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Zombie Vikings, recensione

Gli autori di Stick It to the Man tornano con un picchiaduro a scorrimento a base di zombie e divertimento

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   08/09/2015

C'è del genio in casa Zoink!, su questo non c'è dubbio. Eravamo rimasti affascinati dalla divertente narrazione di Stick It to the Man e dal suo peculiare stile grafico, e abbiamo ritrovati entrambi questi elementi nella nuova produzione del team svedese, Zombie Vikings. Disponibile per il momento solo su PlayStation 4, ma in arrivo anche su PC e Wii U, questo assurdo picchiaduro a scorrimento a base di zombie ha lottato con Grow Home e Armello in occasione del primo Vote to Play riservato agli abbonati a PlayStation Plus, non riuscendo però a spuntarla contro la popolarità di Ubisoft. È un vero peccato, sia perché la natura cooperativa del gioco meritava una base d'utenza più ampia possibile per non far mancare partecipanti alle partite, tanto per lo story mode che per la modalità arena; sia perché, come avrete modo di leggere, Zombie Vikings quell'occasione di visibilità se la meritava tutta.

Zombie Vikings è un brillante concentrato di battute e gag, ma anche un action game solido e corposo

L'inferno sta arrivando

In quel di Asgard, Odino ammira fiero la sua ultima creazione, un bastone da guerra, tanto da cavarsi l'unico occhio rimastogli per osservarla più da vicino. Il perfido Loki gli tira però uno scherzo crudele, rubandogli il bulbo e fuggendo via.

Zombie Vikings, recensione

Privo della vista, con Thor in altre faccende affaccendato, il padre degli dei decide di ricorrere a estremi rimedi per tornare in possesso del suo prezioso occhio; e così fa resuscitare dalla morte quattro valorosi guerrieri vichinghi: Gunborg, Seagurd, Hedgy e Caw-kaa. Gunborg è la forzuta del gruppo, una gigantesca amazzone che integra la sua dieta a base di cervelli con proteine e creatina, assale i nemici brandendo armi spaventose e può pomparsi fino a scoppiare, letteralmente; Seagurd è un bizzarro incrocio fra un vichingo e un polipo, nato dalla lotta fra queste due creature, capace di spruzzare inchiostro velenoso (dal sedere sella sua metà tentacolare, come ama far notare) e di roteare furiosamente per colpire chiunque gli capiti a tiro; Hedgy è una sorta di piccolo cavernicolo a cui piace azzannare ogni cosa, una vera e propria scheggia impazzita che si proietta da una parte all'altra dello schermo, attaccando tutti i nemici; e infine Caw-kaa, la regina dei corvi, tanto veloce quanto letale, è in grado di richiamare i suoi sudditi svolazzanti per eseguire una poderosa picchiata dal cielo. Quattro valorosi guerrieri, dicevamo, che tornano a calcare la terra sotto forma di zombie e devono affrontare oltre venticinque livelli pieni di creature ostili per trovare Loki e recuperare il maltolto.

Matte risate

Quello che era il punto di forza di Stick It to the Man, il brillante umorismo, torna alla grande in Zombie Vikings, approfittando del contesto e di tutte le gag a cui si presta.

Zombie Vikings, recensione

Si parte dalle riflessioni filosofiche dei protagonisti per arrivare ai discorsi dei loro nemici di turno: il mostro felino che lecca il pelo dei gatti come fosse zucchero filato, il verme che ha rubato il corpo di un uomo e che dunque vuole tenere gli stessi atteggiamenti, facendosi dei selfie insieme alla famiglia (splendido l'epilogo della faccenda), la vecchietta di una missione secondaria che torna ad abbracciare la sua gattina perduta e ne loda le potenti ghiandole anali, o ancora la principessa gatta in crisi d'astinenza da fiocchetti rosa. Il comparto narrativo del gioco è oro puro, un mix di battute che vi conquisterà dal primo all'ultimo dialogo e che gode di un buon adattamento testuale in italiano. Certo, un doppiaggio di livello ci sarebbe stato alla perfezione, ma parliamo pur sempre di un titolo indipendente, quindi va benissimo così (e comunque le voci originali sono godibilissime). Allo stesso modo gli autori hanno lavorato al lore, creando delle storie assurde per ogni missione e armi ancora più folli che è possibile acquistare utilizzando le monete raccolte dalle varie casse sparse in giro per gli stage. Parliamo di spade normali e spadoni a due mani, ma anche puzzole, gatti o pesci-martello su di un bastone, spade-naso e poi tutta una serie di rune che fungono da scudo per i personaggi, ognuna dotata di caratteristiche peculiari.

Trofei PlayStation 4

Sono trentaquattro i Trofei presenti in Zombie Vikings. Al di là di quelli che si ottengono completando la campagna, la maggior parte degli achievement ruota attorno all'esecuzione di azioni particolari, spesso legate alla componente multiplayer e dunque difficilmente sbloccabili in singolo.

Zombie Attack!

Zombie Vikings è un picchiaduro a scorrimento, come già detto, dotato di una campagna composta da oltre venticinque livelli e di una modalità arena a fare da contorno all'offerta. Si può giocare da soli senza problemi, tuttavia l'esperienza dà il meglio di sé nel multiplayer cooperativo per quattro giocatori, ancora meglio se sono tutti seduti sullo stesso divano anziché raccattati online.

Zombie Vikings, recensione
Zombie Vikings, recensione

L'epicità di alcune situazioni viene infatti valorizzata in un contesto del genere, e si passa senza problemi sopra ai difetti intrinseci del filone d'appartenenza, su tutti la ripetitività dell'azione. In tal senso non è stato fatto moltissimo, a dire il vero: i personaggi possono effettuare un attacco normale o caricato, parare con lo scudo, colpire in corsa, utilizzare una manovra speciale e raccogliere/lanciare oggetti o i loro stessi compagni, ma mancano le prese vere e proprie. Per praticità o pura convenienza, si finisce insomma per eseguire sempre gli stessi attacchi, e ciò alla lunga stanca. Manca inoltre una valorizzazione degli impatti alla Capcom: i colpi producono animazioni specifiche, ma non c'è "peso" sufficiente a regalare la stessa soddisfazione dei grandi classici del genere. Sul fronte della realizzazione tecnica, invece, nulla da eccepire: lo stile grafico è lo stesso, originale e accattivante, visto in Stick It to the Man, anzi vanta una selezione più accurata delle tonalità di colore e un generale arricchimento degli scenari. I personaggi sono in pratica delle sagome bidimensionali che si muovono sullo sfondo, e tale effetto viene reso alla grande, specie durante le cutscene. Quando abbiamo preso il gioco in mano per la prima volta c'erano evidenti problemi di frame rate e tearing che incidevano in modo significativo sulla godibilità dell'esperienza, ma un grosso aggiornamento (praticamente un rebuild da oltre 4 GB) ha risolto brillantemente il problema, consegnandoci un'azione fluida e gradevolissima.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
6.9
Il tuo voto

Zombie Vikings è un brillante concentrato di battute e gag, un mix di personaggi assurdi e di situazioni al limite del ridicolo, senza dubbio partorito da una mente folle e geniale. L'imprevedibile narrazione del gioco viene coadiuvata da una grafica splendida nella sua originalità, il cui stile ricalca quello utilizzato in Stick It to the Man, con i personaggi "di carta" e una marea di chicche ad affollare livelli splendidamente colorati. La sua natura di picchiaduro a scorrimento "vecchia scuola", inevitabilmente limitato e ripetitivo, passa quasi in secondo piano di fronte a questi aspetti della produzione; ma, come in tutti i beat'em-up progressivi, il divertimento è strettamente correlato a una fruizione in multiplayer, meglio se in locale. Detto questo, i livelli non mancano e la modalità arena può dare ulteriori soddisfazioni: che vi piaccia o meno il genere, dategli un'occhiata perché merita.

PRO

  • Storia e dialoghi irresistibili
  • Stile grafico peculiare e gradevolissimo
  • Struttura ricca, co-op sia in locale che online...

CONTRO

  • ...ma giocato da soli perde molto
  • Inevitabilmente ripetitivo