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L'allegro chirurgo robotico

"Luigino, non sarebbe ora di smetterla coi videogiochi?" "Ma mamma, non capisci: sto imparando a fare il chirurgo!"

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   16/01/2015

Grendel Games è uno studio olandese specializzato nei cosiddetti "serious games", un modo d'intendere il videogioco sorto qualche anno fa (forse in reazione all'invasione dei "casual games", sospettiamo), che vuole sfruttare le sempre maggiori possibilità tecniche del medium per emanciparlo dal ruolo di "mero" intrattenimento e farlo diventare utile anche in ambiti, per l'appunto, più seri della vita quotidiana. Underground, per esempio, nasce addirittura per sostituirsi ai freddi, complicati e costosissimi simulatori che sia gli studenti di medicina, sia chirurghi già affermati, usano per allenarsi ad eseguire interventi di chirurgia laparoscopica, ossia (citiamo da Wikipedia), quella "tecnica chirurgica che prevede l'esecuzione di un intervento chirurgico addominale senza apertura della parete". In quanto tale, per mille motivi, non siamo in grado di giudicarlo; ma Underground è anche stato rilasciato su eShop per la fruizione di tutti i giocatori, e noi, come al solito, siamo qui per dirvi cos'è, com'è, se vale la pena tenerlo d'occhio e acquistarlo.

Nasce come supporto per gli studenti di chirurgia ma, come gioco, com'è questo Underground?

Bisturi! Tampone! Wiimote!

Il modo più consono per usufruire di Underground in tutte le sue potenzialità sarebbe quello di procurarsi presso lo stesso produttore il "controller" dedicato, un apparecchio piuttosto complicato e ingombrante del quale costituiscono parte integrante due Wiimote, alla modica cifra di circa 200 Euro, molto meno costoso rispetto ai corrispondenti simulatori professionali, ma decisamente non alla portata di un giocatore comune. Secondo gli sviluppatori, con questo aggeggio il gioco dovrebbe allenare alla professione chirurgica in modo più veloce ed efficiente rispetto alle macchine tradizionali, al contempo facendo sì che il medico/giocatore si diverta.

L'allegro chirurgo robotico

Ovviamente non siamo stati in grado di mettere le mani su tale aggeggio, e pure se lo avessimo avuto a disposizione non saremmo mai riusciti a valutare gli effettivi vantaggi in questo senso: vi basti sapere, e chiudiamo qui il discorso relativo alla questione chirurgia, che in un primo studio preliminare il National Center for Biotechnology Information americano ha promosso l'operazione, e uno studio scientifico completo e comprensivo è in corso di pubblicazione. Per noi giocatori profani, Grendel Games ha pensato bene di implementare il GamePad (inizialmente il titolo era previsto su Wii, ma quattro anni di sviluppo hanno suggerito lo spostamento sulla nuova ammiraglia di casa Nintendo): i due stick analogici ricoprono la funzione dei due Wiimote. Ma in cosa consiste esattamente Underground? Trattasi di puzzle game fortemente influenzato da Lemmings e che deve qualcosina pure agli ultimi Mario Vs. Donkey Kong (i quali però a loro volta derivavano da Lemmings, e il cerchio si chiude), solo che al posto degli stupidissimi animaletti suicidi ci sono degli intelligenti robot intrappolati, come desumibile dal titolo, in complesse miniere sotterranee, i quali non vanno avanti verso la fine del livello se la strada non è praticabile. E il compito del giocatore, alla guida di Swank, potente e versatile automa volante dotato di un bel paio di braccia telescopiche, è proprio quello di rendere praticabile la strada, eliminando gli ostacoli, creandone di appositi per evitare che i robot vadano incontro a morte certa oppure per fargli prendere una determinata direzione più complicata del normale che però passa per un pezzo di Quadronite (più se ne raccoglie più la vittoria è completa), e costruendo, riciclando i rottami che si trovano in giro, ponti, scale e via discorrendo. Essendo il gioco inquadrato dalla prospettiva di Swank, più o meno di tre quarti dall'alto, in primo piano ci sono proprio quelle due braccia controllabili indipendentemente l'una dall'altra, coi Wiimote nella versione "professionale", con gli stick sul GamePad, e che possono essere dotate di tre attrezzi differenti, intercambiabili in tempo reale grazie al touch screen: un trapano, una tenaglia per afferrare vari oggetti, e un saldatore, molto utile per fondere.

Risvegliare cose che non andrebbero risvegliate

Un classico, nelle miniere, dai tempi di Tolkien in poi. E le miniere di Underground non sono poi da meno, visto quanto sono complicate, ricche di pericoli e di ostacoli, di nemici su cui intervenire direttamente o mandandogli incontro i robot più forti, e pure di boss che chiudono ognuna delle quattro aree, a loro volta composte da una serie di livelli, in cui è diviso il gioco.

L'allegro chirurgo robotico

Proprio il level design è una delle prime cose che balza all'occhio: sempre ben fatto e molto intelligente, non solo va via via complicandosi com'è lecito aspettarsi, ma riesce anche ad accompagnare il giocatore nello sfruttare sempre meglio le potenzialità di Swank. All'inizio, per esempio, si potrebbe anche usare una sola delle braccia, ma poi, pian piano, vengono introdotti elementi nuovi che vanno affrontati con entrambe, magari passando in tempo reale da un attrezzo all'altro con gran destrezza. Tutto questo, ripetiamo, con una curva che sale in maniera esemplare, senza mai mettere fretta e ansia al giocatore (non esiste, ad esempio, un tempo limite) ed anzi creando anche delle situazioni di stasi totale nelle quali però si può studiare a fondo il livello e pianificare tutte le mosse. Per questo Underground non risulta un gioco particolarmente difficile, sebbene richieda un grande studio e anche una discreta abilità col pad: lascia tutto il tempo al giocatore per stabilire cosa fare e come farlo, e anche se un livello va ripetuto, perché si son lasciati morire tutti i robot o anche semplicemente perché non si è raccolto tutto il possibile, lo si fa con estremo piacere proprio in virtù di questa sua accessibilità che introduce alla grande complessità. A minare questo panorama idilliaco ci sono però tutta una serie di piccoli problemi: noterete per esempio un'IA degli automi non sempre finissima, a volte non prendono la strada che dovrebbero anche se voi avete fatto tutto per bene.

L'allegro chirurgo robotico

Soprattutto però i problemi risiedono nei controlli e nella telecamera, e sono legati tra loro e dovuti fondamentalmente a quelle che sono le premesse di tutta l'operazione: le braccia sono fatte infatti per rispondere 1:1 ai movimenti del Wiimote, ed è evidente che gli stick non possono dare la stessa precisione. Vi troverete talvolta, per esempio, a far crollare senza volere le stalattiti (per farle cadere basta infatti semplicemente toccarle due volte) dal soffitto e dover ricominciare da capo, così come dovrete a volte riconsiderare meglio i movimenti per andare ad intervenire su un elemento molto piccolo. A sua volta la telecamera è legata al movimento delle braccia: avvicinandole si zooma, viceversa allontanandole. Pure questo pare sia dovuto alla natura della laparoscopia, non si può però dire che sia una soluzione che vada particolarmente incontro a chi vuole semplicemente giocare. Sono insomma dei difetti di realizzazione anche di un certo rilievo, ma che possono essere tranquillamente superati facendo un po' di abitudine, e che non inficiano il piacevolissimo svolgimento dell'avventura e i puzzle sempre più complessi ed inventivi. Svolgimento reso poi anche più piacevole da una grafica che, sebbene volutamente scura e sebbene a volte tradisca le sue origini Wii con modelli non estremamente dettagliati, texture talvolta scarse e fenomeni di clipping, fa in generale un gran bell'effetto vista la quantità di elementi a schermo, la qualità degli effetti visivi e la scelta dei colori, ma soprattutto da un sonoro scarso per varietà ma eccezionale per qualità, molto alla John Williams, e da una storia sorprendentemente emozionante e toccante, raccontata in modo molto originale: ottime cut scene totalmente prive di parlato, delicate e poetiche.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.4
Lettori (3)
4.2
Il tuo voto

A questo punto, visto quanto ci è piaciuto come gioco puro, è un peccato non avere i mezzi, materiali e culturali, per giudicare Underground come strumento d'addestramento per chirurghi, perché sospettiamo, data la bravura dei programmatori, che sia molto valido anche in questo senso. Certo, ci sono dei difetti dovuti in larga parte proprio a questa sua natura, che fanno sì che non stiamo di certo parlando del miglior puzzle game su piazza, ma la sua accessibilità che nasconde una grande complessità, il ritmo rilassato e mai punitivo, il level design sempre molto buono, tutto il reparto tecnico/estetico, sonoro e cutscene in primis, la longevità decente e il prezzo ragionevolissimo di 20 Euro rendono l'opera di Grendel un'alternativa veramente molto valida ai grandi classici del genere su eShop. Promosso!

PRO

  • Level design dal buono all'ottimo
  • Complesso, ma dal ritmo sempre calmo e ragionato
  • Musiche e filmati di grande valore artistico

CONTRO

  • Controlli via GamePad non precisissimi
  • Gestione della telecamera poco naturale
  • Intelligenza artificiale non sempre impeccabile