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L'Anno del Ranocchio

Il nuovo titolo di Nitrome ci mette nei viscidi ed eroici panni di una rana ninja

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   27/06/2015

Una rana che viene rapita da dei "cosi", non sapremmo come definirli meglio, blu, per l'esattezza, e che sta per fare la fine di tante sue colleghe, ovvero cucinata e mangiata. Ecco, forse i cosi blu sono una rappresentazione metaforica dei francesi. Ma campanilismi a parte, questa rana è particolare, è addestrata alle arti dei ninja, e riesce dunque a liberarsi con una certa facilità. Liberarsi, però, è un conto, scappare dalla Fran... cioè, dal mondo dei cosi blu, tutto un altro.

L'ultima produzione di Nitrome parla di rane e arti marziali: come non esserne fatalmente incuriositi?

Ranocchia alla borgognona

Ed è qui che entriamo in gioco noi, ovviamente, che per 65 livelli dobbiamo accompagnare il caro ranocchio tra numerosissimi ostacoli e nemici. Il gameplay è simile a quello di altri prodotti Nitrome, col protagonista che, sapientemente diretto dal nostro dito, può muoversi solo lungo le direzioni principali.

L'Anno del Ranocchio

Essendo poi ranocchio, teoricamente aderisce perfettamente alle superfici, ed essendo oltretutto anche ninja, gli basta semplicemente entrare in contatto con un nemico per eliminarlo sfoggiando il suo temibile calcio volante. Fin qui abbiamo descritto quello che potrebbe sembrare un tipico action game, ma in realtà il level design è strutturato in modo da configurare un vero e proprio puzzle: i livelli consistono infatti in una schermata singola nella quale la disposizione delle varie piattaforme/superfici, dei nemici e di tutti i numerosi elementi particolari - ostacoli vari come getti di fuoco, superfici alle quali non si può aderire, altre che viceversa sono estremamente adesive e dalle quali non si può saltare, blocchi mobili, interruttori, determinati avversari che invece di restare fermi si muovono al movimento del ranocchio e così via - che vengono introdotti via via con una certa sapienza, dovrebbe teoricamente determinare una di quelle situazioni nelle quali è necessario un certo studio del livello e pianificazione della strategia prima di ogni mossa, pena l'impossibilità di eliminare tutti i mostri blu nel caso di un qualche movimento sbagliato.

Rane ninja alla riscossa

Diciamo "teoricamente" perché in realtà solo alcuni degli stage presentano realmente questa caratteristica, gli altri, la maggior parte, sono strutturati in modo da poter seguire varie strade e da avere sempre la possibilità di completarli senza dover ricominciare.

L'Anno del Ranocchio

Si tratta molto probabilmente di una scelta voluta giacché, visto il contesto e la realizzazione del tutto, anche andare avanti, diciamo così, a casaccio, può risultare divertente specie se inteso come puro passatempo senza pretese, ma risulta ciononostante un peccato, un po' perché un gioco che richiede sempre di tenere il cervello acceso e ben sveglio sarebbe stato ben più significativo, un po' perché non sembra esserci un criterio preciso nella tara della curva di difficoltà: può capitare ad esempio di affrontare un livello molto difficile, che pretende un pensiero strategico di una certa levatura e non perdona errori, e trovare qualche stage dopo uno invece banale in cui bisogna semplicemente muovere il protagonista a caso per avere ragione di tutti gli antagonisti. Si tratta del difetto principale di una produzione che per il resto è invece sempre soddisfacente, specie se presa a piccole dosi, come si conviene ad un ambiente mobile. Questo non solo per la freschezza e l'immediatezza del gameplay, ma anche per la realizzazione tecnica e artistica. Non che la prima faccia gridare al miracolo, si tratta di un 2D abbastanza di base e che non metterà alla prova neanche i processori più vetusti, ma che veicola perfettamente tutta la simpatia e la follia della direzione artistica, colorata e divertente parodia di tutti i cliché possibili e immaginabili sulle arti marziali sia a livello visivo che sonoro. Da sottolineare soprattutto l'ottima combinazione dell'uso della vibrazione e degli effetti sonori, che al momento di colpire un nemico regalano una certa soddisfazione, sottigliezza che sottolinea la cura riposta. Green Ninja: Year of the Frog è infine un gioco totalmente gratuito che adotta la politica delle pubblicità in-game. Non sono neanche troppo invasive, ma se voleste disfarvene il prezzo richiesto non è certo proibitivo.

Conclusioni

Versione testata Android
Multiplayer.it
7.6
Lettori (1)
7.5
Il tuo voto

Divertente in tutti i sensi, sia da giocare che da guardare ed ascoltare, Green Ninja: Year of the Frog non si distingue certo come gameplay nella massa dei titoli Nitrome, ma mantiene lo stesso elevato standard a cui ci ha abituato la casa inglese. Il suo maggior difetto è che non riesce a conservare la sua anima puzzle in maniera costante lungo tutti i 65 livelli e questo crea un po' di discontinuità, ma per il resto, vista anche la totale gratuità, non c'è assolutamente alcun motivo per non installarlo e provare almeno a farci un giro.

PRO

  • Sempre divertente e ben fatto
  • Gratuito
  • Alcuni livelli sfruttano perfettamente la componente puzzle...

CONTRO

  • ...altri molto meno
  • Progressione della difficoltà non sensatissima