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Moderno di nome e di fatto

La serie FPS di Gameloft torna con un nuovo spettacolare capitolo

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   24/07/2014

Si può pensare ciò che si vuole di Gameloft e di Modern Combat, serie di FPS ad opera dello studio transalpino che si è sempre ispirata in maniera più o meno palese al franchise di Call of Duty: tuttavia, è innegabile come questa sia riuscita a rappresentare, episodio dopo episodio, un vero e proprio metro di paragone per tutti gli esponenti del genere che si affacciavano sul panorama mobile. Una consuetudine che sembrava essersi indebolita con il quarto capitolo, uscito l'anno scorso, accolto in maniera positiva ma con più di qualche riserva da parte di pubblico e critica. Fortunatamente, Gameloft si è rimboccata le maniche e stavolta ha deciso di fare le cose in grande...

Sogno o son smartphone?

Come accaduto per tutti gli altri episodi della serie, anche in  Modern Combat 5: Blackout la trama non è altro che un pastrocchio di eventi e personaggi già visti in migliaia di altri titoli analoghi, ma considerando che serve unicamente da mero collante tra i vari livelli di gioco, va bene così.

Moderno di nome e di fatto

D'altra parte, non si tratta certo del punto di forza tradizionale dell'offerta ludica Gameloft, che invece si è sempre distinta per un comparto tecnico d'avanguardia: Modern Combat 5: Blackout non fa eccezione e anzi rappresenta quanto di meglio si possa vedere attualmente su un dispositivo mobile. Sotto il profilo grafico, il titolo è una vera e propria gioia per gli occhi, e lo si capisce subito dal maestoso livello introduttivo ambientato a Venezia, vero e proprio condensato di quello che si vedrà nel corso della campagna in single player: ambientazioni curatissime, effetti di luce deliziosi, modelli poligonali dei nemici definiti fin nei minimi dettagli e dotati di animazioni realistiche e molto varie, il tutto infiocchettato da una presentazione che non si risparmia in termini di pura spettacolarità, con veicoli che esplodono, palazzi che crollano, pareti che si disintegrano e via discorrendo. Da applausi anche il frame rate, che su iPhone 5s si è dimostrato granitico, senza mai cedere il passo ad alcun singhiozzo nemmeno nelle situazioni più concitate. A voler cercare il pelo nell'uovo, di tanto in tanto si intravede ancora qualche particolare grossolano che riporta bruscamente Modern Combat 5: Blackout nei confini del mobile gaming, ma per la maggior parte del tempo si fa quasi fatica a credere di trovarsi di fronte ad uno smartphone piuttosto che ad una console portatile vera e propria.

Moderno di nome e di fatto

Stesso dicasi per l'eccezionale quantità di contenuti stipata dentro l'applicazione: c'è una campagna in single player suddivisa in cinque diverse ambientazioni, una componente multiplayer che offre cinque modalità (tutti contro tutti, a squadre, cattura la bandiera, VIP e battaglia tra gruppi), quattro diverse classi per il personaggio tra cui scegliere - ognuna con caratteristiche specifiche e relativo ramo di abilità - liberamente selezionabili tra uno stage e l'altro, equipaggiamento modificabile ed espandibile con gli elementi conquistati durante il gioco, obiettivi, sfide settimanali, classifiche ed una comoda chat per conversare con amici e membri del proprio clan. Tutto ciò senza che il software ceda alla facile tentazione delle microtransazioni: con una scelta decisamente controcorrente rispetto agli standard odierni, infatti, Gameloft ha ben pensato di non inserire alcuna forma di acquisto in-app, rendendo così tutte le componenti del gioco semplicemente sbloccabili tramite il gameplay. C'è in compenso un piccolo scotto da pagare per tutto questo ben di Dio: l'applicazione richiede sempre una connessione attiva per la sincronizzazione dei dati sui progressi, anche se si vuole giocare soltanto in single player.

Modern Combat 5: Blackout si afferma come il nuovo campione da battere nell'ambito degli FPS mobile

Automatic (fire) for the people

C'è da dire che lo studio francese spesso ha infarcito i propri prodotti di grandi moli di materiale ludico "dimenticandosi" di curarne l'aspetto qualitativo, ma per fortuna non è questo il caso di Modern Combat 5: Blackout.

Moderno di nome e di fatto

Tanto per cominciare, gli sviluppatori hanno cercato di sopperire in qualunque modo possibile alla naturale inadeguatezza del touch screen quale sistema di controllo per un FPS, consentendo all'utente di scegliere fra tre diverse impostazioni e di lavorare su tutta una serie di parametri, dalla velocità della visuale alla posizione e misura dei tasti virtuali, fino alla mai troppo lodata opzione del fuoco automatico, di cui tanto si era sentita la mancanza nel precedente episodio. Grazie anche a tutti questi accorgimenti, la campagna in single player scorre via che è un piacere, beneficiando oltretutto di una varietà di scenari davvero invidiabile: non solo gli stage principali mettono il giocatore in situazioni molto diverse (spezzando la canonica azione con sequenze al comando di torrette, quick time event ed altro ancora), ma c'è anche un buon numero di missioni speciali slegate dalla storia che comprendono attività molto variegate, come ad esempio usare un fucile da cecchino per coprire un alleato, eliminare tutti i nemici in una stanza entro pochi secondi dallo sfondamento di una porta, resistere ad un tot di ondate di avversari e così via. In un quadro comunque globalmente ben più che positivo, Gameloft si è fatta però scappare la mano nel bilanciamento del livello di sfida, con alcuni sporadici ma frustranti picchi di difficoltà che sembrano più figli di sviste di design che di un'intenzione precisa degli sviluppatori.

Moderno di nome e di fatto

Anche il pur sontuoso comparto multiplayer presta il fianco ad una critica in particolare, relativa alla mancanza di un concreto sistema di matchmaking: ci è capitato dunque di partecipare a partite online in compagnia di giocatori che, con livelli d'esperienza molto superiori, avevano potuto sbloccare abilità ed equipaggiamento migliori, ottenendo un vantaggio spropositato sui novellini. Si tratta comunque di un aspetto che potrebbe essere facilmente corretto da Gameloft con un futuro aggiornamento, e che inibisce solo in parte il valore di un'offerta ludica che anche in questo ambito può essere considerata un vero e proprio metro di paragone per gli FPS su smartphone e tablet. E' questo, in ultima analisi, il giudizio che ci sentiamo di dare sull'intera offerta di Modern Combat 5: Blackout, un titolo che compensa ampiamente la sua mancanza di originalità con una tecnica eccellente, un gameplay solido e massicce dosi di intrattenimento.

Conclusioni

Versione testata iPhone 5s (1.0.1), iPad mini Retina
Digital Delivery App Store, Google Play, Windows Store
Multiplayer.it
9.0
Lettori (7)
7.6
Il tuo voto

Di fronte ad un prodotto come Modern Combat 5: Blackout, anche il più acerrimo denigratore di Gameloft e del mobile gaming in generale potrebbe cambiare idea, o perlomeno ammorbidire la sua posizione: strepitoso sul fronte audiovisivo, impeccabile per la quantità dell'offerta ludica e particolarmente fruibile grazie all'introduzione del fuoco automatico, Modern Combat 5: Blackout è semplicemente il miglior FPS attualmente disponibile sul mercato mobile. Un risultato non da poco, considerando i limiti strutturali dei dispositivi touch e le tradizionali lacune del metodo di lavoro di Gameloft, che fanno capolino anche qui nelle vesti di un'originalità sotto i tacchi e qualche dimenticanza sul bilanciamento della difficoltà, ma che non scalfiscono in maniera significativa il valore di un ottimo titolo.

PRO

  • Comparto grafico assolutamente eccezionale
  • Tantissimi contenuti in single e multiplayer
  • Divertente e fruibile grazie anche al fuoco automatico

CONTRO

  • L'originalità non abita di certo qui
  • Qualche picco di difficoltà ingiustificato nella campagna
  • Il multiplayer manca di un matchmaking sensato