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Geralt contro i dadi

Sarà stata una buona idea aver trasformato la serie The Witcher in un gioco da tavolo?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   01/12/2014

The Witcher Adventure Game è una trasposizione videoludica precisa al dado dell'omonimo gioco da tavolo, di cui eredita pregi e difetti. Tanto per avere un'idea del livello di fedeltà con l'originale, vi basti pensare che per imparare i rudimenti si può usare il manuale del gioco cartaceo che, interfaccia a parte, ne descrive le meccaniche alla perfezione.

Geralt contro i dadi
Geralt contro i dadi

I vantaggi dell'edizione virtuale rispetto a quella fisica sono il minor prezzo (circa una decina di euro in tutti i negozi virtuali del globo) e la possibilità di giocare online e offline, così da non dover necessariamente reclutare amici e parenti ogni volta che si vuole fare una partita. Ora non rimane che da capire di cosa stiamo parlando. The Witcher Adventure Game mette nei panni di uno tra quattro personaggi iconici della serie: ovviamente Geralt di Rivia, l'intelligente e bellissima Triss Merigold, Dandelion e Yarpen, ognuno con un'abilità speciale e un set personale di dadi, legati alle carte sviluppo, oltre a quelli generici. I quattro devono imbarcarsi in un viaggio per il mondo di The Witcher svolgendo quest per accumulare punti vittoria. Vince chi alla fine del gioco ne ha ottenuti di più. Le quest sono di tre tipi e si ottengono tirando delle carte (la prima si tira all'inizio della partita). Ogni carta offre una quest principale, che generalmente richiede di recarsi in un luogo specifico dopo aver accumulato le risorse necessarie; due quest secondarie, che richiedono sempre la raccolta di risorse e si concludono quando si sono accumulate quelle giuste; e una quest di supporto, simile alle altre, ma può essere conclusa solo in un luogo dove si trova un altro giocatore. Di base il gioco è questo: si va in giro e si raccolgono risorse utili per risolvere le quest, cercando di essere più veloci e fortunati degli avversari. Niente di troppo complicato, quindi, anche se la mancanza di un tutorial interattivo e di una traduzione in italiano dei testi può causare confusione nei giocatori della prima ora. Il filmato introduttivo e il libro delle regole aiutano un poco, ma come già specificato non sono utili come il manuale del gioco cartaceo, il che è tutto dire. Soprattutto il libro delle regole è organizzato molto male perché permette sì di chiarire i singoli concetti, senza darne però una visione organica.

Dinamiche di gioco

In The Witcher Adventure Game i giocatori agiscono a turno. Ogni turno è possibile compiere due azioni tra indagare per ottenere clue (da spendere per risolvere le quest o da scambiare con altre risorse), sviluppare carte che danno vari bonus, riposarsi, viaggiare e così via. Alla fine di ogni turno bisogna affrontare un avversario tirando i dadi.

Geralt contro i dadi
Geralt contro i dadi

Per vincere occorre essere abbastanza fortunati da ottenere le facce corrispondenti agli slot di risoluzione, legate all'attacco e alla difesa, altrimenti si subiscono danni (leggeri o aggravati) che vanno a compromettere gli slot azione. I combattimenti non avvengono solo alla fine dei turni, ma anche in seguito al lancio di carte legate alle altre azioni (ad esempio in alcuni casi è richiesto di combattere per risolvere una quest). In generale il loro svolgimento è sempre lo stesso e richiede di affidarsi ai dadi. Oltre alle ferite, i personaggi possono subire anche gli effetti negativi dei gettoni fato avverso (chiamati amichevolmente i gettoni della sfi... vabbé), che danno degli svantaggi al compimento delle azioni. Volendo è possibile recuperare dalle ferite e dalla sfortuna spendendo un'azione per riposarsi. Presto si capisce che in The Witcher Adventure Game imbattersi nel fato avverso è davvero facile, forse un po' troppo, visto che non passano molti turni prima di essere pieni dei gettoni con il teschio disegnato sopra, amici inseparabili di ogni partita. In effetti uno dei problemi del gioco è proprio la preponderanza del fattore fortuna su tutto il resto, che, soprattutto giocando contro altri esseri umani, regala l'inevitabile sensazione di essere più vittime della partita che suoi artefici. Insomma, capiamo la necessità di affidare al caso la risoluzione di alcuni eventi, perché siamo coscienti di essere di fronte a un gioco da tavolo commerciale, ma tra combattimenti falliti, anche contro i nemici più deboli (ce ne sono di tre livelli: bronzo, argento e oro), e gettoni sfortuna, che vengono assegnati anche semplicemente facendo un viaggio veloce (ci si sposta di due luoghi alla volta invece che di uno), ci siamo spesso ritrovati a dover gestire le fasi intermedie delle partite più preoccupati di questi fattori che della risoluzione delle quest. È vero che è possibile ottenere carte che diano dei bonus, una volta caricate, rendendo più semplici i combattimenti (solitamente vanno ad influire sul lancio dei dadi personali dell'eroe), ma in generale avremmo preferito vedere attribuito un peso maggiore alle scelte del giocatore.

Varrà la pena accompagnare Geralt e compagni in The Witcher Adventure Game, combattendo a colpi di dadi?

Interazione tra i giocatori

Geralt contro i dadi

Comunque, sfortuna a parte, il problema più rilevante di The Witcher Adventure Game è la poca interazione tra i giocatori. In realtà le uniche interazioni possibili riguardano le quest di supporto, mentre per il resto del tempo si gioca praticamente da soli facendosi la propria avventura. Sarebbe stato interessante se gli sviluppatori avessero creato condizioni di vittoria legate alla collaborazione o alla competizioni tra i personaggi, permettendo magari lo scambio di risorse, l'esaurirsi delle stesse su territori troppo frequentati o creando delle quest più articolate che si possono svolgere solo insieme, con possibilità di tradimenti e affini. Insomma, così com'è The Witcher Adventure Game richiede solo di raccogliere le giuste risorse il più velocemente possibile, senza che la presenza degli altri influisca sulla propria partita. Certo, in termini di interazione, oltre alle già citate quest di supporto, ci sono delle carte che se estratte colpiscono tutti i giocatori. Purtroppo si tratta di effetti automatici che non danno scelta (tanto per tornare al fattore fortuna di cui sopra), ossia non si può decidere se e quando usarle, legandole a una qualche strategia, ma le si subisce e basta. Si tratta di una mancanza decisamente grave, che rende quasi superfluo il multiplayer, non essendoci stimoli all'interazione con gli altri esseri umani.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP3
  • Processore: Dual Core 2.0 Ghz
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: Chip grafico integrato
  • Spazio su disco: 500 MB
  • DirectX: 9.0c
  • Varie: chip video non supportati: Intel HD Graphics 3000, Intel GMA X3100, Intel GMA 95

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (4)
6.8
Il tuo voto

The Witcher Adventure Game non aggiunge nulla alla serie. Si tratta di un gioco da tavolo che andrebbe rivisto in diversi aspetti, soprattutto quelli relativi all'interazione tra i giocatori, praticamente nulla. Il prezzo abbordabile e la cura per i dettagli relativi all'ambientazione lo rendono un acquisto consigliato ai fan sfegatati di Geralt di Rivia e compari, mentre tutti gli altri possono farne tranquillamente a meno. Insomma, non si tratta di un prodotto disprezzabile nella sua interezza, ma è decisamente inferiore per qualità ad altri giochi da tavolo ed è un tassello superfluo per il mondo di The Witcher.

PRO

  • Perfetta riproduzione del gioco da tavolo, anche graficamente
  • Giocabile offline e online

CONTRO

  • Interazione tra i giocatori nulla
  • Molta fortuna, poco giocatore