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Grosso guaio a Neverwinter

Come si comporta il MMORPG free-to-play di Dungeons & Dragons su Xbox One?

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   08/09/2015

Il rapporto tra console e MMORPG è in via di definizione da un po' di tempo a questa parte. Non si tratta ancora del più facile dei matrimoni, ma di strada ne è stata fatta tanta dai tempi di Final Fantasy XI, per molto rimasto praticamente l'unico esempio del genere effettivamente funzionante sia su PC che su console.

Grosso guaio a Neverwinter

Alla base di questa discrepanza tra i due mondi ci sono costrizioni tecniche e colli di bottiglia rappresentati dall'uso del controller, dalla necessità di affidarsi ad un'infrastruttura online proprietaria e chiusa, dall'eventualità del cross-play tra diverse piattaforme e dalle problematiche gestionali che possono conseguirne e infine il problema della sottoscrizione mensile (o annuale), che pensata sovrapposta al pagamento già presente per usufruire dei servizi online su console, faceva facilmente scappare gli utenti verso altri lidi. Molte cose sono cambiate negli ultimi anni, anche se diverse sono rimaste intatte, ma tra le evoluzioni c'è stata la diffusione del free-to-play, che eliminando il pagamento del canone ha quantomeno reso più sopportabile, concettualmente, l'idea di dedicarsi a un MMORPG su console, non dovendo pagare contemporaneamente due servizi. Intendiamoci, la quantità di titoli MMO sulle macchine esclusivamente dedicate al gioco non è ancora paragonabile al marasma presente attualmente su PC, ma lo sdoganamento è ormai bello che avviato da un pezzo. Per quanto riguarda il MMORPG in particolare, The Elder Scrolls Online ha dimostrato definitivamente che il pubblico è pronto per questo tipo di esperienza anche su Xbox One e PlayStation 4, ma prima di questo il pioniere sulla next-gen Microsoft è stato Dungeons & Dragons: Neverwinter, che si è lanciato coraggiosamente su un territorio praticamente inesplorato su questa console e ha saputo piantare una sua bandierina, seppure non proprio imponente.

Neverwinter sfida i pregiudizi su MMORPG, F2P e console e arriva su Xbox One con buoni risultati

Un cataclisma magico nei Regni

Ci troviamo di fronte ad un gioco che mette insieme la conoscenza nel settore MMORPG del team Cryptic con un'ambientazione semplicemente storica per quanto riguarda il gioco di ruolo in generale, ovvero i Forgotten Realms di Dungeons & Dragons, varie volte messi in scena in grandi classici RPG del passato e qui reinterpretati per funzionare al meglio nel contesto online massivo. La storia narra di un terribile cataclisma magico seguito da un'invasione di un esercito dei non-morti, comandati dalla Regina Valindra e intenzionati a conquistare le terre di Neverwinter, minaccia contro cui gli eroi sono chiamati a mobilitarsi per tutti i Regni.

Grosso guaio a Neverwinter

La premessa ricade nel cliché del genere, ma la storia si dipana poi in tantissime quest che seguono filoni diversi, intrecciandosi con i vari accadimenti che caratterizzano i Reami e in questo mantenendo una certa fedeltà ai canoni della tradizione videoludica targata Dungeons & Dragons. Il lore garantisce, insomma, una notevole profondità e un background solidissimo, anche se la dinamica delle quest spesso non si rivela all'altezza del nome altisonante, offrendo sì spunti interessanti in vari casi ma limitandosi spesso al compito di rimbalzarci da una parte all'altra delle varie aree senza mostrare particolari picchi in termini di level e dungeon design. C'è da dire che il ritmo di gioco resta sempre alto, vista la quantità di cose da fare, solo che spesso nelle varie aree esplorabili, tutte fortemente istanziate, ci si ritrova quasi sempre a correre dietro la scia luminosa che indica la strada da seguire senza perdersi troppo in esplorazioni, anche perché in effetti non c'è poi molto altro da fare, con aree spesso lineari o comunque piuttosto povere di obiettivi secondari al di fuori delle quest stesse. Finché si tratta di livellare, tuttavia, una struttura così asciutta e basata sul susseguirsi continuo di quest da portare a termine funziona anche bene e Neverwinter in effetti riesce a mantenere piuttosto alto l'interesse del giocatore fino al level cap nel suo succedersi di obiettivi senza sosta, in una sorta di versione estesa e online di un classico action RPG. Una grossa pecca della versione Xbox One risulta essere l'assenza della modalità Foundry, che su PC consente agli utenti di creare nuove quest e avventure attraverso un complesso sistema di strumenti per la costruzione di mod e che ha contribuito ad allungare e arricchire sensibilmente l'offerta ludica su piattaforma Windows. Al momento non ci sono informazioni sul possibile arrivo in versione console, purtroppo.

Tra azione e ruolo

Neverwinter riesce a mantenersi in equilibrio tra la poderosa struttura classica degli RPG basati su Dungeons & Dragons e un'azione piuttosto leggera e veloce, da action RPG, che in certi casi sembra quasi pendere verso una deriva button masher visto il ritmo forsennato degli scontri, una caratteristica che si armonizza bene al contesto console. Il fronte ruolistico tradizionale è mantenuto soprattutto nella gestione e progressione del personaggio, selezionabile tra 8 classi e 9 razze diverse con attributi e specialità combinabili, cosa che consente numerose sfumature diverse come specializzazioni e caratteristiche, evitando la ricaduta in categorie eccessivamente standardizzate.

Grosso guaio a Neverwinter

L'evoluzione del personaggio avviene in maniera piuttosto fluida e intuitiva nella fase iniziale di leveling, prima che l'ingombrante sistema di microtransazioni cominci a fare sentire il suo peso, cosa che avviene solitamente verso i livelli più avanzati. Il sistema di combattimento semplice e action si applica molto bene all'uso del controller e su questo aspetto è stato notevole il lavoro di adattamento effettuato dagli sviluppatori per la versione Xbox One. Affidandosi ad una quantità non eccessiva di comandi e shortcut varie la mappatura di questi sui tasti del controller (e relative combinazioni) non ha rappresentato un grande problema, risultando invece alquanto comoda e rendendo Neverwinter un MMORPG particolarmente adatto all'ambito console, adottando una soluzione simile all'ottima crossbar di Final Fantasy XIV. È semmai nella struttura stessa dei combattimenti che si possono riscontrare delle pecche, con nemici che attaccano generalmente secondo pattern molto semplici e prevedibili e una meccanica di fondo alquanto ripetitiva, non richiedendo eccessiva alternanza tra le tipologie di attacco né particolare approccio strategico a parte la necessità di schivare al momento giusto e controbattere con intensità. Sempre a causa di questa piattezza generale degli scontri difficilmente si rileva, all'interno delle quest, la necessità di affrontare le missioni in compagnia, cosa che potrebbe spingere coloro che non hanno già un gruppo di amici con cui affrontare il gioco a proseguire tranquillamente in singolo, senza effettivamente incontrare particolari difficoltà, fatta eccezione ovviamente per i contenuti specificamente studiati per il multiplayer come le skirmish, le arene PvP e le quest da affrontare obbligatoriamente in gruppo, che tuttavia risultano elementi secondari almeno fino all'endgame.

Money and friends

Nonostante non si tratti forse di un gioco estremamente popolare e promosso, c'è una buona attività online in Neverwinter, a dimostrazione del fatto che gli utenti Xbox One abbiano accolto volentieri questo esperimento MMORPG free-to-play sulla propria console. Il lancio di The Elder Scrolls Online ha tolto al titolo Cryptic il monopolio del genere, presentandosi peraltro come un prodotto alquanto più perfezionato, ma i Forgotten Realms risultano comunque piuttosto popolati, a dimostrazione di come possano sempre contare sul loro fascino storico. Nelle prime settimane di lancio si lamentava spesso una cronica mancanza di giocatori e di volontà di comunicare tra questi, ma a distanza di sei mesi le cose sembrano piuttosto cambiate ed è facile imbattersi in avventurieri volenterosi di dare una mano o di accoglierci nel proprio gruppo, mentre le strade di Neverwinter risultano sempre decisamente affollate, consentendo anche numerose possibilità di commercio e occasioni di scontri in PvP.

Grosso guaio a Neverwinter

Siamo ancora lontani dalla creazione di community solide e gigantesche come quelle di altri titoli online su PC, ma è chiaro come Neverwinter abbia attirato molti utenti console e di conseguenza il suo mondo sia ora piuttosto popolato. Lascia sempre perplessi invece il sistema di microtransazioni adottato da Perfect World: che un titolo strutturato in questo modo debba ovviamente ricevere finanziamenti da qualche parte è pacifico, ma le soluzioni adottate non sono certamente il massimo, con una continua ed esosa questua che si cela in vari anfratti della struttura di gioco.Ribadiamo che il sistema non è più di tanto invasivo nella parte di crescita del personaggio, offrendo la possibilità di raggiungere il level cap senza troppi problemi di finanziamento, ma la possibilità (a volte la necessità) di dover mettere mano al portafogli per eseguire con successo degli attacchi super potenti, ridurre l'attesa nel crafting (di oggetti magari anche normali, cosa tende a togliere significato alla stessa attività in questione), richiamare velocemente un compagno impegnato altrove e altro dimostrano un atteggiamento piuttosto perverso nei confronti del contenuto o della prestazione a pagamento. La cosa è sottolineata anche dal particolare sistema di valuta adottato, che affianca al denaro virtuale standard la presenza degli zen, moneta che può essere convertita dal denaro reale. A questi si aggiunge l'uso dei diamanti astrali, che sono poi la valuta più importante e richiesta per l'acquisto di contenuti di un certo valore. Il problema è che l'iniquo tasso di cambio tra zen e diamanti astrali costringe veramente a procedure di farming estreme per poter raggiungere dei numeri decente, oppure appunto a pagare con moneta sonante per evitare il problema. Anche i pacchetti preimpostati acquistabili sul negozio di distinguono peraltro per dei prezzi veramente esosi.

Obiettivi Xbox One

Ci sono 48 obiettivi per un totale di 1000 punti. La quantità è dunque la solita ma, vista la lunghezza intrinseca del gioco, gli achievement sono distribuiti in modo tale da puntare molto sull'accumulo di risultati. Accanto a quelli standard che si sbloccano semplicemente completando le quest, molti si raggiungono effettuando performance sul lungo termine (uccidere una certa quantità di nemici, raccogliere un tot di oggetti, raggiungere vari livelli d'esperienza e altro).

I regni incerti

La conversione da PC non mostra particolari variazioni in termini tecnici, con il comparto grafico, di per sé non troppo avanzato già nell'originale, rimasto praticamente lo stesso su Xbox One. Trattandosi di un MMORPG è normale che non spinga eccessivamente sulla complessità poligonale o l'effettistica applicata, ma rispetto anche ad altre produzioni della stessa tipologia Neverwinter ha difficoltà a brillare, pur riuscendo piuttosto bene nella rappresentazione dei Forgotten Realms. In generale la resa è discontinua e dipende molto dalle varie zone esplorabili, andando da una certa semplicità in alcune aree (quelle delle fasi iniziali o vari quartieri di Neverwinter) a netti miglioramenti per altre, specialmente quelle che compaiono un po' più avanti nella storia (Icepeak, Mount Hotenow) sia per la capacità evocativa dei luoghi stessi che per un grado di evoluzione diverso raggiunto nelle fasi di sviluppo più avanzate, probabilmente.

Grosso guaio a Neverwinter

Il problema non è tanto la semplicità di scenari e personaggi (che anzi si dimostrano in alcuni frangenti anche piuttosto ricchi di particolari, come negli interni), casomai è piuttosto una certa mancanza di ispirazione che aleggia per buona parte del gioco e che determina uno stile assimilabile ad un fantasy piuttosto generico. D'altra parte si potrebbe anche pensare che, trattandosi di Dungeons & Dragons, una certa adesione al canone classico del genere senza eclettici svolazzi abbia un senso. Più grave risulta essere la notevole inconsistenza del frame rate nella versione Xbox One, con una fluidità sempre variabile che scende anche verso picchi estremamente bassi in determinate situazioni, fino a inficiare il gameplay nei casi più estremi. Il problema è stato rilevato fin dal lancio della versione console e da allora alcuni miglioramenti sono stati applicati, con i catastrofici esiti iniziali che sembrano essere stati mitigati in buona parte, pur senza aver ancora raggiunto una vera stabilità.

Conclusioni

Digital Delivery Xbox Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.2
Lettori (12)
7.0
Il tuo voto

Neverwinter rappresenta una buona declinazione del MMORPG su console, grazie soprattutto alla dinamica veloce e action dei combattimenti e all'ottimo adattamento dei comandi effettuato per il controller. Ci sono delle pecche sia strutturali che tecniche ma per chi subisce il fascino storico dei Forgotten Realms di Dungeons & Dragons è facile immergersi nel mondo online. La meccanica delle microtransazioni è piuttosto perversa ma è anche vero che introduce il giocatore nel mondo di gioco senza alcuna spesa e gli consente di sperimentarlo a lungo prima di presentare il conto. A quel punto si può decidere con cognizione se proseguire, magari accettando le condizioni anche esose, oppure lasciar perdere, avendo comunque sperimentato un'esperienza di gioco gratuita e soddisfacente.

PRO

  • Combattimenti action immediati
  • Ottimo adattamento al controller
  • Buona esperienza nel corso della fase di leveling

CONTRO

  • Varie pecche sul fronte tecnico
  • Sistema di microtransazioni esoso
  • Un po' ripetitivo e privo di mordente alla lunga