18

Generazioni di eroi

Il gioco di ruolo di Alfa System, ambientato in un Giappone fantasy medievale, arriva finalmente in occidente

RECENSIONE di Massimo Reina   —   19/03/2015

È sempre sorprendente constatare come i giochi di ruolo alla giapponese riescano a rimanere ancora oggi, a distanza di tanti anni dalla loro diffusione capillare in occidente, uno dei generi più amati in assoluto. Ed è ancora più sorprendente notare lo sforzo di alcune software house nipponiche nel tentare anno dopo anno di renderli sempre appetibili, anche con piccoli ritocchi, senza però per questo snaturare gli stilemi classici dei jRPG. Oreshika: Tainted Bloodlines di Alfa System, che arriva da noi solo in formato digitale, rientra per certi versi in questa categoria, visto che pur essendo un gioco di ruolo tipicamente vecchio stampo, con combattimenti a turni e personaggi stile anime, cerca di aggiungere alcuni elementi forse poco originali, ma buoni comunque per variare l'esperienza e renderla diversa rispetto a quelle vivibili giocando ad altre produzioni simili. E qui fra la creazione di un clan con il quale lottare contro delle forze malefiche per decenni, la necessità di procreare figli, lo strano modo di ottenere le ricompense a fine battaglia e il ricercato stile artistico adottato per la grafica, di carne al fuoco per definire "particolare" il gioco ce n'è abbastanza.

Un clan di eroi maledetti in lotta in un Giappone fantasy medievale: Oreshika: Tainted Bloodlines

In saecula saeculorum

La trama racconta di una stirpe maledetta di guerrieri destinata generazione dopo generazione a combattere uno spaventoso demone per ottenere vendetta dopo una tragedia che li ha colpiti nell'estate del 1118 a Kyoto. Il gruppo di eroi ha però su di sé una doppia, terribile condanna: la prima impone loro di morire dopo al massimo due anni di vita. Per questo motivo oltre che a dare sempre il massimo in ogni battaglia a qualsiasi costo, i suoi membri devono pensare a procreare degli eredi prima della loro dipartita, in modo da dare continuità alla casata. Ma qui entra in ballo la seconda maledizione: sono impossibilitati a generare figli con altri umani.

Generazioni di eroi
Generazioni di eroi

C'è però la possibilità di farli con gli déi. Pertanto, una volta che il videogiocatore racimola degli appositi punti, può spenderli nel cosiddetto Rito dell'Unione Divina, evento che permette appunto di far sposare i personaggi della casata con delle divinità del sesso opposto, ispirati in buona parte alla mitologia giapponese. I nascituri, che entreranno nel clan un mese dopo la loro nascita, erediteranno quindi alcune delle caratteristiche dei genitori, come quelle fisiche, ma anche le affinità elementali, le tecniche speciali e la personalità. Molto dipenderà da quale parte del patrimonio genetico di mamma e papà sarà più dominante nel pargolo. Ovviamente, come da tradizione per il genere, su certi parametri avranno successivamente un loro peso anche l'addestramento, il livello di esperienza acquisito col tempo dall'eroe, gli oggetti equipaggiati, e così via. Quello appena descritto è uno dei due elementi cardine del gameplay di Oreshika: Tainted Bloodlines. L'altro è lo scorrere del tempo, che va a influenzare l'andamento della partita. I mesi passano, le stagioni si alternano e ogni cosa che si fa un determinato giorno, dall'esplorazione di un'area al viaggio in un'altra località influisce su certi elementi e sulle future generazioni. Questo parametro può tra l'atro essere modificato all'inizio del gioco, selezionando il livello di difficoltà dell'avventura. Ciascuno dei cinque gradi presenti va infatti a influire in maniera differente su aspetti quali la resistenza dei nemici, sulla percentuale di punti esperienza ottenibili dopo ogni battaglia, sul già citato trascorrere del tempo e così via, andando di conseguenza a determinare la durata complessiva del gioco, che può così variare da un minimo di trenta ore a un massimo di cento. E siccome sono davvero tante le cose da fare in Oreshika, l'utente preoccupato dall'idea di dover gestire e pianificare troppe situazioni può affidarsi alle sapienti mani della simpatica Kochin, una ragazzina antropomorfa che nella sede del clan, praticamente l'hub dell'intera avventura, ha la funzione di guida e "assistente" del videogiocatore, ed è tra l'altro sempre prodiga di consigli utili.

Trofei PSVita

Il gioco offre 48 Trofei così suddivisi: 38 bronzo, 6 d'argento, 3 d'oro e 1 di platino. Sorprendere con un imboscata i nemici almeno 200 volte, portare al suo massimo livello un membro del clan, scoprire 500 tesori, sconfiggere diecimila demoni o giocare per 100 anni (virtuali) sono solo alcune, in ordine di difficoltà crescente, delle azioni da compiere per ottenere dei premi.

Arte in movimento

Per il resto tutto si svolge in maniera non dissimile dai classici dungeon crawler: bisogna provvedere alle esigenze dei membri del clan, assicurandosi di avere a disposizione armi, armature, oggetti curativi e altro materiale utile, da acquistare in giro per il mondo del gioco, ma anche potenziare strutture indispensabili per la vita del gruppo come templi, locande, negozi e armerie nel proprio villaggio. E soprattutto esplorare lunghi sotterranei dove è facile perdersi visto che non c'è una direzione ben precisa da seguire, pieni zeppi di oggetti da recuperare, forzieri da razziare e nemici da affrontare. Questi sono ben visibili sullo schermo e una volta toccato l'apposita figura che li rappresenta (se avviene di spalle li si può attaccare inizialmente da dietro) si accede alla schermata di combattimento. Quattro sono i membri del party che si possono schierare contemporaneamente sul campo (più due in "panchina"), sistemati frontalmente o dietro gli avversari, coi nemici posti in altrettante porzioni dello scenario.

Generazioni di eroi
Generazioni di eroi

In base alla classe di appartenenza, i membri del gruppo possono compiere delle azioni e attaccare i contendenti in relazione alla loro arma, alle abilità, alle Arti Segrete e alla posizione sul campo. All'inizio del gioco, infatti, all'utente viene chiesto di creare i primi tre elementi del gruppo, compreso il leader, scegliendone nome, sesso, tratti somatici (si può usare la camera di PlayStation Vita per modellarci sopra il proprio volto), e appunto la classe fra le otto disponibili, che comprendono tra le altre quelle di Spadaccino, Maestro d'Arti Marziali ed Evocatore di Demoni. Bisogna quindi fare attenzione alle caratteristiche di ogni individuo del party in correlazione alla tipologia di nemici e alla conformazione del terreno se si vuole venire a capo di una battaglia. Il battle system, pur rifacendosi alla classica tradizione degli scontri a turno, come detto all'inizio della recensione, introduce però una caratteristica davvero particolare. All'inizio del combattimento, nella parte bassa dello schermo, appare un menu orizzontale che riporta alla mente una sorta di slot machine al cui interno ruotano i nomi di tutti gli oggetti e i denari posseduti dall'Oni: quelli su cui si ferma la rotazione potrebbero costituire il bottino dell'utente in caso di vittoria. "Potrebbero", perché a quel punto, iniziato lo scontro, deve decidere in fretta se concentrarsi solo sul leader nemico, in maniera tale da ucciderlo e recuperare gli item in questione, oppure attaccare tutti gli avversari per ottenere anche punti esperienza e quant'altro, ma col rischio, nel caso non riuscisse a eliminare tutti per tempo, di vedere fuggire il loro capo con il bottino. Al giocatore il compito di operare la scelta che reputa migliore al momento. Passando ad analizzare la parte tecnica, la direzione artistica di Oreshika: Tainted Bloodlines è precisa e parecchio azzeccata. Le schermate di gioco riportano alla mente fin dalla prima immagine le opere di Katsushika Hokusai, uno dei maestri dell'ukiyo-e, genere di stampa artistica giapponese su blocchi di legno fiorita nel periodo Edo tra il XVII e il XX secolo, e quelle di alcuni quadri di Toshinobu Yamazaki. Girovagando all'interno di grotte, sotterranei, foreste e aree desertiche, o guardando le scene di intermezzo semi-statiche sul piccolo schermo di PlayStation Vita sembra proprio di osservare una serie di illustrazioni pittoriche. Lo stile adottato dai grafici di Alfa System affascina, insomma, al pari della colonna sonora che accompagna le varie fasi di gioco, fortemente ispirata a sua volta alle classiche sonorità giapponesi, con l'aggiunta del parlato in lingua originale. In tal senso c'è da evidenziare come il gioco non sia localizzato nella nostra lingua, nemmeno per i sottotitoli, il che potrebbe tenere lontano chi non mastica bene inglese, francese o tedesco.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (10)
6.9
Il tuo voto

Oreshika: Tainted Bloodlines è un gioco di ruolo che si fa forte di uno stile artistico molto particolare e ricercato, e di una giocabilità incentrata in buona parte su una serie di elementi classici del genere, ma non per questo noiosi o passati di moda. Il tutto viene corroborato da un interessante sistema di sviluppo, crescita e procreazione dei personaggi, da un'ottima longevità e da un prezzo decisamente vantaggioso. Di contro la trama non è sfruttata a dovere e serve in buona parte da pretesto per motivare le meccaniche di gioco e le azioni dei protagonisti, mentre dal punto di vista ludico, considerando la sua natura da dungeon crawler, c'è alla lunga il rischio ripetitività. Anche se, a onor del vero, per chi ama questo genere di giochi può essere un fattore secondario.

PRO

  • Direzione artistica originale e affascinante
  • Interessante nel contesto del gameplay il sistema di procreazione attraverso i legami con gli déi
  • Ottima longevità
  • Il caro, vecchio combattimento a turni, ma impreziosito da qualche nuovo elemento

CONTRO

  • L'assenza della lingua italiana nei testi potrebbe costituire un problema per alcuni utenti
  • Nel complesso la trama è piuttosto limitata
  • Per i non appassionati il rischio ripetitività è sempre dietro l'angolo