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La volta buona

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes debutta su PC con un'edizione tecnicamente migliorata e dal prezzo congruo

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   23/12/2014

Ci sono voluti i tradizionali nove mesi per partorirla, ma la versione PC di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes conferma una precisa tendenza del mercato videoludico, inaugurata con l'adozione dell'architettura x86 da parte delle console next-gen. Si tratta di un evento di grande rilevanza per tutti i fan della serie creata da Hideo Kojima, nonché di un modo per porre fine alle (comprensibili) polemiche relative al prezzo di vendita di questo peculiare prologo visto che, complici i saldi di Steam, è possibile acquistare Ground Zeroes al lancio per 16 euro e rotti, con un prezzo ufficiale di 19,99; dunque la metà rispetto a quanto praticato su PlayStation 4 e Xbox One lo scorso marzo. Merito probabilmente più del fattore temporale che di un improvviso rinsavimento del publisher, ma a questo punto poco importa: ciò che conta è poter finalmente assaggiare l'esperienza che verrà offerta da The Phantom Pain, in una cornice tecnica mai così avanzata e d'impatto.

Fra vecchio e nuovo

Alcuni mesi dopo gli eventi di Metal Gear Solid: Peace Walker, ritroviamo Big Boss alle prese con una missione ad alto rischio in quel di Cuba, dov'è situato un complesso militare al cui interno sono tenuti prigionieri, fra gli altri, Paz e Chico. La prima è una ragazza che Snake ha conosciuto appunto durante la storyline di Peace Walker, e che si è rivelata essere una spia al servizio di Cipher, mentre il secondo è un ragazzino che il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale aveva costretto a diventare un soldato. Entrambi possedevano informazioni che l'inquietante Skull Face riteneva utili, dunque sono stati orribilmente torturati perché le rivelassero. Riuscirà Big Boss a trovarli ancora in vita e riportarli presso la Mother Base del suo esercito privato, i Militaires Sans Frontières?

La volta buona
La volta buona

Lo scopriremo appunto nel corso della missione che costituisce il fulcro dell'offerta di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, che ci vedrà esplorare silenziosamente il Camp Omega alla ricerca dei nostri bersagli, prelevarli e infine chiamare un elicottero per lasciare la zona. La filosofia alla base del gioco mette sempre al primo posto l'elemento stealth, con alcune novità in termini di interfaccia ma determinati aspetti che rimangono giocoforza immutati: la guardia che non si accorge del collega che fino a cinque minuti prima perlustrava la zona di fronte alla sua o che non si incuriosisce per un rumore che abbiamo provocato (spari a parte), ad esempio. Si nota tuttavia un maggiore grado di realismo nel momento in cui si viene scoperti e scattano gli allarmi, nel senso che vengono chiamate a raccolta altre unità e bisogna attendere un po' prima che la situazione torni alla normalità. Insomma, il timer dei primi capitoli è ormai un ricordo del passato, anche se l'impostazione rimane ancorata a un sistema "trial & error" da cui è difficile divincolarsi, e che viene testimoniato dalla presenza di un richiamo veloce all'ultimo checkpoint nella schermata delle opzioni. Profondo e sfaccettato finché ci muoviamo nell'ombra e in silenzio, Ground Zeroes si rivela non proprio a suo agio durante gli scontri a viso aperto, seppure l'approccio open world fornisca anche questa opzione. La colpa a, nostro avviso, va imputata a una certa legnosità del gameplay e a un layout dei comandi che prende un po' le distanze dagli attuali standard degli action game, e con cui bisogna inevitabilmente prendere confidenza. Tornando allo stealth, alcuni meccanismi sono stati ulteriormente elaborati, a tutto vantaggio del valore strategico del gameplay: il binocolo per "marcare" le guardie e controllare la loro posizione, la possibilità di estorcere informazioni ai nemici presi alle spalle e, non ultimo, lo spettacolare bullet time che si attiva nell'istante in cui un soldato ostile ci vede, e che fornisce alcuni secondi per metterlo rapidamente a tacere (con un colpo mirato alla testa, in genere) prima che dia l'allarme. La gestione dell'inventario, infine, unisce elementi tradizionali e qualche innovazione, con l'iDroid che fornisce una mappa tattica nonché informazioni supplementari sui bersagli, mentre gli slot per le armi consentono di trasportare un'arma primaria, un'arma secondaria e quattro extra (in questo caso si parte di default con un visore notturno, ma nello stesso slot trovano posto anche le granate), da attivare agendo sul d-pad del controller.

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes porta su PC la solita "superior version", stavolta a un prezzo congruo

Ok, il prezzo è giusto

Se è vero che per gli originali 39,99 euro l'offerta di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, per quanto intrigante, risultava oltremodo costosa, come detto il gioco è arrivato su PC con un prezzo ufficialmente dimezzato (19,99 euro) e ulteriormente ridotto grazie ai saldi di Steam. Considerata la qualità della produzione, che sulla piattaforma Windows brilla in modo particolare, il collocamento appare più che adeguato.

La volta buona

Tuttavia il discorso è soprattutto contenutistico, visto che stiamo parlando fondamentalmente di un unico livello, appunto lo scenario dell'Omega Camp, che però viene riproposto all'interno di sei missioni extra oltre a quella principale, in momenti della giornata differenti allo scopo di far apprezzare le capacità del FOX Engine in termini di resa del ciclo giorno/notte. Di "Ground Zeroes" abbiamo già parlato, si tratta del fulcro dell'esperienza e offre un paio d'ore di intrattenimento laddove si scelga un approccio paziente e meticoloso, cercando di neutralizzare tutte le guardie che capitano a tiro, in un modo o nell'altro, e di farci dire dove si trovano gli obiettivi. Un'importante variante si ottiene disattivando le luci del complesso e procedendo con il visore notturno, ma in effetti le possibilità sono molteplici e non manca l'opzione "speed run". Le missioni secondarie risultano inevitabilmente più brevi, seppure discretamente varie e con qualche simpatica sorpresa: "Elimina la minaccia dei giustizieri" chiede di individuare ed eliminare due agenti che si sono distinti in passato per la propria crudeltà; "Salvataggio agente segreto" implica il recupero di un VIP tenuto prigioniero all'interno della base; "Acquisizione informazioni riservate" ci vedrà cercare un particolare nastro all'interno dello scenario per poi procedere all'estrazione; "Distruggi postazioni antiaeree", come dice il nome, richiede la distruzione di tutte le torrette presenti nell'area. Ci sono poi le toppe XOF da raccogliere nella mappa e altre due missioni extra, nello specifico quelle che gli sviluppatori avevano inserito come esclusive su PlayStation e Xbox, ovverosia rispettivamente "Déjà-Vu" e "Jamais Vu".

La versione PC

Sul fronte tecnico, la nuova versione di questo prologo può essere giocata fino a una risoluzione di 4K (disponendo ovviamente di una configurazione adeguata), ma anche a 1080p risulta sostanzialmente superiore a quanto visto su Xbox One e PlayStation 4. Merito dell'effettistica avanzata, in particolare il sistema di illuminazione e di rifrazione delle luci, la distanza visiva aumentata, l'introduzione di una più complessa resa della profondità di campo (che però, in alcuni frangenti, risulta discutibile e potrebbe non piacere) e di una maggiore ricchezza in termini di oggetti, specialmente dalla distanza, che appare visibile in particolare durante le missioni secondarie che si svolgono di giorno.

La volta buona

Su PC ci sono rocce, ciuffi d'erba e, in generale, dettagli che su console sono stati eliminati per mantenere stabile il frame rate. E, a proposito di frame rate, possiamo dire tranquillamente che il lavoro svolto da Kojima Studios in termini di ottimizzazione supera quello di molti altri team di sviluppo, anche blasonati. Pur risultando inevitabilmente influenzato dalla CPU, con i processori AMD che ancora una volta faticano a star dietro alle controparti Intel, il gioco riesce a offrire una fluidità eccezionale con tutti gli effetti al massimo, restituendo sulla configurazione di prova un frame rate medio di 45-50 frame al secondo, che sale a 55-60 frame al secondo semplicemente abbassando la qualità delle ombre, senza dunque rinunciare all'impatto visivo. Con la stessa GPU e una CPU Intel i5, si rimane invece incollati ai 60 frame al secondo. C'è comunque un'abbondanza di opzioni avanzate, utili per scalare l'esperienza sui sistemi meno potenti: un eventuale lock a 30 frame al secondo, la sincronia verticale (anche disattivandola non si nota particolare tearing, va detto), la qualità dei modelli, delle texture, del filtro texture, delle ombre, dell'illuminazione, del filtro schermo e degli effetti. Mancano purtroppo le feature specifiche di NVIDIA, come la HBAO+ (c'è solo la SSAO) in termini di occlusione ambientale, l'antialiasing TXAA e la tecnologia per la resa dei capelli e della pelliccia: speriamo trovino posto in The Phantom Pain.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 8

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5-4460
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 650
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows Vista SP2 64 bit, Windows 7 64 bit, Windows 8 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 4790
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit, Windows 8 64 bit

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (47)
8.2
Il tuo voto

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes arriva su PC con la tradizionale "superior version", decisamente più appetibile dal punto di vista del prezzo (anche grazie ai saldi di Steam), forte della presenza di entrambe le missioni esclusive viste su console e, soprattutto, di un comparto tecnico che rende al meglio la straordinaria atmosfera e la ricchezza visiva di cui il FOX Engine è capace. Il gioco rappresenta una chiara evoluzione dei precedenti episodi di Metal Gear Solid, con un'abbondanza di risvolti tattici ma anche le inevitabili semplificazioni proprie del genere stealth, nonché una legnosità di fondo e un sistema di controllo che richiedono un po' per essere assimilati, a maggior ragione se abbiamo l'intenzione di produrci in qualche assalto a viso aperto. In definitiva, un ottimo prologo a un prezzo adeguato, nell'attesa di The Phantom Pain.

PRO

  • Tecnicamente straordinario e ben ottimizzato
  • Stavolta il prezzo è giusto
  • Il top per il genere stealth...

CONTRO

  • ...ma non chiedetegli di fare il third person shooter
  • Mancano le feature avanzate di Nvidia