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Altro che Darwin

Il nuovo lavoro di Turtle Rock che punta a innovare gli shooter multiplayer è finalmente arrivato sul mercato. Ecco il nostro giudizio

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   15/02/2015

Sono mesi, per non dire anni, che sulle nostre pagine si parla di Evolve. Lo abbiamo visto ripetutamente, lo abbiamo giocato in molteplici occasioni tra eventi, fiere e versioni beta ma ancora non ci era stato possibile avere il quadro completo, comprendere fino in fondo quanto potesse risultare appetibile al grande pubblico. E ora che lo abbiamo giocato per molte ore nella sua versione definitiva è giunto il momento di valutare quanto di buono c'è in questo progetto originale e audace nato dalla fervida mente degli stessi sviluppatori che molti anni fa hanno creato Left 4 Dead: i ragazzi di Turtle Rock Studios. Ma partiamo dalle nozioni basilari. Evolve è uno shooter in prima persona dalla fortissima, per non dire esclusiva, componente multiplayer dove quattro cacciatori, controllati dai giocatori, devono vedersela con un mostro, anch'esso comandato da un umano, all'interno di mappe piuttosto vaste, ricoperte di vegetazione, rocce e costruzioni e dal grande sviluppo verticale. Di base l'obiettivo delle due fazioni è piuttosto semplice e opposto: gli hunter devono trovare il mostro seguendo le sue tracce e uccidendolo prima che diventi troppo potente; l'animale invece deve nutrirsi della fauna locale per potersi evolvere attraverso due stadi ed essere così pronto allo scontro con i cacciatori. In realtà il gameplay avanzato di Evolve è molto più sfaccettato e profondo nel suo tentativo di coniugare le meccaniche cooperative con quelle competitive.

Evolve sa essere divertente e coinvolgente ma pecca per un paio di aspetti relativi al suo gameplay

Contenuti aggiuntivi à gogo

Evolve sarà supportato con un programma di DLC piuttosto aggressivo. Innanzitutto, a seconda del pre-order effettuato, si avrà accesso a differenti pacchetti estetici relativi alle armi e alle skin dei mostri. Upgrade che possono essere acquistati anche in gioco, attraverso il negozio implementato nel menu principale e che possono dare vita a spese folli che hanno generato più di qualche critica online. Chi si è portato a casa il gioco con un preordine avrà accesso anche al quarto mostro già annunciato, il Behemoth, quando verrà rilasciato in primavera mentre chi ha acquistato l'Hunter Season Pass potrà avere accesso a quattro nuovi cacciatori, uno per classe, non appena saranno resi disponibili sul mercato. Infine c'è l'edizione PC Monster Race, esclusiva per i computer, che contiene un quinto mostro non ancora annunciato e una serie di skin inedite per gli altri animali. Turtle Rock ha poi annunciato in più occasioni che le nuove mappe e modalità di gioco saranno rilasciate sempre in forma gratuita per evitare di separare e disperdere i giocatori.

Non chiamateli soltanto cacciatori

Partiamo proprio dagli hunter, i depositari delle meccaniche cooperative. Il gioco base ne contiene tre per ognuna delle quattro classi, nel tentativo di offrire una serie di varianti su alcune meccaniche di gameplay piuttosto basilari. Si parte con il trapper, una sorta di leader naturale del gruppo visto che tra le sue doti peculiari troviamo la possibilità di scovare il mostro attraverso una serie di gadget o, nel caso di Maggie, il primo esponente di questa classe che avremo a disposizione, con l'ausilio di un pet capace di fiutare l'animale. Diciamolo da subito che il giocatore ai comandi del trapper è spesso l'ago della bilancia dell'intero match: se particolarmente abile è in grado di beccare nei primissimi minuti l'avversario mostruoso e far volgere pesantemente a favore degli hunter l'esito della partita. C'è poi l'assaltatore: il tank in grado di fare anche danni. Solitamente è munito di due armi, una per il combattimento ravvicinato e una per quello a distanza, e di uno scudo personale dalla breve durata in grado di tamponare eventuali super attacchi del mostro. È senza dubbio la classe più semplice e più lineare dell'intero pacchetto: basta sparare nella speranza di convincere il nemico a usarti come bersaglio. Quindi tocca al supporto, una classe molto eterogenea nei suoi tre esponenti. Di base deve cercare di supportare, nel vero senso della parola, il resto del team attraverso potenziamenti momentanei, la possibilità di far occultare la squadra, oppure con un comodo scudo portatile che può proiettare per un tempo limitato su uno qualsiasi degli altri personaggi. Infine troviamo l'immancabile medico. Anche in questo caso passiamo da cure più ovvie come l'immancabile pistola curatrice di Val a meccaniche più raffinate come nel caso di Caira che possiede delle granate in grado di curare ad area o di Lazarus che può esclusivamente resuscitare rapidamente i propri compagni senza attivare la penalità di morte. Proprio quest'ultimo aspetto ci mette davanti a una meccanica basilare di Evolve che i giocatori devono sempre tenere a mente. Quando un personaggio viene ferito a morte ha i classici pochi secondi di vita ulteriore che i compagni possono sfruttare per tentare di resuscitarlo al volo. Quando però un personaggio arriva alla sua terza morte "apparente", perde la vita istantaneamente e definitivamente. E cosa succede a questo punto? Si attiva un timer di tre minuti che determina l'arrivo della navetta di trasporto degli hunter e il respawn di tutti i cacciatori che sono morti fino al momento della scadenza del timer. Questa peculiarità del gioco che all'apparenza può sembrare banale è in realtà alla base di una meccanica di caccia e fuga che è veramente il punto focale dell'intera esperienza di Evolve. Un esempio è cruciale per capirsi meglio. I cacciatori passano gran parte della partita nella modalità base del gioco, Caccia, nel tentativo di scovare il mostro e massacrarlo di piombo.

Altro che Darwin
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A un certo punto però, il giocatore che controlla il mostro può decidere di essere pronto allo scontro perché magari si è evoluto o si sente padrone delle sue capacità. Entrambe le fazioni sanno bene che se l'animale uccide tutti i cacciatori vince la partita e questo significa che se per qualche motivo il gigante spietato riesce a far fuori magari due o addirittura tre hunter, il sopravvissuto dovrà cercare in tutti i modi di scappare e nascondersi nell'attesa che il timer del respawn scada e che quindi i suoi compagni tornino in gioco. Il risultato è che in qualsiasi momento il rapporto tra cacciatore e preda si può invertire e questo fattore è alla base di un titolo che offre anche altre modalità di gioco in grado di potenziare ulteriormente questa varietà. Anche per i mostri vale lo stesso discorso degli hunter. Di base Evolve ne offre tre. Il Golia, il classico mostrone corpulento, piuttosto impacciato nei movimenti e specializzato negli attacchi ravvicinati, con anche qualche chicca per stupire dalla distanza come il lancio di un enorme masso o un salto in grado di raggiungere in un attimo gli avversari e danneggiarli contemporaneamente. Il Kraken, un animale specializzato, di contraltare, nel combattimento alla distanza grazie alla sua possibilità di levitare nell'aria e lanciare fulmini e mine globulari mentre, dall'alto, osserva il campo di battaglia. E infine c'è lo Spettro, una vera e propria macchina di guerra capace di teletrasportarsi, muoversi con grande velocità ed eseguire una serie di combattimenti ravvicinati dai danni particolarmente vistosi. Anche nel caso dei mostri, il giocatore avrà a disposizione quattro abilità da gestire ma rispetto ai cacciatori, non le avrà tutte a disposizione fin dall'inizio. Ogni evoluzione del mostro (sono due per un totale di tre livelli) corrisponde a tre punti che possono essere spesi per acquisire o potenziare le abilità (che hanno anche queste tre livelli). Questo vuol dire che, anche al terzo livello, l'animale potrà eventualmente massimizzare tre delle quattro abilità, oppure suddividere i punti. L'ultima caratteristica del mostro è la sua energia vitale. Questa non può essere recuperata in alcun modo nel corso del match, ma può essere soltanto aumentata ad ogni evoluzione in base ad alcuni "scalini" prefissati. Nutrendosi della fauna che popola il mondo di Shear, potrà però guadagnare un'armatura che lo protegge dai colpi consumandosi al posto dell'energia vitale. Ogni mostro può accumulare un quantitativo determinato di armatura massima e anche in questo caso il gameplay dà vita a scelte tattiche costanti mentre si sta combattendo: continuare ad attaccare gli hunter perché magari si è fatto fuori il medico ma mettendo a repentaglio la propria energia vitale che non si può recuperare, oppure fuggire per mangiare qualche animale e quindi ripristinare un po' di armatura? E poi c'è da considerare che ad ogni evoluzione l'armatura viene annullata, rendendo ancora più vulnerabile il mostro proprio nel momento in cui si fortifica.

Quello strano sentimento chiamato bilanciamento

È evidente da quanto abbiamo appena scritto che i ragazzi di Turtle Rock Studios hanno studiato: non si sono affatto limitati a fare il compitino. La ricerca di un bilanciamento perfetto, di una varietà da offrire al giocatore per compensare un gameplay che all'apparenza può sembrare estremamente ripetitivo e piuttosto lineare, di quell'alchimia particolare che si viene a creare tra i giocatori quando si trovano davanti ad un'esperienza multiplayer davvero in grado di regalare soddisfazioni è stata alla base dell'intero lavoro di sviluppo ed è frutto probabilmente di un'esperienza maturata negli anni di Left 4 Dead.

Altro che Darwin
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Ed è stato quindi un peccato notare, da parte di chi scrive, che almeno due difetti macroscopici sembrano minare alla base un'esperienza di gioco davvero innovativa per un genere, quello degli shooter in prima persona, da troppo tempo bloccato sugli stilemi di Call of Duty e più di recente rianimato con l'apprezzata ma ugualmente contestata anima MMO di Destiny. La prima problematica che affligge Evolve è quella relativa al sistema di progressione. In pratica, per poter avere accesso al secondo e terzo personaggio di ogni classe, nonché al Kraken e allo Spettro, è necessario raggiungere la "mastery" di primo livello in ognuna delle quattro abilità di hunter e mostro (ognuna può arrivare al terzo livello con conseguenti bonus passivi). Questo significa compiere una serie di attività che in alcuni casi vengono naturali giocando, ad esempio con l'assaltatore dove risulta abbastanza scontato fare danni con le due armi, ma in molti altri obbligano di fatto a "spammare" abilità che solitamente si utilizzerebbero solo in frangenti molto sporadici. Perché siamo costretti a lanciare centinaia di bombe a gas, oppure piazzare decine di trappole o, ancora, passare intere partite a sparare con il fucile da cecchino mentre si utilizza il medico solo per poter accedere al personaggio successivo? E lo stesso, naturalmente, vale per il mostro. Non è molto chiaro se si tratta di un tentativo da parte dello sviluppatore per forzare il giocatore a utilizzare ogni singola peculiarità del personaggio fino allo sfinimento oppure di un modo molto furbo per aumentare a dismisura le ore di gioco (considerate che per sbloccare il terzo mostro ci impiegherete non meno di quattro, cinque ore) ma il risultato è assolutamente drammatico. Se si gioca con altre persone si rischia in un attimo di far degenerare la partita e di far perdere il proprio team nel tentativo di inseguire il completamento di un attività e quindi ci si ritrova costretti a fare centinaia di match con i bot, magari settando la partita completamente a nostro favore, solo per stare lì, nel mezzo della mappa a utilizzare sempre la stessa abilità così da farla crescere velocemente. E ci chiediamo, non era meglio offrire tutti i contenuti, da subito, al giocatore lasciando alle sue capacità e abilità la scelta del personaggio ideale per il suo stile di gioco? Oppure, non si poteva pensare a una modalità aggiuntiva dedicata a questo guadagno di esperienza, dove magari non c'è il mostro, o viceversa gli hunter, a inseguirti costantemente ma magari ci si può dedicare soltanto all'uccisione della fauna? Tra l'altro, Evolve offre un ulteriore sistema di sblocco relativo ai perk che si guadagnano al salire di livello del profilo, la cui esperienza matura semplicemente giocando e realizzando determinati risultati e che possono poi essere montati, uno per volta, all'inizio di ogni match per avere accesso ad un bonus passivo.

Ma si va solo a caccia?

L'altra problematica più invasiva riguarda la modalità base di Evolve, quella su cui è stata basata praticamente l'intera campagna marketing del gioco e l'unica che ci è stata fatta provare in tutte le occasioni in cui il gioco era testabile: la caccia. Nel quattro contro uno iconico del gioco vengono infatti alla luce alcune limitazioni connaturate a un gameplay così asimmetrico. Il match infatti tende a risolversi nell'arco dei primissimi minuti oppure dopo che per dieci, quindici minuti non è successo praticamente nulla e in entrambi i casi il risultato è piuttosto frustrante. Se si è infatti nei panni dei cacciatori e il team è particolarmente fortunato oppure il trapper sa fare estremamente bene il proprio dovere, allora è capace che il mostro viene intercettato immediatamente e per il giocatore ai suoi comandi la vita si fa difficilissima visto e considerato che essere al primo livello e non riuscire a scappare per potersi nutrire ed evolversi vuol dire avere già un piede nella fossa.

Altro che Darwin
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Viceversa, se il mostro è particolarmente abile (o molto fortunato) e riesce a rimanere nell'ombra il tempo necessario a toccare il livello tre, l'esito si capovolge in un attimo e lo scontro diventa praticamente a senso unico. Dopo che, tra l'altro, si sono passati magari dieci minuti con i cacciatori a girovagare per la mappa seguendo le orme o ascoltando i soliti uccelli che si "svegliano" quando il mostro passa nelle loro vicinanze. È paradossale che insomma sia proprio la modalità "tipica" di Evolve a soffrire maggiormente visto che nel pacchetto finale ne troviamo altre tre estremamente più interessanti e in grado di dare vita a partite molto più stimolanti e divertenti. Troviamo infatti Salvezza dove gruppi via via più numerosi di umani si "attivano" all'interno della mappa e vanno scovati e portati in salvo se si è cacciatori oppure uccisi se si è il mostro; nido dove la situazione si inverte visto che l'animale dovrà difendere un certo numero di uova nascoste in giro per la mappa mentre gli umani dovranno distruggerle entro un tempo limite ma con l'interessante variante rappresentata dal fatto che il mostro può decidere di sacrificare un uovo per risvegliare un alleato, un Golia di dimensioni più piccole che si muove in modo autonomo per dare la caccia agli hunter. Poi c'è difesa, una sorta di variazione in salsa MOBA di Evolve dove il mostro parte già al terzo livello e dovrà distruggere due generatori e una nave che sta facendo rifornimento mentre ovviamente gli umani dovranno evitare il disastro resistendo per un certo numero di minuti. La componente MOBA è tutta nel respawn costante di due piccoli Golia che, ad intervalli regolari, partiranno da una zona della mappa con l'unico obiettivo di colpire i generatori offrendo al giocatore ai comandi del mostro un'ulteriore vena tattica da tenere sotto controllo. Come se tutto questo non bastasse, Evolve offre anche una sorta di modalità playlist, chiamata Estrazione, dove vengono disputate cinque partite all'interno di mappe casuali e con una tra due modalità votate dai giocatori. La particolarità è che la fazione vincente di ogni match guadagnerà un bonus attivo nella partita successiva, come ad esempio dei teletrasporti sparsi per la mappa per muoversi rapidamente, oppure delle nubi radioattive che rendono la vita molto più difficile ai cacciatori o, ancora, dei piccoli campi di forza che rendono più complesso scappare per il mostro mentre quella perdente guadagnerà un bonus passivo che gli consentirà di essere più resistente e di fare più danni nello scontro seguente. Completate le cinque partite ci sarà un conteggio relativo ai coloni salvati e uccisi e la fazione con il numero maggiore si porterà a casa un sonoro bonus di esperienza. È insomma evidente che è proprio il deathmatch "classico" a soffrire maggiormente laddove Evolve sembra funzionare decisamente meglio nel momento in cui è presente un terzo obiettivo in grado di rendere meno frustrante la ricerca spasmodica della bestia da parte degli hunter e meno agonizzante la necessità di mangiare e nascondersi per chi comanda il mostro. Tutto si sposta sulla gestione dei tempi e su una pianificazione più precisa del quando intervenire e con che intensità. Un'ultima nota, prima di passare all'aspetto tecnico, riguarda i bot. Il gioco può essere affrontato in "single player" ma le virgolette sono d'obbligo visto che manca una campagna o una storia (se si esclude il ridicolo incipit del pianeta Shear popolato da creatura abominevoli che mettono in pericolo gli umani) e semplicemente è possibile affrontare tutte le mappe e modalità attivando i bot. Inoltre quando si gioca in multiplayer online, se un umano lascia la partita, verrà immediatamente rimpiazzato da un bot, mostro compreso e in qualsiasi momento sarà possibile passare ai suoi comandi alternandosi tra le varie classi.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core 2 Duo E6600 o AMD Athlon 64 X2 6400
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560 o ATI Radeon HD 5770
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7-920 o AMD A8-3870K
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 o 760 o AMD Radeon R9 280
  • Memoria: 6 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8 o Windows 8.1 a 64 bit

Evoluzioni tecnologiche?

In termini tecnici Evolve si presenta piacevole e particolarmente pulito pur senza mai brillare per qualche effetto particolare o per una resa grafica al di sopra delle aspettative. I modelli dei personaggi sono ben animati e adeguatamente dettagliati, e lo stesso si può dire dei mostri mentre flora e fauna risultano sempre piuttosto anonimi pur raggiungendo una buona conta poligonale. Al contrario le armi risultano invece varie e sempre credibili nell'effettistica che le caratterizza.

Altro che Darwin

Sul computer di prova il gioco girava a 1080p con il preset grafico settato su Molto Alto, il massimo tra quelli disponibili, e con soltanto le ombre ridotte di un livello per raggiungere un frame rate sempre al di sopra dei 60 frame al secondo. È un po' particolare il discorso da fare per le mappe. Sono sedici, tutte di dimensioni generose, specie nella componente verticale ma, allo stesso tempo, piuttosto simili tra di loro. Spesso si fa molta fatica a distinguerle mancando elementi caratteristici o aspetti del gameplay in grado di connotarle e stimolare l'uso di determinate tattiche o lo sfruttamento di specifici spazi. Hanno praticamente tutte le medesime rocce, una vegetazione estremamente similare e qualche anonima costruzione futuristica ma nel concreto vi ricorderete dell'una o dell'altra solo quando avrete iniziato a notare la conformazione del livello tramite la minimappa attivabile in sovrimpressione. Molto reattivo il matchmaking e sicuramente è degno di nota l'eccellente ottimizzazione del netcode che porta alla quasi totale assenza di lag. Ma d'altra parte dagli sviluppatori di Left 4 Dead era lecito aspettarsi un risultato del genere. Giusto talvolta ci è capitato di essere buttati fuori da un match in via di composizione e di dover attendere nuovamente la ricerca di altri giocatori oppure di essere inseriti in una partita in fase molto avanzata dove magari sono tutti bot tranne un altro malcapitato umano. E dove praticamente risulta impossibile influenzare in modo positivo l'andamento del match.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
8.0
Lettori (81)
6.8
Il tuo voto

Ben ottimizzato nel suo netcode, bilanciato quanto basta per stimolare il giocatore a migliorarsi e a sperimentare continuamente nuove tattiche, Evolve avrebbe potuto davvero rappresentare l'esperienza multiplayer definitiva. Tuttavia ci sono alcuni elementi come lo sblocco dei cacciatori e dei mostri che sembrano obbligare il giocatore ad un lungo e tedioso grinding o le altalenanti modalità di gioco che troppo spesso danno vita a partite noiose o, peggio ancora, che si risolvono troppo rapidamente generando un amaro senso di frustrazione. E poi c'è l'annosa questione della quantità di contenuti disponibili nel pacchetto finale che sulla carta sembrano sufficienti per garantire una buona longevità al prodotto ma che dovranno essere rapidamente aumentati e supportati dal team di sviluppo per far sì che Evolve non cada prematuramente nel dimenticatoio.

PRO

  • Cooperative e competitive si amalgano alla perfezione
  • Immediato quanto basta ma anche estremamente profondo
  • Le modalità di gioco rendono abbastanza varia l'esperienza multiplayer...

CONTRO

  • ...ma è assurdo che proprio il deathmatch classico, Caccia, sia la modalità meno divertente
  • Sbloccare tutti i cacciatori e il mostro è un processo lungo, ripetitivo e noioso
  • Senza un adeguato supporto e un rilascio costante di DLC (gratuiti) sarà dura che riesca a intrattenere a lungo