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Wang è tornato, ancora una volta

Il dissacrante Lo Wang è tornato per conquistare la next-gen a colpi di katana

RECENSIONE di Mattia Armani   —   24/10/2014

Shadow Warrior è uno sparatutto in prima persona dal respiro classico, di quelli che riportano alla mente l'epoca di Doom, Blood e Duke Nukem. Non è un caso che l'originale Shadow Warrior, da cui questo remake trae ispirazione e personaggio principale, sia stato realizzato proprio da 3D Realms che di quell'epoca, anche grazie al duca, è stata regina con titoli dissacranti, concitati e sanguinolenti. Questa nuova versione parte dal medesimo concept anche se i modelli bitmap sono ovviamente scomparsi e questa volta Lo Wang, l'egocentrico protagonista, deve fare a meno dei veicoli. Ma non è sparito lo spirito 3D Realms tra battute irriverenti, personaggi tremendamente egocentrici, atmosfere anni ottanta e sangue a secchiate.

Wang è tornato, ancora una volta

Non mancano i boss colossali, enormi e robuste creature da affrontare con una precisa strategia. Tutto classico, insomma, a parte il sistema di progressione che include poteri di guarigione e potenziamenti sbloccati spendendo il Karma ottenuto ammazzando i nemici o i Cristalli Ki trovati esplorando le mappe e capaci di amplificare esponenzialmente il potenziale combattivo di Wang. Il tutto condito da un sistema di specializzazione che consente di sbloccare dei bonus in relazione a ogni singola arma permettendoci di concentrare il denaro ottenuto dai nemici uccisi solo sugli strumenti di morte che ci risultano più congeniali. Le combinazioni sono numerose ed è anche possibile potenziare al massimo le difese, fisiche e magiche, per andarsene a zonzo con un'arma da fuoco pesante in ogni mano. Ma tra schivate fulminee, affondi, mosse melee spettacolari e acrobazie risulta evidente l'intento di esaltare l'uso della katana. E per assicurarsi che l'esperienza sia indimenticabile, ecco che i nemici si affettano, saltellano sulla gamba non tranciata urlando, teste che volano, animaletti straziati e mostri divelti. Il risultato è un gameplay intenso e sempre più ricco che si esalta in un delirio di scivolate, incantesimi e schivate fulminee.

Le console next-gen si tingono di rosso con l'arrivo del sanguinario Shadow Warrior

Obiettivi Xbox 360

L'assenza del multiplayer fa sì che la quasi totalità degli obiettivi di Shadow Warrior sia sbloccabile semplicemente completando il titolo a difficoltà normale e sfruttando l'intero arsenale di Lo Wang per massacrare tonnellate di nemici. Ma una sfida ardua c'è e prevede il completamento della campagna a difficoltà eroica. Ottanta punti difficili da conquistare e senza i quali è impossibile ottenere i 150 punti che si ottengono completando tutti gli obiettivi.

Who wants some Wang!

Per quanto riguarda rifiniture, narrazione e impianto tecnologico, Shadow Warrior non può essere paragonato a Wolfenstein: New Order, nuovo campione degli sparatutto di stampo classico. Ma il titolo targato Flying Wild Hog ha comunque qualcosa di interessante da dirci. Il gameplay in punta di spada è davvero ben realizzato e si adatta ottimamente al pad che risulta più intuitivo della tastiera per l'esecuzione di schivate, affondi e mosse speciali. Inoltre il sistema di progressione è decisamente vario e non mancano nemmeno alcuni spunti narrativi degni di nota. Lo Wang è uno degli antieroi da sparatutto più loquaci che si ricordino, equipaggiato con un vero arsenale di doppisensi, battute di cattivo gusto e slogan autocelebrativi. Varietà e piglio dissacrante sono inferiori rispetto all'originale ma è aumentata la frequenza con cui il protagonista sottolinea verbalmente, in inglese sottotitolato in italiano, le sue imprese. E per quanto la trama sia a dir poco pretestuale, l'impianto narrativo ci riserva alcuni momenti memorabili, in pieno stile Hong Kong fantasy thriller, con tanto di demone rompiscatole che ci rende più forti ma non manca di torturarci con indovinelli e sfottò. I boss, inoltre, raggiungono dimensioni davvero spettacolari e sono ben differenziati anche grazie al design peculiare delle aree in cui vengono affrontati. In questi casi il gameplay corpo a corpo perde parte del suo fascino sia per le difficoltà ad avvicinarsi a creature così grandi senza subire danni, sia per la mancanza di effetti tangibili dei colpi di spada sul corpo di esseri che non possono essere affettati. Ma il variare del gameplay spezza il ritmo evitando il rischio che il tutto diventi troppo monotono.

Wang è tornato, ancora una volta

Un pericolo, questo, reso non troppo remoto da una veste grafica che rischia di stancare tra modelli spartani, edifici squadrati e canneti posticci. Per quanto pieni di aree segrete da scovare e di oggetti da distruggere, i classici livelli da sparatutto vecchia scuola rappresentano, in sostanza, la più grande debolezza di Shadow Warrior. Per fortuna non mancano diversi effetti di buona qualità a svecchiare il tutto, l'azione è concitata, il frame rate è stabile e in alcuni frangenti gli sviluppatori ci fanno l'occhiolino piazzando impalcature da set cinematografico e altri meta riferimenti che suggeriscono l'intenzionalità di creare la messinscena moderna di un classico datato. Ma questo non basta a salvare il design delle mappe da un giudizio non particolarmente lusinghiero, appesantito dalla mancanza di qualsivoglia miglioria rispetto alla versione PC che è uscita più di un anno fa. L'appeal di Shadow Warrior, comunque, non risente più di tanto delle mancanze tecniche. L'onnipresente ironia strappa più di un sorriso e conferisce al titolo un'atmosfera tutta particolare che calza a pennello a un gameplay non perfettamente rifinito ma vario, truculento e soprattutto tosto. In Shadow Warrior non c'è recupero automatico dell'energia vitale perduta, non ci sono miracolose parate che rendono indistruttibili e i poteri sono attivati da sequenze di tasti che devono essere eseguite nel bel mezzo dell'azione. La sfida, in sostanza, è dura anche scegliendo la difficoltà normale e alcuni boss possono risultare frustranti. Questa scelta che potrebbe risultare frustrante per chi è abituato agli sparatutto moderni, fa parte del concept di un titolo nato nel segno del classico, in cui l'elevato grado di sfida non è un mezzo per allungare il brodo e far fronte alla povertà di contenuti. La longevità supera le dieci ore anche alla difficoltà minima e questo senza contare le modalità aggiuntive che non comprendono il multiplayer ma ci offrono un'occasione per rigiocare il titolo con una chiave di lettura differente. La modalità Ex facilita le cose consentendoci di mantenere tutti gli avanzamenti sbloccati durante la prima partita. Quella Eroica, invece, eleva ulteriormente la sfida introducendo la morte permanente. A chiudere, infine, troviamo la classica modalità sopravvivenza che ci permette di testare le nostre abilità o di dare sfogo a tutta la violenza possibile senza distrazioni. Contenuti per tutti i gusti, insomma, a patto di apprezzare piglio classico e sfida in abbondanza.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it
7.8
Lettori (12)
8.3
Il tuo voto

Shadow Warrior arriva su console così com'è arrivato su PC, senza badare troppo alla veste grafica, resa comunque accettabile da effetti grafici e illuminazione, ma puntando su un gameplay che mescola classico e moderno in modo efficace e si adatta decisamente bene al pad. Purtroppo la componente sparatutto non dice nulla di nuovo e il design dei livelli è tutto fuorché esaltante. Le lacune, però, sono egregiamente compensate da un sistema di progressione valido che è capace di esaltare il combattimento con la katana, vera regina dell'arsenale di Lo Wang.

PRO

  • Ironico, dissacrante e viscerale
  • Livello di sfida elevato e buona longevità
  • Il sistema di progressione funziona piuttosto bene

CONTRO

  • Il design dei livelli è fin troppo classico
  • Tecnicamente lontano dagli standard della next-gen