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Fratelli e dinosauri

Al termine di una lunga attesa, Yoshi torna di nuovo protagonista di un gioco tutto suo

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   13/03/2014
Fratelli e dinosauri

Dopo quell'esordio col botto, datato 1995, magari Yoshi si sarebbe aspettato una carriera migliore, trascorsa a godere della vera gloria accanto alle superstar della grande N. D'altra parte Super Mario World 2: Yoshi's Island, uscito su Super Nintendo, è considerato unanimemente un capolavoro del genere platform, un esempio eccezionale di stile e game design capace di resistere alla prova del tempo. E invece, per il dispiacere del servile dinosauro verde, gli anni sono trascorsi in maniera ben diversa, tra rare comparsate e ancor più infrequenti titoli da protagonista che non sono mai riusciti a rinnovare quel segno indelebile lasciato con la prima avventura. Se le speranze più fondate di un rilancio in grande stile puntano al promettente Yarn Yoshi per Wii U che è però un po' scomparso dai radar, nel frattempo i fan della simpatica creatura possono concentrarsi su Nintendo 3DS, console prescelta per ospitare questo Yoshi's New Island.

Yoshi's New Island è discreto, ma il ritorno del dinosauro verde avrebbe meritato qualcosa di più

Un GPS per la cicogna

La strada scelta da Nintendo per dar vita a Yoshi's New Island poggia entrambi i piedi saldamente nella tradizione, attingendo a piene mani da quanto già visto nei precedenti episodi.

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La trama stessa, sottile e inconsistente, si limita a palesarsi all'inizio e alla fine del gioco: in sintesi, la cicogna a cui è stato affidato il compito di consegnare Baby Mario e Baby Luigi ai genitori designati finisce per sbagliare strada. Riprendendo il viaggio alla ricerca dell'indirizzo corretto però, il povero volatile si trova ad incrociare il malvagio Kamek e i suoi scagnozzi, intenzionati a rapire i due neonati. Nella colluttazione Baby Mario precipita fino a cadere sull'Isola Uovo del clan Yoshi, luogo che ha perso la serenità di un tempo da quando Baby Bowser ha deciso di sceglierla come sua personale località di villeggiatura. Trovando unità di intenti, il gruppo di dinosauri e Baby Mario scelgono quindi di imbarcarsi nell'avventura, per ritrovare il fratellino e sconfiggere il malvagio invasore. Niente più che una favoletta con diversi deja vu quindi, utile principalmente per dare un senso al viaggio dei diversi variopinti Yoshi con in groppa il piccolo futuro idraulico attraverso i livelli suddivisi in 6 mondi.

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Ma ovviamente il legame con la tradizione non è soltanto relativo alla trama, tutt'altro: bastano davvero una manciata di istanti per comprendere come le meccaniche di gioco siano rimaste quasi del tutto invariate rispetto al passato, dando vita ad un'esperienza che gli utenti più esperti non potranno che trovare a dir poco familiare. Yoshi's New Island su Nintendo 3DS è infatti un platform bidimensionale che mantiene immutata la formula dell'originale, scegliendo una strada ben precisa che si dimostra comunque piuttosto distinta dagli altri titoli simili di Nintendo. Qui la difficoltà, la precisione dei salti, la frenesia e il ritmo sono concetti quasi astratti, sfocati e lontani, che solo rarissimamente si palesano in qualche passaggio o situazione leggermente più ostica; per il resto, l'avventura di Yoshi è un'esperienza rilassante, mai frustrante, quasi una passeggiata per i più esperti che non troveranno alcuna fatica a raggiungere i titoli di coda con un centinaio (davvero) di vite residue accumulate. L'idea che Nintendo abbia scelto di indirizzare il prodotto più decisamente verso i giocatori occasionali viene corroborata dalla presenza delle ali; queste, offerte da un generoso tubo verde in seguito alla perdita di un paio di vite nello stesso punto, consentono in pratica di far svolazzare Yoshi con sicurezza sopra a piattaforme e nemici, così da mettere da parte ogni eventuale e remotissimo rischio di restare bloccati.

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Ma se questo non dovesse bastare, lo stesso tubo potrà offrire quindi delle ali d'oro, in grado di aggiungere anche l'invincibilità ai poteri di cui sopra. Insomma, se vogliamo porre l'impegnativo Donkey Kong Country: Tropical Freeze recentemente uscito su Wii U da una parte dello spettro della difficoltà nell'ambito platform, ecco, allora Yoshi's New Island si trova esattamente dalla parte opposta. Sia ben chiaro, questo di per sé non costituisce certamente un difetto: al contrario, è sempre un piacere poter constatare come sotto l'etichetta Nintendo, e all'interno dello stesso genere, possano coesistere esperienze così differenti tra loro. Dando per assodato quindi che non sia l'elevata difficoltà ciò che state cercando, la fatica del team Arzest è comunque in grado di dare qualche soddisfazione anche a chi ha maggiore abilità tra tasti e croci direzionali; questo perché, come spesso accade nella formula dei gameplay studiati dalla casa di Kyoto, anche questa avventura si presa a differenti livelli di approccio, rivelandosi quindi capace di farsi apprezzare da diverse fasce di giocatori. Se per raggiungere semplicemente la fine dei livelli, come già detto, ci vuole davvero uno sforzo minimo, le cose cambiano quando si decide di ottenere il 100% di ciò che Yoshi's New Island ha da offrire. Esattamente come nei precedenti capitoli infatti, anche in questo caso in ogni livello sono celate 20 monete rosse e 5 fiori ridenti: se alcuni di essi si trovano sulla strada "principale", altri invece richiedono una maggiore ricerca, esprimendo appieno quell'elemento esplorativo che caratterizza fortemente le meccaniche della serie. In più, per dire di aver completato davvero uno stage, bisogna arrivare alla fine con 30 preziose stelle: se trovarle è abbastanza facile, lo è ancora di più perderle, perché basta il contatto con un nemico per vederle svanire nel conto alla rovescia che si interrompe solo recuperando rapidamente il povero Baby Mario. Infine, al traguardo di ogni livello è presente una specie di roulette, destinata - in caso positivo - a trasformare i fiori ridenti raccolti in medaglie grazie alle quali sbloccare livelli bonus.

L'effetto 3D

L'effetto 3D di Yoshi's New Island è davvero gradevole: pur limitandosi ad applicare il senso di profondità ai vari livelli di parallasse, il risultato complessivo risulta in grado di migliorare il colpo d'occhio del gioco, garantendo anche maggiore coesione tra elementi 2D e tridimensionali. Il nostro consiglio è quindi senza dubbio quello di giocare con la levetta alzata.

Una tribù che balla

Che Yoshi's New Island sia ben lontano dal rappresentare un episodio di rottura o di svolta per il franchise, per usare un eufemismo, è quindi oramai piuttosto chiaro. Malgrado ciò, gli sviluppatori di Arzest hanno scelto comunque di inserire qualche novità, la più incisiva delle quali è costituita dai Mega Ovoni.

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Chi ha confidenza col personaggio saprà sicuramente dell'abilità peculiare del dinosauro, che gli consente di ingoiare i nemici e trasformarli in uova da usare poi come proiettili; in Yoshi's New Island ci sono però anche degli avversari di enormi dimensioni, posizionati in precisi punti prestabiliti, che una volta ingoiati permettono di deporre appunto uova giganti. Volendo sorvolare sulle implicazioni fisiologiche e sullo straordinario dolore che probabilmente il povero Yoshi è obbligato a sopportare per espellere tali prodotti, all'atto pratico questi Mega Ovoni permettono semplicemente di abbattere pareti di roccia, tubi o quant'altro si frapponga sulla traiettoria prestabilita. In alcuni casi le stesse sproporzionate uova potranno essere di metallo, così da consentire a Yoshi di scendere a fondo sott'acqua anziché galleggiare come al solito. Il problema dei Mega Ovoni, così come delle Yoshistelle che permettono di correre sui muri o volare come un razzo e dei cocomeri coi quali sputare semi, fuoco o ghiaccio, è che risultano sempre scarsamente amalgamati con la progressione dei livelli e più in generale con le meccaniche di gioco: la sensazione è che siano più che altro parentesi, tra l'altro piuttosto sporadiche, anziché elementi inseriti nel gameplay in maniera convincente e credibile.

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Più interessanti le trasformazioni, che avvengono entrando nei vorticoportali sparsi all'interno degli stage: in questi casi Yoshi si trova ad assumere le sembianze di diversi oggetti come una mongolfiera, una trivella, un elicottero, un vagoncino, un bob o un sottomarino, affrontando brevi sequenze che, sfruttando soprattutto i sensori di movimento di Nintendo 3DS, donano una piacevole varietà all'azione. Certamente anche in questo caso si tratta di sezioni slegate dal contesto, ma il fatto che esse siano raggiungibili attraverso dei portali rende più onesto, palese ed evidente il distacco, assicurando loro la credibilità invece assente nei passaggi descritti poc'anzi. Ciò nonostante, il giudizio complessivo sul level design di Yoshi's New Island non può superare la sufficienza. Malgrado la preziosa presenza di Takashi Tezuka nel ruolo di producer, nel caso specifico si ha l'impressione che per la maggior parte dei casi si tratti di un lavoro accademico, senza guizzi qualitativi, a tratti addirittura noioso ed estremamente distante dai valori dell'inarrivabile capostipite. In maniera analoga gli scontri coi boss non riescono mai a sorprende: sempre facilissimi, brevi, prevedibili e ben poco spettacolari. Anche per quanto riguarda la componente grafica poi, c'è da discutere: la direzione artistica scelta in questo caso ha voluto sì mantenere a grandi linee le indicazioni dell'episodio per Super Nintendo, con ambientazioni e fondali che richiamano la tecnica di pittura a mano ad olio o ad acquerello, ma accompagnando il tutto con personaggi ed elementi modellati in 3D. Un mix che non si può dire perfettamente riuscito; ma se all'incongruenza stilistica ci si può fare l'abitudine dopo un po' di tempo, meno accettabili sono i notevoli cali qualitativi di alcuni elementi, che compaiono lungo tutto il corso dell'avventura, e che è difficile non catalogare come semplicemente "brutti". Dettagli più o meno importanti che stridono particolarmente, soprattutto di fronte ad altri passaggi che invece si rivelano assolutamente gradevoli. Qualcosa del genere si può dire anche per l'accompagnamento musicale, che alterna brani orecchiabili ad altri soporiferi, poco ispirati se non addirittura fastidiosi.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (30)
7.4
Il tuo voto

Yoshi's New Island non è certamente un disastro, sia chiaro, ma dopo tutti questi anni passati ad aspettare un nuovo gioco tutto suo è inevitabile ritenere che il simpatico dinosauro verde avrebbe meritato qualcosa di più. I limiti di Arzest, team composto da ex Artoon e a cui è stato affidato il progetto, appaiono evidenti soprattutto nell'ambito di un level design accademico, monocorde e incapace di andare oltre la semplice sufficienza. I titoli di coda si raggiungono quindi con discreto piacere ma senza grandi emozioni, per un prodotto destinato a lasciare ben poco nel cuore dei giocatori; considerando ciò che ha significato invece il meraviglioso e iconico capostipite su Super Nintendo, questo è forse il maggior motivo di delusione. Peccato.

PRO

  • Gameplay fedele all'originale e quindi piacevole
  • Buona varietà di ambientazioni
  • Yoshi è sempre un gran personaggio

CONTRO

  • Level design accademico
  • Pochissime novità e scarsamente convincenti
  • Componente audiovisiva molto altalenante