi i vampiri hanno esercitato un certo fascino, a tratti perfino morboso, nell'immaginario collettivo generale. Di fatto queste creature popolano da sempre le leggende e le credenze popolari di Paesi nei più disparati angoli del pianeta, talvolta per una sorta di folklore macabro, più spesso per ignoranza. Tante volte, infatti, questi esseri sono serviti a "spiegare" eventi tragici o in epoche remote scientificamente incomprensibili, come improvvise epidemie di peste o altre febbri sconosciute.

L’ombra del vampiro

A ogni modo dalle temibili ciua-pipiati degli Atzechi alla Lamia, la letale vampira antropofaga dell'antichità greca, fino ai terrificanti penanggalan della penisola malese, nel corso dei secoli la loro figura si è evoluta, spesso di pari passo con i costumi dei popoli, e così si è passati dal terrificante mostro assetato di sangue alla più affascinante figura del vampiro elegante, bello e immortale. Ai giorni nostri ogni settore dell'intrattenimento, dalla letteratura al cinema, fino ai videogiochi, non è rimasto immune al fenomeno, e anche se ogni tanto si sono registrati degli eccessi, raffigurando per esempio questi non morti come teenager in piena esplosione ormonale, quelli più tradizionali, le cui caratteristiche principali vennero codificate a livello visivo da film come Nosferatu di Murnau e Dracula di Tod Browning, seppur in una forma un po' rielaborata continuano in qualche modo a resistere. Nel settore ludico buona parte di queste tematiche sono state la figura dominante della trama della serie Castlevania, che da più di 25 anni racconta l'eterna lotta fra il Bene e il Male, fra cacciatori e vampiri. E proprio dell'ultimo capitolo che narra di questa sanguinosa guerra ci accingiamo a parlare in questa recensione.

Il ritorno di Satana, il desiderio di mortalità: Dracula si risveglia nel futuro per un'ultima battaglia

Curiosità

Ci sono quattro livelli di difficoltà differenti: il primo, Cavaliere del Crepuscolo, equivale a Facile; il secondo, Creatura della Notte, a Normale e il terzo, Signore dell'Ombra, a Difficile. L'ultima opzione, che si sblocca dopo aver finito almeno una volta l'avventura, si chiama Principe delle Tenebre ed equivale al livello Molto Difficile. Sempre nel menu delle opzioni si può scegliere di disabilitare alcuni hub e i QTE.

Di spada o di fucile

Il binomio Castlevania e tridimensionale non ha mai funzionato più di tanto in passato, almeno fino all'arrivo nel 2010 di Castlevania: Lords of Shadow, titolo col quale si è dato un riavvio alla serie sotto diversi punti di vista, a cominciare dallo sviluppo che è stato affidato al team madrileno di Mercury Steam sotto la supervisione di Kojima Production. Una scelta rivelatasi vincente in termini di vendite e di critica, che ha spinto la compagnia giapponese a portare avanti il progetto in una sorta di nuova trilogia che trova compimento e conclusione in Castlevania: Lords of Shadow 2. Il gioco riparte praticamente dalla fine di Mirror of Fate: senza anticipare assolutamente nulla della trama per evitare spoiler a tutti coloro che non hanno giocato gli agli altri titoli di Mercury Steam, ci limitiamo ad affermare che dal punto di vista narrativo i collegamenti con il predecessore sono solidi, e in pochi minuti ci si trova calati nelle atmosfere tipiche della nuova saga, con una storia prolissa ma banalotta in certi punti. Protagonista della vicenda è Dracula, impegnato fra passato e futuro in una lotta estenuante contro Satana e i suoi accoliti, fra demoni, robot, industrie farmaceutiche senza scrupoli e aziende manifatturiere dedite alla fabbricazione di armi. In vista dello scontro finale col demone, il Principe delle Tenebre deve recuperare tutti i suoi poteri perduti. Sul fronte del gameplay, la prima novità di rilievo di questo Castlevania è la sua struttura lineare nella progressione, ma al contempo abbastanza aperta, con delle aree stile sandbox che vengono caricate integralmente senza interruzioni. Le zone sono liberamente esplorabili, e perlustrarle non è un'esperienza fine a sé stessa, visto che al loro interno sono nascosti dei segreti che aspettano solo di essere scoperti, come i Memoriali della città, utili per approfondire la trama, o gli oggetti rari da raccogliere. Per potersi muovere al meglio gli sviluppatori hanno inoltre introdotto una telecamera mobile e liberamente gestibile dall'utente. Quest'ultima funziona tra l'altro abbastanza bene, anche se ogni tanto sembra essere un poco ballerina.

L’ombra del vampiro
L’ombra del vampiro

A ogni modo la scelta di rinunciare alla telecamera fissa che aveva caratterizzato il predecessore e di passare a una posizionata alle spalle del protagonista è stata probabilmente tra le più difficili che Mercury Steam abbia dovuto affrontare, non solo perché come vedremo più avanti essa ha richiesto un completo cambio di motore grafico, ma anche perché ha reso necessario una totale riscrittura del gameplay, soprattutto nella fasi di combattimento. A questi cambiamenti hanno contribuito pure le ambientazioni moderne, che oltre a un level design diverso dal solito hanno portato con loro nemici differenti in aggiunta a quelli più marcatamente horror tipici della saga. A conti fatti l'utente si trova quindi a dover incrociare i guantoni anche con mech dal look futuristico e con altre diavolerie tecnologiche armate di tutto punto. Mitragliatrici, baionetta e missili a ricerca sono solo alcuni dei mezzi coi quali i robottoni possono fare del male - e tanto - al malcapitato Dracula, in un contesto che nella forma si rivela in questi casi lontanissima dagli stilemi classici della saga. Stile e design a parte, gli avversari, pure quelli tradizionali, sono comunque decisamente molto ostici da affrontare già ai livelli di difficoltà più bassi, cosa che farà felici gli hardcore gamer, un po' meno i videogiocatori "normali". Tutto ciò non è legato alla loro intelligenza sopraffina o a dei pattern di attacco particolarmente variegati, quanto piuttosto al fatto che arrivano spesso in grande numero e nei momenti "sbagliati", magari a supporto di qualche boss. Questi ultimi, medi o grossi che siano, si rivelano invece sempre ardui da eliminare, e molti antagonisti richiedono una certa fatica da parte degli utenti, oltre a una buona strategia per essere eliminati. In tal senso diventa fondamentale da un lato sfruttare a dovere l'atletismo del protagonista, dall'altro imparare e massimizzare al meglio le tante mosse a sua disposizione, in un sistema di combattimento spettacolare e violento, che strizza palesemente l'occhio a titoli come God of War e che funziona bene, tendendo a premiare il giocatore più abile e attento. Quello cioè capace di non buttarsi a capofitto contro i contendenti smanettando pulsanti a casaccio, ma viceversa in grado di inanellare parate, contromosse e schivate.

Il Caos e il Vuoto

Dracula può agire in diversi modi, sfruttando per esempio i classici QTE per evitare i colpi o contrattaccare infliggendo danni elevati agli avversari, oppure i classici attacchi e le relative combo tramite le abilità legate alla Frusta dell'Ombra, la nuova arma di sangue a sua disposizione. Ci sono poi degli oggetti secondari, le cosiddette Reliquie, perfetti in relazione alle loro specifiche per attacchi a medio o lungo raggio, per incrementare momentaneamente il valore massimo della vita di Dracula una volta ripristinata (Lacrime del Santo) o per rallentare temporaneamente il tempo e i movimenti dei nemici.

L’ombra del vampiro

Subita una serie di colpi particolarmente efficaci, i nemici rilasciano dei globi di energia che possono essere assorbiti con la pressione dell'analogico sinistro. Questi a loro volta vanno a riempire di energia due apposite barre indipendenti tra loro, che una volta caricate danno accesso all'utilizzo alternativo di due armi, gli Artigli del Caos o la Spada del Vuoto, selezionabili rapidamente con la pressione dei dorsali superiori del controller. I primi sono estremamente potenti e possono essere usati per abbattere le difese dei mostri più pesantemente corazzati. Si tratta infatti di "guanti" speciali infuocati in grado di far eseguire al protagonista attacchi poderosi e concentrati, a discapito di velocità e raggio d'azione. La seconda arma rigenera invece l'energia vitale a ogni attacco messo a segno, assorbendo linfa vitale dai nemici, e si rivela particolarmente utile nei momenti in cui il combattimento si fa più frenetico e non c'è tempo per ricorrere ai morsi sul collo o a quant'altro di utile per curarsi. Come è facile intuire, queste due armi vanno a sostituire i poteri di Luce e Ombra che caratterizzavano il predecessore, ma ne mantengono intatte le caratteristiche di base. Restando in tema di risorse belliche, degno di nota è il nuovo sistema di Mastery che permette di migliorare le specifiche delle singole armi, anche quelle secondarie, tramite un loro utilizzo ripetuto. Ognuna di loro ha infatti il suo albero delle abilità e dei potenziamenti, in questo modo chi predilige maggiormente un certo tipo di attacchi, può valorizzarli passo dopo passo incrementando le potenzialità della specialità selezionata. Per "lavorare" sull'acquisto, sul potenziamento delle armi o sulle abilità del protagonista, nonché per tenere sempre tutto sotto controllo, missioni, mappa e inventario compresi, c'è un Diario di viaggio richiamabile con la semplice pressione del tasto Select.

L’ombra del vampiro

Anche se il fulcro dell'avventura rimangono gli scontri, importanti sono le sessioni platform in cui il Signore delle Tenebre si arrampica, salta e interagisce con lo scenario, aiutandosi per trovare la via con delle indicazioni a schermo fornite da gruppi di pipistrelli o tramite i suoi sensi da vampiro. Purtroppo questi momenti non si sono rivelati all'altezza delle aspettative, e sembrano quasi essere stati inseriti giusto per "dovere", risultando alla lunga ripetitivi fra QTE, percorsi guidati e così via. Sulla stessa lunghezza d'onda sono le sessioni in perfetto stile stealth. In queste fasi, che si svolgono quasi sempre all'interno di moderni laboratori o basi e che non sono moltissime, viene premiata l'abilità dell'utente nel nascondersi e nell'agire nell'ombra, sfruttando pure qui i poteri di Dracula per mimetizzarsi o sbloccare delle porte, come per esempio quella di trasformarsi in nebbia, in ratto o nel controllare i nemici per un breve lasso di tempo. Ma a onor del vero non ci sono piaciute più di tanto, visto che sembrano quasi staccate dal resto del gioco, e pure loro si rivelano abbastanza monotone e ripetitive. E' comprensibile il fatto che gli sviluppatori cerchino sempre di variare entro certi limiti l'esperienza di gioco per evitare di rendere piatto il game design e allungare l'avventura, in questo caso per un totale di circa 15-20 ore, ma riteniamo anche che ci sia modo e modo di implementare certe novità.

Obiettivi Xbox 360

Castlevania: Lords of Shadow 2 offre 46 obiettivi per un totale di 1000G. La maggior parte sono legati all'acquisizione di oggetti o abilità, e al potenziamento di armi e tecniche del protagonista, mentre quelli più complessi richiedono di contro di spendere un certo numero di punti esperienza, il completamento delle sfide Kleidos oppure quello dell'avventura principale al livello di difficoltà Principe delle Tenebre.

Gli occhi di un vampiro

Venendo al comparto tecnico, la scelta di lavorare solo sull'ormai passata generazione di console ha ancorato il comparto tecnico di Castlevania: Lords of Shadow 2 ad ambizioni non troppo elevate dal punto di vista dell'effettistica e della qualità delle texture. Tuttavia il lavoro svolto sul "nuovo mondo" interamente in tre dimensioni ci è parso abbastanza valido sotto alcuni aspetti, e nell'insieme la grafica si "lascia guardare", pur non raggiungendo il livello qualitativo degli ultimi titoli usciti su Xbox 360 e PlayStation 3. I personaggi principali sono ben caratterizzati e curati, mentre gli altri appaiono poco ispirati nel disegno e non rifiniti adeguatamente. Idem gli scenari, che offrono degli scorci gradevoli, grazie anche a un buon gioco di luci, ma che di contro risultano in diversi punti un po' spogli a livello di texture complesse e di dettagli. Anche il sangue, di cui il gioco abbonda, e perfino gli ambienti nuovi di Wygol City, il cui design ci è parso a volte volutamente eccessivo dal punto di vista stilistico,

L’ombra del vampiro

con i suoi edifici architettonici dove barocco e steampunk che sembrano fondersi in una soluzione originale, non ci hanno soddisfatto appieno nei particolari. In Castlevania: Lords of Shadow 2 non possiamo non citare poi il frame rate, che si conferma abbastanza ballerino in certi momenti, proprio come quello visto nel primo episodio. Per quanto concerne il racconto, laddove l'incipit del predecessore si presentava in maniera molto asciutta, qui ci troviamo di fronte a una composizione più cinematografica degli eventi, che vengono raccontati attraverso lunghi dialoghi e sequenze filmate di buona fattura. Molto valido poi il comparto sonoro, con l'ottimo doppiaggio in lingua inglese (il gioco è sottotitolato in italiano) ed effetti audio qualitativamente in linea con il resto della produzione. Il tutto è corroborato dalla eccellente colonna sonora firmata dal solito Oscar Araujo, in grado di sottolineare a dovere i momenti più significativi dell'avventura con delle musiche decisamente d'atmosfera e perfettamente integrate e consoni al contesto narrativo dell'esperienza di gioco. I brani che compongono l'opera alternano diversi generi che spaziano da "semplici" accompagnamenti al pianoforte all'industrial rhythm, fino a tracce più epiche che non sfigurerebbero come colonna sonora di un kolossal cinematografico fantasy hollywoodiano.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.3
Lettori (46)
8.5
Il tuo voto

Tre anni. Questo il tempo impiegato da Mercury Steam, stavolta senza la supervisione di Kojima, per completare i lavori di Castlevania: Lords of Shadow 2. Un periodo lungo, che è servito per consegnare al pubblico un hack'n'slash modificato alla radice per dare all'impianto di gioco un aspetto e un feeling a cavallo tra nuovo e familiare. Senza dimenticare però la natura sostanzialmente hardcore del battle system, che premia soltanto chi si impegna a fondo. Eppure questi aspetti positivi da soli non bastano per elevare la produzione al livello dei migliori esponenti del genere, facendole fare anzi un passo indietro rispetto al precedente episodio. Il team spagnolo non è riuscito infatti a sfruttare pienamente un potenziale di idee che alla base sembrava notevole: oltre alla grafica altalenante e a una certa ripetitività di fondo, il gioco manca di originalità, e non può nemmeno contare sull'epicità di un God of War per mascherare la cosa. Inoltre non ci hanno convinto le fasi platform, concettualmente simili a quelle del primo Lords of Shadow, e le nuove sessioni stealth, non centrali ma comunque parte integrante della produzione, realizzate in maniera approssimativa e che dopo un po' diventano tendenzialmente uguali le une alle altre. Il problema è proprio questo: mentre il predecessore si sforzava di amalgamare elementi tratti da altri giochi, questo sembra essersi limitato a concentrare gli sforzi sul combattimento e sulla spettacolarità delle cinematiche, mettendo in secondo piano tutto il resto. Insomma, Castlevania: Lords of Shadow 2 non è un brutto gioco, ma sembra mancare di quel guizzo che lo avrebbe potuto trasformare nel capolavoro che molti auspicavano.

PRO

  • Sistema di combattimento solido e approfondito
  • Interessante sistema di crescita per le armi e le abilità
  • Colonna sonora da Oscar
  • L'impostazione moderna è concettualmente interessante...

CONTRO

  • ...ma è stata sfruttata malamente
  • Fasi stealth sin troppo guidate e lineari
  • Sequenze platform di nuovo deludenti
  • Poco originale e privo di spunti, soprattutto sulla distanza