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Non c’è due senza uno

Vediamo cosa c'è di nuovo nella versione Wii U del primo Bayonetta

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   19/09/2014

Già la notizia dell'esclusività di Bayonetta 2 per Wi U fu dirompente, ma quando venne annunciato che il primo episodio della serie sarebbe stato disponibile gratuitamente per gli acquirenti del nuovo titolo, agli utenti Nintendo affamati di action sembrò quasi di vivere un sogno ad occhi aperti: ciliegina sulla torta, Bayonetta avrebbe offerto dei contenuti esclusivi, distaccandosi in maniera apparentemente piuttosto netta dalla scomoda definizione di porting da quattro soldi. Andiamo dunque a scoprire quali sono queste novità e vediamo se possono convincere a tornare sui propri passi anche coloro che avevano già giocato il titolo nelle sue versioni originarie.

Giocare ma non toccare

Sgomberiamo subito il campo da eventuali dubbi (o per meglio dire, speranze): Bayonetta su Wii U non è stato arricchito di nuovi livelli, rivelandosi da questo punto di vista esattamente identico all'originale del 2009 di cui potere leggere qui la nostra recensione. Anche sotto il profilo meramente visivo le cose sono rimaste fondamentalmente le stesse, per un prodotto che - fortunatamente - prende le mosse dalla versione Xbox 360, ereditandone i 60 frame al secondo e lasciando solo uno sbiadito ricordo delle magagne della sciagurata edizione per PlayStation 3. Quello che cambia è invece il sistema di controllo, e non solo per la diversa conformazione del GamePad rispetto alle periferiche delle altre console: qui infatti è disponibile sia una configurazione classica, che sfrutta i normali tasti del controller, sia una modalità che consente di giocare servendosi unicamente del touch screen. Scegliendo questa opzione, si muove la protagonista eseguendo delle strisciate sul display, mentre l'attacco veloce si effettua con dei rapidi tap e quello pesante premendo sul cerchio che compare attorno all'obiettivo agganciato.

Non c’è due senza uno

Bastano però pochi minuti di prova con questa tipologia di controllo per capire che si tratta di un modello fondamentalmente impraticabile se si vuole giocare seriamente: al di là dell'imprecisione degli input rispetto a dei tasti fisici, il sistema tramite touch screen si rivela oltremodo inadatto a gestire le mosse più complesse, dimostrandosi in fin dei conti davvero fuori luogo per un titolo veloce e tecnico come Bayonetta. Insomma, per quanto si possa apprezzare l'impegno di Platinum Games, questo aspetto appare più come un tentativo piuttosto maldestro di sfruttare le caratteristiche del GamePad, anche perché non viene accompagnato da altre iniziative concrete: lo schermo del controller viene dunque usato solo per riprodurre l'azione di gioco anziché fungere da complemento alla stessa, e perfino quelle situazioni in cui si sarebbe potuto sfruttare il giroscopio della periferica (una su tutte il minigioco di tiro al bersaglio Angel Attack) non sono state colte dagli sviluppatori, evidentemente non troppo sicuri del rendimento del GamePad con il gameplay del proprio prodotto. Sul fronte delle novità va detto che in qualunque momento è possibile premere l'icona dedicata al Miiverse in alto a destra sul touch screen per condividere in tempo reale con gli amici i progressi nel gioco, ma non si tratta sicuramente di una feature in grado di rivoluzionare l'esperienza ludica con Bayonetta.

Il tempo passa ma il fascino di Bayonetta rimane immutato in questa nuova versione per Wii U

Bayonetta la cosplayer

Anche se il gioco è lo stesso di cinque anni fa e nonostante il GamePad non sia stato sfruttato in maniera particolarmente intensiva, Bayonetta su Wii U presenta comunque un elemento capace di fare la felicità sia dei novizi della serie, sia soprattutto di quelli che avevano già avuto modo di completare il primo capitolo. Anzi, a dire la verità i motivi di giubilo degli utenti Nintendo possono essere addirittura quattro, come i costumi alternativi per la protagonista che sono disponibili sin dall'inizio del gioco: prima di ogni missione è possibile dunque accedere ad un apposito menu dal quale selezionare l'outfit desiderato, ognuno ispirato ad un personaggio storico della grande N e portatore di alcune piacevoli - e talvolta addirittura strampalate - modifiche all'azione su schermo.

Non c’è due senza uno

Cominciamo con il costume da Principessa Peach che avevamo già notato nella demo della GamesCom di Colonia: oltre a rendere Bayonetta molto più rosa, questo vestito cambia l'elemento grafico che accompagna i colpi più potenti, sostituendo i fasci di capelli della protagonista con le gigantesche zampe di Bowser. Ancora, le aureole rilasciate dai nemici sconfitti vengono sostituite dalle classiche monete del franchise di Super Mario, con tanto del caratteristico effetto sonoro quando vengono raccolte. C'è poi il costume da Link, completo di tunica verde, spada e scudo, con questi ultimi due che possono essere sfruttati attivamente in combattimento: anche in questo caso ci sono alcune modifiche allo scenario, con le rupie al posto delle aureole e suoni tratti direttamente da A Link to the Past, con ad esempio il classico tema di Zelda che accompagna il momento in cui Bayonetta apre un forziere. Il terzo è il costume da Samus, che ricalca il design dell'armatura del primo Metroid, e del quale è possibile alzare o abbassare il visore in qualunque momento tenendo premuto il tasto giù sulla croce direzionale: oltre a ciò, equipaggiarlo consente di usare l'iconico cannone montato sul braccio della tuta al posto delle convenzionali pistole della protagonista. Chiude la carrellata il costume da principessa Daisy, diverso da quello di Peach solo per una connotazione meramente estetica. Insomma, come è evidente non parliamo di elementi capaci di sconvolgere l'esperienza di gioco, ma fa comunque molto piacere notare che un "semplice" porting è stato oggetto di questo genere di attenzioni da parte del team di sviluppo.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.5
Lettori (85)
8.9
Il tuo voto

Con questa conversione per Wii U del primo Bayonetta, Platinum Games avrebbe potuto limitarsi a fare il compitino, invece si è anzitutto premurata che il gioco apparisse nella sua forma migliore (rifacendosi dunque all'originale per Xbox 360 piuttosto che allo sciagurato porting per PlayStation 3), e completando poi l'opera con delle piccole ma gradevoli aggiunte che arricchiranno l'esperienza dei neofiti del franchise e contribuiranno a rendere più allettante ai veterani la prospettiva di affrontare l'avventura una seconda volta.

PRO

  • I nuovi costumi sono una bella aggiunta
  • Il gioco è sempre divertentissimo
  • Tecnicamente si difende ancora discretamente...

CONTRO

  • ...se non lo si paragona al secondo capitolo
  • GamePad sfruttato pochino
  • Il sistema di controllo touch è poco credibile