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Pagato per uccidere

Sniper Elite su smartphone? Non proprio...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   09/10/2014

Ormai il genere degli sparatutto in prima persona è stato ampiamente sdoganato anche in territorio mobile, e quindi anche gli sviluppatori cominciano a sentire l'esigenza di uscire sul mercato con delle variazioni sul tema che possano garantire loro una certa visibilità: è questo il caso del team canadese Hothead Games, che con il qui presente Kill Shot mette l'utente nei panni di un tiratore scelto, sacrificando la mobilità in favore di un gameplay che si basa interamente sulla precisione dei colpi sparati all'indirizzo degli avversari. Il tutto presentato tramite la sempre più gettonata formula del free to play, che anche stavolta finisce per rivelarsi proverbiale croce e delizia...

Cecchino e cecchisì

Kill Shot non si perde troppo in chiacchiere, rinunciando praticamente del tutto ad una trama che faccia da sfondo all'azione: protagonista è dunque un anonimo cecchino che deve completare delle missioni per conto di una non meglio precisata unità militare, uccidendo nemici di cui si ignora l'identità.

Pagato per uccidere

Lungi da noi indignarci per l'assenza di una storia elaborata in un prodotto del genere, ma un minimo di contestualizzazione non sarebbe stata certo sgradevole. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, va tutto a favore di un'immediatezza davvero estrema, dato che la fase di tutorial si completa nell'arco di un paio di minuti dopo i quali ci si può già dire in pieno controllo delle funzionalità offerte dal gioco. Come accennato in apertura, Kill Shot è un FPS sui generis, contraddistinto da una maggiore staticità rispetto alla norma: ci si può muovere dunque solo di lato, come se si fosse su un binario, mentre l'enfasi ludica è posta interamente sull'atto di prendere la mira ed eliminare il numero di nemici richiesto dalla missione. Trascinando un dito sullo schermo si sposta la visuale, e due tasti virtuali primari consentono di passare al mirino ottico dell'arma in dotazione e fare fuoco. Per ovviare ad un gameplay che di base è piuttosto limitato, gli sviluppatori di Hothead Games hanno cercato di puntare sulla varietà di situazioni, riuscendoci invero solo in parte: se dunque i parametri, gli obiettivi e il tipo di avversari cambiano nel corso dei diversi stage, la presenza di sole quattro ambientazioni e l'atteggiamento abbastanza passivo dell'intelligenza artificiale dei nemici fanno sì che Kill Shot fatichi ad elevarsi a qualcosa di più di un mero tiro al bersaglio di stampo militaresco. Anche dal punto di vista tecnico, il gioco non mette in mostra doti eccezionali: i modelli poligonali appaiono squadrati e privi di grandissimi dettagli, e persino l'inquadratura in slow motion che scandisce l'ultima uccisione (con la telecamera che segue la pallottola nel tragitto che la porta dalla canna del fucile al corpo del nemico) non brilla certo per spettacolarità.

Tanti acquisti in-app e poco gameplay rendono Kill Shot un tiro al bersaglio facilmente dimenticabile

Pur non essendo un fuoriclasse di gameplay, Kill Shot non rinuncia ad una quantità ed incidenza degli acquisiti in-app davvero massiccia, tale da inficiare seriamente la godibilità del prodotto per chi non volesse spenderci dei soldi.

Pagato per uccidere

Ci sono tutti, ma proprio tutti gli stratagemmi tipici dei titoli free to play: il sistema di doppia valuta (banconote e lingotti d'oro, con questi ultimi acquistabili solo tramite carta di credito e necessari per accedere agli upgrade più succosi), l'indicatore di energia che scende ogni volta che si partecipa ad una missione, barriere d'ingresso per accedere a certi eventi e tutta una serie di oggetti consumabili capaci di dare notevoli vantaggi sul campo di battaglia. Grandi dosi di pazienza ed una spiccata predisposizione per il grinding sono dunque necessari per chiunque volesse avvicinarsi a Kill Shot senza per forza spendere un patrimonio in pacchetti di moneta virtuale: e anche volendo perseguire questa strada, bisogna comunque schivare le costanti - e davvero fastidiose - schermate pop-up che pubblicizzano l'una o l'altra offerta del negozio interno al gioco. E' evidente che gli sviluppatori di Kill Shot si sono focalizzati più su questo aspetto che sulla qualità dell'offerta ludica del prodotto, ottenendo però come risultato uno sparatutto che semplicemente non è abbastanza interessante da giustificare grandi investimenti né di tempo né tanto meno di denaro.

Conclusioni

Versione testata iPhone 5S (1.0.2)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.0
Lettori (1)
1.0
Il tuo voto

Kill Shot sarebbe potuto essere un valido emule di Sniper Elite per dispositivi mobile, peccato che Hothead Games abbia preferito concentrare i suoi sforzi più nell'elaborazione di ogni strumento di vendita in-app possibile ed immaginabile piuttosto che nella realizzazione di una struttura ludica davvero divertente e stimolante. Pur essendo modesto dal punto di vista tecnico e subito tendente alla ripetitività sotto il profilo ludico, Kill Shot non è comunque un prodotto da buttare, e può rivelarsi persino piacevole per qualche sporadica partita: di sicuro, non sarà un titolo di cui ci ricorderemo nei mesi a venire.

PRO

  • Sistema di controllo valido
  • Molte armi e potenziamenti vari
  • Divertente sulle prime battute...

CONTRO

  • ...ma diventa subito ripetitivo
  • Troppa enfasi sugli acquisiti in-app
  • Tecnicamente mediocre