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Albedo, recensione

Albedo ci trascina nella fantascienza degli anni '50 chiedendoci di risvegliare il nostro lato Threepwood

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   15/04/2015

Albedo inizia con il più classico degli incidenti in un laboratorio scientifico segretissimo chiamato Jupiter, dove si compiono strani esperimenti spazio temporali. Il protagonista, rozzo guardiano che ricorda per certi aspetti Duke Nukem (ma i paragoni finiscono qui) si risveglia in uno scantinato dopo qualche ora d'incoscienza e scopre suo malgrado che è in corso una specie di invasione aliena.

L'atmosfera è ottima
L'atmosfera è ottima

Probabilmente i suoi datori di lavoro non gli hanno detto tutto sulla natura del laboratorio. Il suo obiettivo è fuggire e capire cos'è accaduto, improvvisandosi eroe suo malgrado. Nonostante i muscoli, la sua arma principale sarà l'ingegno. Sì, Albedo: Eyes from Outer Space è fondamentalmente un'avventura grafica, nonostante alcune immagini possano trarre in inganno. Il giocatore non dovrà quindi andare in giro per il laboratorio a sparare ai nemici con armi sempre più grosse, ma dovrà esplorare l'ambiente, cercare oggetti, raccoglierli e usarli alla bisogna. Il gioco è strutturato in stanze autoconclusive, ossia si raggiunge un ambiente e si risolvono tutti gli enigmi prima di passare al successivo. Solo più avanti nell'avventura si verificheranno situazioni più complesse, con diverse varianti alla formula, che richiederanno di ritornare in stanze già visitate o che faranno esplorare ambienti più vasti e pericolosi. Diverranno più presenti anche le scene d'azione. In realtà un primo alieno si uccide a suon di pugni appena si esce dalla prima stanza e anche durante le fasi adventure capita di doversi confrontare con delle piccole creature eliminabili con strumenti di fortuna. Comunque, più si va avanti e più si avranno strumenti di difesa adeguati, con momenti dedicati simil-FPS. Nonostante questo non ci sarà mai una deriva completa verso l'action e la parte adventure rimarrà sempre preponderante. Quindi aspettatevi di dover trovare codici segreti e combinare oggetti fino alla fine.

Intervista a Fabrizio Zagaglia

Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Fabrizio Zagaglia, autore di Albedo. Ecco le sue risposte!

Salve Fabrizio, puoi dirci da cosa nasce Albedo? A cosa ti sei ispirato per realizzarlo?
Albedo è una sorta di evoluzione di un progetto nato ormai 15 anni fa: "Longy", questo era il nome del gioco (e del protagonista di Albedo), era un semplice gioco 2D, creato per 3/4 con The Games Factory che con Albedo condivideva protagonisti, mostri, ambientazione e le meccaniche di base. A quel tempo ero sicuramente molto influenzato dal recente Half Life, ma anche da molti classici del decennio precedente (Monkey Island, DooM e così via) e di conseguenza questi titoli sono stati fonte di ispirazione anche per Albedo. Per quanto riguarda invece il mood si possono ritrovare riferimenti ai film sci-fi anni '60 e telefilm come Star Trek.

Tecnica o design? Albedo è nato come modo per sperimentare le tue conoscenze tecniche o come progetto narrativo per cui poi ti sei messo alla ricerca dei modi di sviluppo?
Direi più la prima: nel senso che l'idea, il lore e il gameplay, per quanto un po' vaghi, erano già presenti in Longy e nei prototipi successivi, mentre l'ultimo (divenuto Albedo), realizzato in Unity, era iniziato per lo più per sperimentare e mettere alla prova quanto avevo imparato sul tool in questione, su un progetto personale... e ripescare il vecchio Longy mi sembrava la scelta più naturale.

Puoi raccontarci qualche aneddoto sullo sviluppo?
Hum, così su due piedi non ricordo nulla di particolare... però ci tengo a ricordare che per quanto abbia portato avanti il progetto principalmente da solo, mi hanno supportato nella produzione di contenuti diversi amici e colleghi: ad esempio Francesco Aloisi e Danilo Egizio mi hanno aiutato producendo asset grafici, Max di Fraia componendo la colonna sonora, Ivan Venturi alla produzione e così via (senza dimenticare traduzioni, doppiaggi e marketing). Senza il loro aiuto probabilmente Albedo non sarebbe uscito prima di altri quattro anni !

Che vantaggi hai avuto dal contatto diretto con i giocatori? L'Accesso Anticipato di Steam è stato utile?
Dal punto di vista del feedback sul bilanciamento della difficoltà, suggerimenti e report di bug è stato utilissimo. E poi ha contribuito a creare un po' di community e fan base (tant'è che la localizzazione di alcune lingue è stata gentilmente realizzata dagli utenti del gioco).

Quali progetti per il futuro?
Bella domanda! Sicuramente molto dipenderà, dati alla mano, dai risultati di Albedo. In base a questi valuterò "cosa fare da grande".

Enigmi che passione

Ma facciamo un esempio concreto di come funzionano gli enigmi. Dopo aver aperto una porta con scanner delle impronte digitali, ci si ritrova in una grossa stanza con dentro un bestione alieno che non è possibile eliminare con le armi e gli strumenti attualmente a disposizione.

Uno dei puzzle
Uno dei puzzle

Cosa fare? Il gioco ci suggerisce di lanciargli qualcosa da mangiare. Facendolo l'alieno sarà distratto per qualche istante dal fiero pasto, ma presto tornerà alla carica. Non ci resta che trovare degli snack da dargli a intervalli regolari per prendere tempo. Troviamo delle grosse lumache, che fortunatamente sono felici di farsi afferrare e lanciare al mostro. Mentre la creatura mangia, noi possiamo esplorare l'area e trovare un cappello da lavoro con sopra un faretto. Purtroppo la batteria è scarica. Fortunatamente abbiamo una radio, abbastanza inutile in sé, ma sicuramente dotata di batterie cariche. Prima di prenderle però bisogna spostare la massa aliena che ne copre l'alloggiamento. Pile ottenute, possiamo ridare vita e indossare il cappello da lavoro, che ci servirà per farci luce negli ambienti successivi, altrimenti immersi nel buio. Ormai dovreste avere capito che tipi di enigmi offre Albedo. Non mancano codici da trovare e veri e propri puzzle da risolvere, alcuni abbastanza complessi da spremere amabilmente le meningi del giocatore. Ad esempio in un frangente bisogna ricostruire una tubatura per far scorre l'acqua fino a un condotto dove si trova un oggetto essenziale altrimenti irraggiungibile. Il problema è che i tubi sono intrecciati con altri tubi e, quindi, l'impresa non è facile come sembrava a uno sguardo superficiale.

Abbiamo recensito Albedo: Eyes from Outer Space, avventura fantascientifica tutta italiana

Interfaccia anni ‘50

L'interfaccia di Albedo è abbastanza macchinosa. Nelle normali situazioni di gioco non pone nessun vero problema, visto che è abbastanza semplice da dominare, nonostante ogni azione richieda spesso più di qualche click. L'idea che la fonda è sicuramente quella di replicare in modo più moderno le classiche interfacce da avventura grafica, in cui tutte le azioni andavano eseguite dal giocatore.

Ci sono anche sequenze d'azione, ma non fatevi ingannare: è un'avventura classica
Ci sono anche sequenze d'azione, ma non fatevi ingannare: è un'avventura classica

In questo modo si hanno più possibilità di interazione con lo scenario e la parte adventure risulta sicuramente più ricca rispetto alla media attuale del genere. Non per niente dei vecchi avventurieri come noi sono stati felicissimi di avere icone per fare praticamente ogni cosa... tranne in alcune situazioni. Ci sono dei momenti in cui il gioco ci richiede di essere rapidi. Ad esempio in una fase bisogna sbloccare un meccanismo posizionato sott'acqua, con a disposizione davvero poco tempo. Nonostante qualche momento extra ottenibile se in una fase precedente si è compiuta una certa azione, si fatica enormemente a essere rapidi come si vorrebbe. Poco male, visto che stiamo parlando di momenti rari e che, in generale, una volta fatta pratica con il sistema a icone, si va avanti senza grossi problemi, ma è innegabile che siano momenti che si fanno notare. Un'altra delle caratteristiche di Albedo che più ci ha stupito è lo stile grafico. Presentato come un film di serie B degli anni '50/'60, offre una ricchezza visiva notevole, con modelli tridimensionali degli alieni ottimamente realizzati e un sapiente uso dell'illuminazione, che crea un'atmosfera surreale per tutto il gioco. Atmosfera garantita anche da alcune trovate come l'interfaccia delle opzioni a manovelle o dall'inserimento di alcuni elementi apparentemente alieni al contesto (capita la battuta?), come i pesci rossi volanti che popolano una delle stanze per qualche momento. In generale è stato fatto un ottimo lavoro sulla scenografia e sugli elementi di contorno. Meno incisiva invece la parte narrativa, con la trama che appare essere un mero canovaccio, utile solo per proporre tutti i cliché tipici dell'ambientazione e per creare divertenti situazioni da commedia.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7 -4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP2 o superiore
  • Processore: 1.80GHz
  • Scheda video: Scheda video con 512MB di VRAM e shader model 3.0
  • RAM: 2 GB
  • DirectX: 9.0c
  • Spazio su disco: 1100 MB
  • Varie: Mouse con rotella

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 / Windows 8
  • Processore: Quad core 2.4GHz o superiore
  • Scheda video: Scheda video con 1GB di VRAM e shader model 3.0
  • RAM: 4GB
  • Varie: Mouse con rotella e tasto destro

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (9)
7.1
Il tuo voto

Dopo qualche mese di Accesso Anticipato, Albedo: Eyes from Outer Space è finalmente uscito in versione definitiva. Fortunatamente le premesse sono state mantenute e ci troviamo di fronte a un ottimo prodotto, con molti alti e qualche incertezza. Più di otto ore di gameplay (molto dipende da quanto siete bravi nel risolvere gli enigmi) per il prezzo che costa sono più che ragionevoli e faranno felici gli appassionati di avventure grafiche che non vogliono vedere il genere snaturato, ma amano avere qualcosa di moderno da giocare.

PRO

  • Enigmi ben studiati
  • Atmosfera eccellente
  • Visivamente delizioso
  • Prezzo basso per una buona durata

CONTRO

  • Interfaccia in affanno nei momenti frenetici
  • La trama è solo un pretesto