63

Voglia di riscatto

Sfida e divertimento assicurati nell'ultima fatica targata Codemasters

RECENSIONE di Andrea Centini   —   24/06/2014

Ammettere di aver sbagliato e tornare sui propri passi, magari spronati (e supportati) da chi si è deluso, non è propriamente un comportamento comune, men che meno nella spietata industria videoludica, laddove oggigiorno sono spesso le bacchettate degli azionisti - e dunque le tendenze di mercato - ad indicare l'orizzonte agli sviluppatori, piuttosto che i desideri dell'utenza più appassionata e fedele.

Voglia di riscatto

L'inaspettato e quantomeno repentino processo di redenzione, con tanto di mea culpa sullo sfondo, è stavolta toccato (con pieno merito) a Codemasters, celebre software house britannica votata ai racing game che, con un improvviso colpo di spugna, ha deciso di cancellare le "ardite" soluzioni adottate in GRID 2 e di abbracciare pienamente consigli e suggerimenti degli utenti. Come? Tirando fuori dal cilindro GRID: Autosport. Annunciato a sorpresa durante il recente Level Up 2014 di Berlino, il nuovo capitolo della saga (erede di TOCA) è stato infatti prodotto in un lasso di tempo particolarmente breve, forte degli assets e dell'esperienza maturati dagli sviluppatori e, soprattutto, dei feedback dei giocatori delusi da GRID 2, uscito esattamente un anno fa. Per quanto fosse buono, infatti, il secondo capitolo dell'ottimo Race Driver: GRID (2008) non ha saputo cogliere l'essenza della produzione originale, scivolando su un gameplay eccessivamente arcade e troppo incline alle derapate, lasciando inspiegabilmente a casa le visuali dall'abitacolo (al di là delle scuse istituzionali sullo streaming dei circuiti) e per altre ragioni, che i più appassionati al brand non hanno assolutamente gradito. GRID: Autosport nasce dunque dall'esigenza di colmare quel "vuoto d'affetto" provocato da GRID 2 ma soprattutto di riportare la serie all'antico splendore, in una sorta di commiato alla vecchia generazione di console, prima di dedicarsi ai nuovi sistemi. L'ultimo GRID è infatti esclusivo per PC, Xbox 360 e PlayStation 3, e dopo averne testato recentemente un gustoso codice preview su Steam, abbiamo messo le mani sulla versione definitiva del prodotto. Queste sono le nostre impressioni.

GRID: Autosport rappresenta la summa dell'esperienza acquisita in questi anni di successi

Parola d'ordine: divertimento

Sebbene negli ultimi anni abbia perso una parte dell'appeal commerciale, oltre che lo slancio evolutivo catalizzato da opere pionieristiche come il primo Gran Turismo, il poliedrico genere dei racing game è ancora oggi tra i più apprezzati ed in salute, spinto dalla viscerale passione per il mondo del motorsport ed in particolare per le auto, il cui fascino supera indenne epoche e mode.

Voglia di riscatto

A suggellare la sconfinata passione per le quattro ruote vi sarà la prossima stagione videoludica autunno-inverno, talmente ricca da portare sui nostri schermi un impressionate numero di progetti ambiziosi (Forza Horizon 2, Project Cars e Drive Club, giusto per citarne alcuni) in grado di soddisfare qualsivoglia palato e, in alcuni casi, di spingere un anche sul pedale dell'originalità, pensando al vastissimo The Crew di Ubisoft. In attesa di abbracciare il prossimo, entusiasmante futuro, gli appassionati di racing game possono saziare la propria fame di motori e sportellate con un presente targato Codemasters tutt'altro che scontato, costruito attorno al fattore divertimento prima che su ogni altra caratteristica. Inquadrato nell'affollatissima terra di mezzo tra simulatori rigorosi (Assetto Corsa) ed arcade puri (Ridge Racer), GRID: Autosport rappresenta infatti la summa dell'esperienza acquisita dagli sviluppatori in questi anni di successi e (pochi) passi falsi, includendo lo spirito migliore delle produzioni di punta declinato al servizio dei fan, grazie ad una attentissima analisi dei feedback. Basti pensare alla classe Touring, inclusa a furor di popolo e probabilmente la migliore dell'intero lotto disponibile nel gioco, essendo capace di evocare gli antichi fasti di TOCA Race Driver 3 e precedenti.

Voglia di riscatto

Ma procediamo con ordine. Dopo aver creato il profilo, magari collegandolo a Racenet, la colonna portante dell'esperienza online nei racing game di Codemasters, il giocatore può scegliere se impegnarsi nella lunghissima e stratificata carriera in single player, affrontare una competizione personalizzata, lanciarsi nel multiplayer in rete o offline (schermo condiviso) ed impostare una pletora di opzioni nell'apposito menù, tracciato nel solco delle precedenti opere firmate dalla software house britannica. Cuore pulsante di GRID: Autosport è indubbiamente la modalità principale per il singolo giocatore, suddivisa, a scendere, in stagioni, campionati ed eventi, a loro volta proposti per cinque categorie principali di vetture, ovvero Touring Car, Resistenza, Ruote Scoperte, Elaborazione e Circuiti Cittadini, anch'esse disponibili in diverse classi di potenza. La varietà è dunque un aspetto centrale ed il giocatore può decidere se specializzarsi in una determinata disciplina oppure dimostrare al mondo intero di essere un pilota completo. Del resto, raggiungere specifici livelli di abilità in tutte le categorie permette di accedere ai prestigiosi Campionati GRID, l'esperienza più ampia e complessa che il gioco possa offrire, ove si alternano competizioni di vario genere e ritmo. Selezionata una delle discipline e l'offerta dei primi sponsor per la nuova stagione, il giocatore viene spronato a dare il massimo non solo per conquistare il podio, ma anche per attirare l'interesse dei brand più prestigiosi, che permettono di pilotare mezzi migliori ed ottenere premi (leggete esperienza) più cospicui, offrendo nel contempo obiettivi e sfide sempre più stimolanti.

Voglia di riscatto

In ciascun evento, in puro stile Codemasters, c'è sempre un rivale da battere, e talvolta bisogna vedersela col proprio compagno di scuderia, cui possiamo impartire ordini per una una guida più o meno aggressiva, al fine di ottenere il miglior piazzamento nella classifica costruttori (spesso legato agli obiettivi di cui sopra). Tra una gara e l'altra talvolta è necessario partecipare a gare monomarca speciali definite CUP, esibizioni con vetture esotiche e classiche (Shelby Cobra, Mini, Lancia Delta, McLaren F1 e via discorrendo) che aumentano ulteriormente la varietà, già catalizzata dalla grande differenza tra le cinque discipline principali. Per raggiungere la vetta della classifica in tutte le specialità sono necessarie decine e decine di ore di gioco, e gli eventi della campagna, sempre più lunghi e complessi salendo di livello, offrono una sfida avvincente in grado di mantenere vivo l'interesse del giocatore, soprattutto grazie alla possibilità di passare da una disciplina all'altra quando lo si desidera. Curiosamente, a differenza della componente online e di molti altri titoli congeneri, nella carriera in single player non ci sono concessionarie virtuali ove acquistare le auto, ma esse vengono messe a disposizione dagli sponsor in base alla competizione da affrontare.

Il giusto compromesso

Nella nostra recente anteprima, basata su un codice preview, abbiamo sottolineato differenze e peculiarità delle varie discipline disponibili, caratteristiche che possiamo tranquillamente sottoscrivere anche in sede di recensione.

Voglia di riscatto

Come specificammo, la classe Touring è probabilmente la più interessante dell'intero pacchetto grazie alle dinamiche di gara votate al contatto ed alla guida aggressiva, pur mantenendo la necessità di restare ben concentrati sulla pista. In un contesto del genere il modello di guida ibrido tra simulativo ed arcade si esalta, ed il divertimento che ne scaturisce è semplicemente impareggiabile, soprattutto considerando le 16 vetture coinvolte nella bagarre. Le diverse sottoclassi di potenza e genere, che racchiudono, fra le altre, anche auto classiche (Ford Sierra Cosworth RS500) e Super Tourer (Ford Falcon FG), aumentano altresì il senso di progressione all'interno della categoria, offrendo al giocatore la possibilità di migliorarsi con la giusta curva d'apprendimento. Ulteriore caratteristica di questa disciplina sono i due round da affrontare (a griglia invertita) nel weekend di gara ed il punto in classifica in più per chi conquista la pole position in qualifica. Le gare di resistenza (Endurance) ci mettono invece al volante di mezzi decisamente più potenti e nervosi, come la Lola B12/80 e la McLaren 12C GT3, ove l'elemento caratterizzante è rappresentato dal consumo degli pneumatici. La guida aggressiva è generalmente sconsigliata ed è doveroso mantenere un ritmo di gara costante, tuttavia sembra che i primi piloti controllati dalla CPU non soffrano eccessivamente dei problemi d'usura, costringendo il giocatore a vere e proprie imprese per ottenere dei buoni piazzamenti.

Voglia di riscatto

La difficoltà è ulteriormente aumentata dal fatto che le gare di resistenza si corrono in notturna. La classe Ruote Scoperte è indubbiamente quella più impegnativa dal punto di vista del modello di guida, sempre pronto a "tradire" il pilota quando si esagera col pedale del gas o non si è perfettamente concentrati sulla pista, in particolar modo con gli aiuti elettronici disabilitati. I contatti tra le monoposto - anch'esse suddivise in varie categorie, ma niente F1 - sono generalmente sconsigliati, tuttavia gli effetti non sono così nefasti come si potrebbe immaginare: le ruote, infatti, non si accavallano o incastrano tra loro, ed i contatti penalizzano soprattutto per la velocità sostenuta dalle vetture che inseguono, ben più motivate al sorpasso che in altre categorie. La disciplina Tuner (Elaborazione) è la più varia dell'intero pacchetto, offrendo competizioni eterogenee che si alternano fra loro. Dalle semplici gare tra muscle car si passa alle sfide contro il tempo al meglio dei cinque giri - ove è necessario far attenzione al "traffico" - , sino alle competizioni di drifting, un vero e proprio gioco nel gioco con auto giapponesi pesantemente modificate per la specialità. Quest'ultima è suddivisa in qualifiche e turni ad eliminazione davvero avvincenti, nei quali bisogna pennellare curve in derapata perfetta per ottenere il miglior punteggio dai giudici. Come sottolineato nel nostro precedente provato, l'eccessiva sensibilità dello sterzo e dell'acceleratore rendono queste vetture un vero e proprio incubo da controllare con il volante, facendo prediligere di gran lunga l'utilizzo del joypad a differenza di tutte le altre discipline. L'ultima categoria disponibile è quella chiamata Circuiti Cittadini (Street Racing) e, come suggerisce il nome, proietta il giocatore in serratissime sfide sulle strade di alcune grandi metropoli alla stregua di Chicago, Washington, San Francisco, Barcellona e Parigi.

Voglia di riscatto

In queste competizioni i contatti e gli incidenti giocano costantemente un ruolo fondamentale, e la "sopravvivenza" spesso conta più della guida pulita, soprattutto quando si lotta al centro del gruppo. Il roster di auto disponibili per la specialità spazia dalle comuni Golf, Focus e Mini sino ad arrivare ad "Hyper Car" come la Bugatti Veyron, la Pagani Zonda o la recente e cattivissima McLaren P1, passando per le Gran Turismo (Alfa Romeo 8C) e coupe di vario genere (M3 E92). Nel complesso il modello di guida di GRID: Autosport risulta estremamente godibile e solido, grazie ad una deliziosa ricetta che ne esalta la profondità (in particolare senza aiuti elettronici) pur non rinunciando all'accessibilità ed al divertimento. In determinate categorie si avverte ancora una certa tendenza alla derapata, ma non ai livelli criticati nel secondo capitolo della serie, soprattutto utilizzando un buon volante. Per chiunque disponesse di una periferica con 900° di rotazione suggeriamo di eliminare la "zona morta" del 5% e di ridurre l'angolo di sterzata, in questo caso troppo orientato alla simulazione e non adatto al gameplay frenetico di GRID. Il ritorno delle visuali interne, infine, amplifica il coinvolgimento e rende giustizia a chi ne aveva giustamente sofferto l'inspiegabile rimozione, mentre la resa degli incidenti è piuttosto curata, sebbene talvolta non particolarmente realistica in termini di danni subiti.

M'illumino d'immenso

Il fatto che il gioco non sia stato sviluppato per console di nuova generazione non deve assolutamente trarre in inganno i giocatori: su PC ed al massimo del dettaglio grafico, infatti, l'Ego Engine si presenta in grandissimo spolvero, offrendo non solo scorci mozzafiato, suffragati da un sistema d'illuminazione pregevole (di giorno e al tramonto), ma anche una fluidità ed una scalabilità fuori dal comune.

Voglia di riscatto

Tra i migliori biglietti da visita per le doti tecniche di GRID: Autosport vi è sicuramente il circuito di Parigi, magari a bordo di una Pagani Huayra, contesto ideale per saggiare le evoluzioni dei raggi solari mentre accarezzano le sinuose linee della berlinetta italiana. Nulla che faccia gridare al miracolo dal punto di vista della mole poligonale, degli shader o dei filtri applicati, ma la resa visiva resta comunque di altissimo livello e quasi spiazzante con i dettagli settati su Ultra. Peccato per alcune ambientazioni poco ispirate (Chicago) e, soprattutto, per i modelli poligonali delle auto, un paio di spanne al di sotto di quelli visti in altri racing game: sono infatti povere di dettagli, talvolta spigolose e con texture poco definite, pur essendo perfettamente modellate e proporzionate. Gli interni sono l'elemento maggiormente trascurato, ma grazie alla sfocatura applicata dagli sviluppatori si riescono a "sopportare" quando si è concentrati sulla pista. Per quanto concerne l'ottimizzazione, il menù delle opzioni grafiche avanzate offre un ventaglio di settings a dir poco pantagruelico: illuminazione notturna, ombre, nebbia avanzata, particelle, folla, tessuti, occlusione ambientale morbida, terreno, dettagli, oggetti, riflessi, acqua, illuminazione avanzata, illuminazione globale, qualità texture, qualità shader ed ombre del fumo sono solo una parte delle voci che potrete impostare, tutto a favore della scalabilità.

Voglia di riscatto

Una stretta collaborazione con Intel ha inoltre permesso la fruibilità del titolo anche su sistemi non particolarmente performanti, sebbene sia naturalmente necessario sacrificare alcune delle impostazioni più avanzate. Tra gli aspetti che più ci hanno sorpreso vi è il multiplayer in locale a schermo condiviso, ancorato a 60 fps con 12 vetture in pista: è un'esperienza per due giocatori incredibilmente coinvolgente e densa di sfida, che rievoca il piacere di giocare spalla a spalla anche su PC. Per quanto concerne il multiplayer online è stato fatto un lavoro egregio grazie al totale supporto di Racenet, con la possibilità di creare un proprio club e sfidare quelli degli altri giocatori. C'è un editor delle livree abbastanza completo (non ai livelli di quelli presenti in Forza Motorsport) e si può accedere anche ad una serie di sfide costantemente aggiornate dal team di sviluppo. I crediti guadagnati nelle varie modalità online possono essere spesi per acquistare vetture (sia usate che nuove) nelle concessionarie virtuali o riparare quelle già possedute, tenendo presente che i costi di manutenzione lievitano con l'usura in pista. Poiché il gioco non è ancora uscito sul mercato al momento non possiamo esprimerci sulla solidità del netcode, tuttavia considerando i lavori passati di Codemaster non dovrebbero esserci particolari problemi da questo punto di vista.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Core 2 Duo @ 2.4Ghz o AMD Athlon X2 5400+
  • 2 GB RAM
  • Intel HD3000 o AMD HD2000 o NVIDIA Geforce 8000
  • 15 GB di spazio su disco

Conclusioni

Versione testata: PC
Multiplayer.it
8.6
Lettori (58)
7.9
Il tuo voto

GRID: Autosport è un saluto, o meglio, un inchino alla generazione che ha dato i natali alla serie e, probabilmente, l'ultimo atto del versatile Ego Engine così come lo conosciamo, in attesa di scoprire i progetti specifici per le nuove console e la fisionomia del prossimo F1. Caratterizzato da un delizioso gameplay a metà strada tra simulazione ed arcade, il titolo di Codemasters si esalta nella classe Touring ed offre un'esperienza longeva e coinvolgente, sia in single player che sul fronte competitivo grazie all'integrazione di Racenet. Manca probabilmente del cosiddetto "quid" per essere annoverato tra i mostri sacri del genere, ma se avete apprezzato il primo Race Driver: GRID o la serie TOCA è indubbiamente un titolo da non lasciarsi scappare. Pur non uscendo su console di nuova generazione, su PC offre un comparto tecnico spettacolare ed estremamente scalabile, magnificato da un pregevole sistema d'illuminazione che mostra il fianco solamente nelle gare in notturna. Godibile sia con un joypad che con un volante opportunamente tarato, il titolo è consigliabile a qualunque appassionato di racing game, senza particolari riserve.

PRO

  • Longevo ed appassionante
  • La classe Touring è divertimento allo stato puro
  • Mix perfetto tra elementi arcade e simulativi
  • Effetti di luce meravigliosi..

CONTRO

  • ..tranne che in notturna
  • Modelli delle auto e visuale interna poco raffinati